Ribaltiamo le operazioni sporche di censura e repressione di procure, tribunali e questure! Sviluppiamo e organizziamo il fronte della solidarietà!
9.08.2023
E’ notizia di ieri – 8 agosto – l’emissione di nove misure cautelari emesse dal gip di Genova contro alcuni militanti anarchici. La Digos di Genova, La Spezia e Massa Carrara è intervenuta contro compagni e compagne dell’area anarchica, come quelli del “Circolo Goliardo Fiaschi” di Carrara. Dieci sono state le perquisizioni locali, personali e informatiche nelle province di Bergamo, Lucca, Massa Carrara, L’Aquila e Perugia. I reati contestati sono associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica. Le indagini degli investigatori della Digos “rivelano”, dunque, l’esistenza di “un’associazione con finalità di terrorismo dedita, tra l’altro, all’ideazione, predisposizione, redazione, stampa e diffusione della pubblicazione clandestina denominata “Bezmotivny – Senza Motivo” con cui, secondo l’accusa, i compagni avrebbero diffuso il messaggio anarchico più oltranzista! Quindi, nel blitz di ieri la polizia ha colpito non solo la sede del “Goliardo Fiaschi” ma anche la tipografia “Avenza Grafica” di Massa (dove veniva stampato il periodico) che è stata sequestrata.
Nei fatti, l’operazione “antiterrorismo” messa in piedi dalla procura di Genova, è servita a chiudere un giornale sulla base di quello che c’è scritto e che è considerato reato dalle autorità vigenti!
Nell’ordinanza, infatti si legge: “È praticamente certo che l’attività apologetica ed istigatoria proseguirà sostenuta dal vincolo associativo che, in quasi tre anni di vita, si è consolidato ed è il motore della vita del periodico. Tutti sono assiduamente dediti alla formazione della rivista, ciascuno col proprio ruolo principale, che spesso si accompagna ad attività diverse”.
Ebbene, questo atto repressivo è l’ennesimo episodio di come la farsa della libertà d’espressione stia perdendo, progressivamente, la sua efficacia. Del resto, la classe dominante ha sempre più difficoltà a mantenere la coesione sociale, non ha più margini per concedere alle masse popolari miglioramenti tangibili delle condizioni di vita. Per mantenere il suo dominio è costretta a fare ricorso alle menzogne, all’intossicazione, alla diffusione di notizie false, alla distrazione. Cerca di cancellare nelle masse la coscienza della realtà che vivono quotidianamente. Quando questo non basta, ricorre alla censura e alla repressione di quanti dissentono. La censura non serve “solo” a nascondere le manovre sporche, come è dimostrato in questo caso, l’obiettivo principale è che dalla conoscenza e denuncia dei crimini della classe dominante, dall’indignazione sterile e individuale, si passi all’organizzazione. Quindi, fare fronte alla censura significa per prima cosa non fare passi indietro, difendere il diritto di parola praticandolo, continuando a fare ciò per cui si è stati censurati e rivendicandolo in ogni contesto. Un’operazione, questa, che è tanto più efficace quanto maggiore è il livello di organizzazione e sostegno che ogni soggetto che viene colpito è in grado di determinare.
Chi sfida apertamente la censura di regime va sostenuto, non va lasciato solo. Organizzarsi e allargare il fronte solidale è il modo migliore, più efficace, per avere successo! Per questo motivo il P.CARC esprime piena solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione e chiama quante più organizzazioni politiche, associative e sindacali a fare altrettanto!
Da mille parti emerge l’esigenza per milioni di proletari di liberarsi da questo sistema che ci opprime e di avviare un corso nuovo per il paese e il mondo intero, raccogliendo il testimone di chi ci ha preceduto; degli antifascisti e dei partigiani che hanno lottato per la libertà e la giustizia sociale, come fece proprio Gogliardo Fiaschi a cui i compagni di Carrara hanno intitolato il loro circolo e che vogliamo ricordare con questa breve nota biografica.
Gogliardo Fiaschi (1930-2000), partecipò da ragazzino alla Resistenza contro i gruppi nazifascisti, prendendo parte a soli tredici anni, alle attività della formazione partigiana anarchica ‘Gino Lucetti’ che operava sulle Alpi Apuane. Trasferitosi in Spagna nel 1957, venne poi arrestato a seguito di un fallito attentato al generale Francisco Franco, scontando la pena prima in Spagna poi in Italia. Rilasciato nel 1974, tornò poi a Carrara, dove aprì il circolo culturale che ancora porta il suo nome.
Solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione!
Terrorista è la NATO che ci uccide e ci affama, terroristi sono coloro che ci trascinano nelle sue sporche guerre!
Cacciamo il governo dei guerrafondai!
Facciamo dell’Italia un nuovo paese socialista!
Federazione Toscana del P.CARC