Il 24 ottobre è crollato il rivestimento del cappotto intero del lato destro del nuovo edificio di case popolari nel quartiere di Sant’Ermete, un immobile inaugurato solo un e mezzo fa con 33 alloggi destinati ai cittadini del quartiere che da anni sono in stato di agitazione contro APES e Comune per la realizzazione e agibilità delle case popolari.
Per costruire questo immobile ci sono voluti 11 anni (tanti sono gli anni anche di lotte) trascorsi tra cambi di appalto (tutti estremamente a ribasso) e fermo delle costruzioni, tutto questo con la complicità di APES, sindaci e assessori che si sono susseguiti nel tempo e che hanno fatto di Sant’ Ermete un cantiere di speculazione immobiliare a cielo aperto!
Quanto accaduto è estremamente grave e dimostra l’interesse che le istituzioni della nostra città, governate dalle Larghe Intese (prima PD, poi Lega, ora Fratelli d’Italia), riserbano nei confronti degli abitanti dei quartieri popolari.
A Pisa l’amministrazione comunale ha tutt’altri interessi, basti pensare al progetto della nuova base militare che prevede l’utilizzo di milioni di euro di soldi pubblici che potrebbero esser destinati per mettere in sicurezza le case popolari, le scuole e i posti di lavoro!
Non possiamo più delegare le nostre vite a chi non ha il minimo interesse a garantire i bisogni fondamentali delle masse popolari. Per questo dobbiamo sviluppare la più ampia organizzazione dal basso nei quartieri e nel resto del territorio, unico rimedio per rispondere concretamente agli interessi reali dei lavoratori e del resto delle masse popolari. Come? Facendo censimenti sui lavori che servono davvero, mettendo a contributo i tanti disoccupati per realizzarli, ad esempio, per la manutenzione e la ristrutturazione di case, scuole, strade, promuovendo scioperi a rovescio e pretendendo il pagamento del lavoro svolto, vigilando sui lavori denunciandone illeciti e abusi edilizi.
Serve un piano per rendere agibili subito gli alloggi popolari che spettano gli abitanti! Un piano che deve essere condiviso e sotto stretto controllo del comitato di quartiere e degli organismi popolari e di lavoratori che solidarizzano con questo per: presidiare l’area e vigilare sui lavori; spingere gli elementi che sono di rottura col sistema delle Larghe Intese all’interno dell’ Amministrazione Comunale affinché non circoscrivano le loro battaglie all’interno dei Consigli Comunali ma si facciano promotori attivi dell’esercizio del potere popolare praticato dal basso, legandosi strettamente alle organizzazioni operaie e popolari del territorio e dandone legittimità; estendere la mobilitazione specifica per l’utilizzo delle case popolari coordinandola con le altre questioni di primario interesse per la vita delle masse popolari (dalla lotta per un lavoro utile, dignitoso e sicuro per tutti, a quella per vivere in un ambiente salubre, al diritto alle cure e all’istruzione).
Estendiamo e rafforziamo l’esperienza di lotta decennale del Comitato di Quartiere Sant’Ermete, costruiamo comitati di quartiere in ogni angolo della città, coordiniamoli tra loro, esercitiamo il nuovo potere degli organismi e operai e popolari che si organizzano per prendere in mano il futuro della nostra città!
P.CARC sez. Pisa