Niscemi (CL). Dal 4 al 6 agosto si è tenuto il campeggio No Muos organizzato dal movimento per lo smantellamento della stazione di telecomunicazioni Muos (Mobile User Objective System), una delle infrastrutture militari più estese del territorio italiano a esclusivo uso del Dipartimento della Difesa Usa.
Hanno partecipato delegazioni da tutto il paese (No Tav Torino, No Tav Trento, No Poligoni Friuli, No Base) e molti organismi popolari locali (fra cui No Ponte, comitato Punta Izzo, Terra insumissa di Alcamo, No inceneritore Gela), a dimostrazione della crescente sensibilità e maggiore attenzione per le questioni legate allo sviluppo della guerra e alla sottomissione del nostro paese alla Nato.
Dai momenti di discussione e dall’assemblea plenaria del 6 agosto sono emerse alcune linee di sviluppo che riguardano il piano locale della mobilitazione, ma anche quello nazionale.
Sul piano locale, è emersa l’esigenza di strutturare in modo più capillare il movimento No Muos e, più in generale, il movimento contro la guerra: occorre creare strutture di base che si occupino di tutto quello che riguarda il processo di militarizzazione dei territori, dalla militarizzazione delle scuole alle malattie e all’inquinamento causati dalle attività militari.
Sul piano nazionale è emersa la necessità di rafforzare il legame con altri organismi e movimenti e coordinarsi per battaglie e campagne comuni.
Gli interventi dei compagni del P.CARC si sono soffermati su due aspetti utili a rafforzare sia il movimento No Muos che la più generale mobilitazione contro la guerra: l’adesione del movimento allo sciopero generale indetto dai sindacati di base per il 20 ottobre (per coinvolgere la classe operaia che è protagonista della lotta contro l’economia di guerra) e la promozione di un appello ai sindacati di base affinché sostengano su ampia scala – proclamando lo sciopero – la mobilitazione del 4 novembre (giorno dell’unità nazionale, celebrato da istituzioni e Forze Armate) già lanciata dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.
Rispetto alle proteste del prossimo autunno, le assemblee del campeggio hanno definito il sostegno alla mobilitazione nazionale indetta per il 21 ottobre dal movimento No base né a Coltano né altrove, con l’organizzazione di una mobilitazione in Sicilia che raccolga tutte le organizzazioni e gli organismi del Sud Italia e l’adesione alla già citata giornata del 4 novembre.