Il Presidio di Arezzo del Partito dei CARC porta la propria solidarietà ai compagni e alle compagne dell’occupazione Corsica81 e dello studentato autogestito PDM27, occupazioni che hanno avuto inconfutabile importanza per le masse popolari della città di Firenze. In un periodo come questo, in cui la repressione si sta inasprendo, è importante porre l’attenzione su quello che è il significato di un atto repressivo così infame e vigliacco.
Quando la questura sgombera, lo fa perché la presenza di uno Spazio mina la credibilità istituzionale basata su bugie e propaganda. Ed ecco allora che i compagni e le compagne del Corsica diventano magicamente tutti dei terroristi che minano la poverissima Repubblica Pontificia italiana tanto carina e tanto democratica, dando nuova vita a uno stabile anonimo, abbandonato e in mano a un palazzinaro; ed ecco che lo sgombero di 10 studenti dallo studentato PDM si trasforma in un set di Hollywood degno di un film poliziesco, con tanto di elicottero, imponendo l’ennesimo atto di militarizzazione di un quartiere popolare ai danni delle masse popolari tutte.
Ma questa ondata repressiva, direttamente voluta dal Ministero e che già ha colpito precedentemente il Csa Murazzi di Torino, il FOA Boccaccio di Monza e altri spazi, non è che un tentativo allargato e nazionale di sviare l’attenzione dalla guerra ai poveri che il governo sta facendo, alimentando la divisione all’interno delle masse popolari. Si riempiono le bocche con la falsa promessa di ripristinare la legalità, ma intanto le masse popolari sono sempre più povere, affamate e la borghesia sempre più ricca. Il governo delle Larghe Intese, dal PD alla destra, tramite sgomberi propagandistici ha mosso guerra alle occupazioni e ad ogni altro presidio di lotta. Bene, se ci muovono guerra allora che la risposta avvenga sul terreno che più temono: casa per casa, piazza per piazza, nelle scuole, nei mercati, nelle università…
In una fase politica in cui un governo, pur di nascondere le sue carenze e i suoi crimini, militarizza un quartiere per imporre una legalità illegittima e provare a spaventare e annichilire le masse popolari, la realtà degli spazi autogestiti, delle case occupate, delle associazioni e dei collettivi si deve imporre sempre più come una nuova autorità: punto di riferimento per le masse popolari che la crisi la subiscono sicuramente più di un Nardella, un Piantedosi o una Meloni. Sono loro i criminali responsabili nella situazione disastrosa in cui versano Arezzo, Firenze e il resto d’Italia!
La crisi del sistema capitalista nella sua fase terminale impone che siano le masse popolari organizzate a prendere in mano il governo del paese. Ad Arezzo significa creare comitati per far fronte al degrado sociale e a quello strutturale in cui versa la città e che la Giunta, nonostante le mille lamentele, sembra non voler affrontare. La città è di chi la vive ed è necessario riprenderla in mano per gestirla negli interessi dei proletari e non di una cricca estranea ad essi.
Organizzarsi per prendere tutte le misure legali o legittime per garantire un tetto sopra la testa a chi ne ha bisogno, per dare alle masse popolari spazi aggregativi liberati dalle logiche del profitto e per ovviare al degrado è ora più che mai importante.
Capovolgere i rapporti di forza, se viene conquistato il cuore e la mente delle masse popolari, è semplice ma diventa pian piano sempre più una necessità per tutti. In Via Ponte di Mezzo, nel quartiere fiorentino di Rifredi, molti dei componenti delle masse popolari, non sono stati passivi quando si sono viste strade bloccate da ingenti forze dell’ordine ed ennesimi soldi pubblici sprecati utilizzando un elicottero per sgomberare uno studentato popolare al posto di investirli in opere utili alla comunità.
Criminale non è chi occupa edifici abbandonati all’incuria dalle istituzioni o dalle banche ma chi reprime, affama e uccide le masse popolari!