La festa nazionale che abbiamo organizzato a Massa è stata un successo, è andata oltre ogni nostra aspettativa sia sul piano politico (i dibattiti, le relazioni, i contatti raccolti) sia su quello aggregativo e ricreativo (la partecipazione ai concerti, alle cene, ai momenti conviviali).
Nonostante i problemi che abbiamo incontrato nella preparazione e nell’organizzazione (motivo per cui la festa è stata anticipata a fine luglio ed è stata più breve del previsto), è stata una dimostrazione pratica di quanto e come le masse popolari siano alla ricerca di un nuovo punto di riferimento, avendo perso quello che, solo fino a qualche anno fa, avevano nei partiti della sinistra borghese.
I risultati della festa di Massa ci spingono a fare ulteriori passi avanti per assumere con maggiore convinzione questo ruolo. Avevamo già programmato di dividere la festa nazionale del 2023 in due momenti distinti e di organizzare, dopo Massa, una festa a Napoli, a settembre. Questo per vari motivi, fra i quali la volontà di tornare con i contenuti della festa nazionale in una delle capitali del nostro paese e di farlo alla vigilia delle mobilitazioni del prossimo autunno (tenendo conto che a Napoli la mobilitazione popolare è proseguita per tutta l’estate con la lotta dei disoccupati e le mobilitazioni contro l’abolizione del Reddito di Cittadinanza in particolare).
Ragionando sull’impostazione di questa iniziativa abbiamo concluso che doveva essere un evento politico rilevante che combinasse una serie di aspetti
– che fosse ambito di confronto e coordinamento fra organismi operai e popolari, ma anche stimolo al confronto e al dibattito fra partiti e organizzazioni comuniste, strumento al servizio della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato;
– che avesse una valenza nazionale, ma anche un legame diretto con la storia della lotta di classe della città;
– che definisse una netta linea di demarcazione fra l’antifascismo popolare e l’antifascismo padronale, ma senza alcuna ambiguità rispetto al significato e al contenuto dell’essere “antisistema” (la propaganda della classe dominante è arrivata a propinare le teorie fascistoidi di un generale dell’esercito come manifestazioni di pensiero critico e antisistema…).
Tutto combinato con l’ambizione di organizzare, comunque, un’iniziativa popolare, con un richiamo per le masse popolari di Napoli oltre che per i compagni e le compagne del resto del paese.
Su queste basi, la Festa nazionale della Riscossa Popolare che si svolgerà a Napoli il 29 e 30 settembre è diventata l’iniziativa di celebrazione dell’80° anniversario delle Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943): un momento che non si limita però alle celebrazioni e punta a tradurre ai giorni nostri, alle condizioni concrete, in questa fase, il portato di quella gloriosa sollevazione attraverso cui le masse popolari hanno liberato la loro città dai nazifascisti.
L’iniziativa sarà realizzata con il contributo e il coinvolgimento di organismi nazionali (come l’Associazione Resistenza) e territoriali, l’Anpi provinciale e le municipalità maggiormente schierate a sostegno dell’organizzazione e della mobilitazione delle masse popolari.
C’è bisogno di una nuova liberazione dalle forze che oggi occupano il nostro paese: gli imperialisti Usa e la Nato, gli imperialisti franco-tedeschi, la Bce, il Vaticano e le organizzazioni criminali. Sono questi i burattinai del governo Meloni e della cricca di nostalgici del Ventennio che sono riemersi dalle fogne.
Cacciamo il governo Meloni, organizziamo la resistenza per una nuova liberazione!