[Piombino] Per il lavoro utile, dignitoso ed ecocompatibile!

La multinazionale friulana Danieli (leader a livello mondiale nella progettazione e nella produzione di macchine ed impianti per l’industria siderurgica) e la multinazionale ucraino-olandese Metinvest dell’oligarca ucraino Ahmetov (già proprietario dell’acciaieria Azovstal di Mariupol in Ucraina, che quando era in funzione era annoverata fra le più inquinanti di Europa), stanno puntando gli occhi su Piombino per realizzare il loro progetto di “acciaieria green” che produce rotoli di lamiera, dopo che un articolato movimento popolare, combattivo, incisivo e tenace ne ha impedito la costruzione nella laguna di Grado e Marano ad Udine.

Pare che la presenza del rigassificatore nel porto non desti alcuna preoccupazione, anzi stanno facendo passare la novella che può essere un valido contributo per lo sviluppo siderurgico! In barba all’interdizione alla navigazione e ai vari divieti per la sicurezza che comporta!

L’ipotesi che si sta facendo strada è la coabitazione con Jindal che ha confermato di voler investire su un forno elettrico da un milione di tonnellate e sul revamping del treno barre e del treno vergella.

I sindacati stanno accogliendo positivamente tutte queste novità, come delle occasioni da non perdere, o “l’ultima opportunità per Piombino”, anche se non esultano perché già in passato ci sono state grandi promesse e pochi fatti; inoltre a preoccupare è la scadenza il 7 gennaio 2024 della cassa integrazione per circa 1.500 operai!

Queste però sono ancora tutte ipotesi e il piano industriale vero e proprio non c’è, così come non esiste un piano industriale nazionale né tanto meno specifico della siderurgia, ma solo piani che di fatto si rivelano dismissioni, smantellamenti e speculazioni!

L’attenzione deve essere massima, ormai conosciamo bene le multinazionali, vanno e vengono spadroneggiando a danno di territori e popolazioni. La gallina dalle uova d’oro è la ricostruzione dell’Ucraina, tutti i paesi occidentali e gli squali della finanza vi hanno messo gli occhi addosso. È storia vecchia: il sistema capitalista si regge su guerre e ricostruzioni usando le masse come carne da cannone e schiene da spezzare, con la retorica dei valori nazionali e il ricatto del posto di lavoro.

È ora di serrare i ranghi! Cittadini, operai, sindacati, comitati contro il rigassificatore, contro lo smantellamento dell’ospedale, contro la discarica, contro lo smantellamento dell’acciaieria devono coordinarsi tra loro per il futuro di Piombino, coordinarsi coi comitati del Friuli, di Vado e del resto del paese per un futuro dignitoso per tutti.

Piombino non ha bisogno dell’ennesima narrazione felice, ha bisogno da subito di un piano industriale, di un piano di rinascita, di un piano di diversificazione del territorio; da anni si chiede l’intervento dello Stato, ma lo Stato interverrà solo se Piombino diventerà un caso nazionale. Per questo si devono coordinare le forze e imporre che le sorti di Piombino e qualsiasi piano arrivi, debbano essere messo al vaglio di operai e cittadini. Questa città ha pagato già abbastanza, ma è anche un esempio di lotta a livello nazionale, sia quella portata avanti dai comitati contro il rigassificatore né a Piombino né altrove, sia quella portata avanti negli anni dal Coordinamento Articolo 1 Camping Cig: tutta questa energia cova sotto la cenere!

Nei prossimi mesi, con le elezioni amministrative si presenta un’occasione importante. I cittadini sanno già chi sono coloro che hanno fatto promesse non mantenute e chi invece si è impegnato senza secondi fini per il bene collettivo; hanno l’occasione di diventare protagonisti, partecipando e non limitandosi a delegare; possono irrompere nel teatrino della politica borghese e smascherare chi li illude, imporsi come cittadini e lavoratori di tipo nuovo, partecipi nella costruzione di una società nuova, superiore a quella esistente: questa è la strada da intraprendere affinché Piombino diventi un caso nazionale!

I lavoratori, gli ambientalisti, gli studenti, i lavoratori autonomi e gli operatori del turismo… tutti coloro che hanno realmente a cuore le sorti della città devono costituire o stare dentro quelle liste che non vogliono rendere la Val di Cornia una delle pattumiere industriali del paese, devono togliere le redini della situazione a chi ha ridotto Piombino in queste condizioni e a chi cianciava di invertire la rotta e non lo ha fatto.

La situazione è di emergenza e eccezionale, a Piombino come nel paese e anche oltre, e servono misure all’altezza per imporre il Lavoro utile e dignitoso, la messa in sicurezza e la bonifica dei territori, il ripristino di diritti quali la Sanità pubblica, allo studio e a una vita sociale sempre più piegata agli interessi di speculatori, affaristi, politicanti: quei cosiddetti poteri forti che continuano a violentare i piombinesi di ieri, di oggi e di domani.

Questi devono essere i temi e la pratica che devono irrompere nella campagna elettorale e nella vita politica di tutti i giorni, è per questo che come P.CARC ci mobiliteremo al fianco di chi vuole il bene di Piombino!

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