Il governo dichiara guerra agli occupanti di case

Il 10 agosto il Ministro degli Interni Piantedosi ha inviato a tutti i prefetti una direttiva d’indirizzo “sull’occupazione arbitraria di immobili” in cui invita le prefetture a “prevenire le occupazioni” e, soprattutto, a procedere con lo sgombero di quelle che esistono. È un ulteriore attacco al diritto alla casa – sancito anche dalla Costituzione – e a tutti quegli organismi, movimenti e comitati che si occupano del diritto all’abitare.

La scorsa estate, a Firenze, una bambina è stata rapita in un ex cinema occupato per motivi ancora poco chiari, anche se dalle inchieste sembra emergere un coinvolgimento della famiglia nel racket degli appartamenti occupati e quindi il rapimento sembra legato a presunti regolamenti di conti.

Questo fatto è stato utilizzato dal governo Meloni per giustificare la repressione e la criminalizzazione del movimento delle occupazioni. Ed è proprio Firenze la città apripista: ad agosto sono stati eseguiti due sgomberi nel giro di dieci giorni. In particolare lo sgombero dello Studentato Autogestito ha visto la mobilitazione di decine di camionette e agenti delle forze dell’ordine e addirittura un elicottero con cui i poliziotti si sono calati sul tetto del palazzo… Centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici per sgomberare e denunciare nove studenti che si trovavano all’interno del palazzo – occupato nel 2015, dopo anni di abbandono – in una città dove il costo della vita e quello degli affitti sono ormai fuori controllo e dove nascono come funghi studentati privati di lusso.

Quello di Firenze è solo un esempio fra molti, ma mostra bene che la direttiva di Piantedosi è destinata ad alimentare le contraddizioni sul tema del diritto alla casa: migliaia di immobili sfitti (proprietà dei comuni, di palazzinari, delle banche o della Chiesa) e altrettante famiglie che invece non hanno un tetto sopra la testa o vivono in una situazione precaria e non dignitosa.

Piantedosi dichiara di voler “mettere un freno al degrado delle città”, ma così facendo lo alimenta! E questo esaspererà ancora di più le contraddizioni tra governo centrale ed enti locali, che si trovano e si troveranno sempre di più a fare i conti con gli effetti provocati dall’applicazione di misure repressive volte solo a fare gli interessi degli speculatori.

Secondo i dati più recenti dell’Istat – quelli del 2019 – in Italia 10,7 milioni di abitazioni non sono occupate, ovvero quasi il 30% del totale di quelle censite! Tra le città più grandi, a Torino era inabitato il 18% delle abitazioni, a Milano l’11,9%, a Bologna il 12%, a Roma il 11,5% e a Napoli il 20,3%.

Questo non vuol dire che non ci siano sindaci – vedi Nardella a Firenze – che non si trovano a loro agio nel ricoprire il ruolo di “sceriffo”, ma la riduzione degli enti locali a esattori delle tasse e garanti della repressione del governo centrale è una bomba destinata a scoppiare. In tempi brevi. Colpire frontalmente le occupazioni è una misura destinata ad alimentare l’emergenza e a creare continui problemi di ordine pubblico, con tutto quello che ne consegue per la vivibilità delle città e dei territori. Quanti sindaci, quanti amministratori locali saranno (o sono già) contenti di dover fare i conti con circolari ministeriali che non fanno altro che aggravare problemi già esistenti? Quanti prefetti, quanti agenti delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, ecc. continueranno a chinare la testa di fronte alle continue richieste di sgomberi a danno delle masse popolari per “liberare” gli immobili e riconsegnarli all’abbandono o alla speculazione di banche e multinazionali?

Perché occupare non è un capriccio, ma una risposta a un problema concreto – quello del diritto alla casa – a cui le istituzioni della classe dominante non danno soluzioni.

Il governo ha fatto i conti senza l’oste… facciamo in modo che anche questa misura gli si ritorca contro!

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