Mobilitarsi ovunque contro la prostituzione del nostro paese alla NATO!

Rilanciamo a seguire l’articolo pubblicato su Cumpanis a firma di Federico Giusti, in cui vengono illustrati alcuni dei passi con cui la Nato prosegue la sua opera di accerchiamento e aggressione della Federazione russa. Tale aggressione si inserisce in una più ampia serie di azioni e iniziative attraverso cui i gruppi Usa, nel pieno della seconda crisi generale del sistema capitalista, difendono il proprio ruolo economico e finanziario nel mondo.

Oltre all’accerchiamento della Federazione russa fanno parte di queste iniziative anche: l’imposizione di merci Usa (gas, petrolio e altro) ai gruppi imperialisti Ue già loro creditori oltre che concorrenti nello sfruttamento dei paesi oppressi nella devastazione del pianeta; l’accerchiamento militare della Repubblica popolare cinese con annessi tentativi di sovversione politica dall’interno; il sovvertimento dell’ordinamento politico in tutti i paesi che non riescono a strozzare economicamente e finanziariamente, in primis Cuba, Venezuela, Iran e Siria.

Queste attività sono diventate il compito principale della Nato a partire dall’esaurimento della prima ondata delle rivoluzioni socialiste (fine anni ‘70) e dall’avvio della seconda crisi generale del sistema capitalista (metà anni ‘70).

https://www.youtube.com/watch?v=rAV71W2pTyI&list=PLOUDl5SzuuwHx3_arvNaRP90XxnmO7MKt&index=2

La comunità dei gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e assimilati (giapponesi, sudcoreani, australiani e simili) è passata dalla guerra fredda alla terza guerra mondiale che per sua natura si combatte “a frammenti”.

In questa guerra, la linea particolare che i comunisti italiani devono seguire è quella di mobilitare e mobilitarsi per porre fine alla partecipazione dell’Italia alla guerra Usa-Nato contro la Federazione Russa e alla repressione delle masse popolari ucraine ad opera del governo fantoccio presieduto da Zelensky e delle sue truppe regolari e irregolari. Questo compito si sintetizza nei seguenti punti:

  • denunciare capillarmente con scritte murali, con locandine e volantini, nel social network ogni base militare, agenzia e installazione NATO e USA, ogni servitù e operazione militare;
  • promuovere manifestazioni stradali contro la partecipazione alla guerra e contro ogni operazione in cui la partecipazione si concretizza;
  • bloccare e sabotare l’invio e il trasporto di armi verso l’Ucraina: ogni convoglio ferroviario e stradale e ogni caricamento di navi;
  • generalizzare l’esempio dato dal Comitato Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) di Genova contro l’invio di armi dai porti italiani;
  • fare agitazione contro la partecipazione dell’Italia alla guerra USA-NATO in ogni istanza delle forze armate italiane.

Le masse popolari hanno la forza per impedire le operazioni militari, ma devono acquisire più fiducia in sé stesse e usare la loro forza. Compito di noi comunisti e di tutti quelli che sono realmente e onestamente contro la partecipazione dell’Italia alla guerra, è mobilitare e organizzare le masse popolari a impedire ogni operazione militare. Questo è quanto varie organizzazioni comuniste del nostro paese si sono prefisse di fare nel video-messaggio congiunto ai comunisti e alle masse popolari dell’ex URSS, questo è quanto qui ed ora va fatto!

No alla prostituzione del nostro paese alla NATO!

Non un uomo, non un soldo, non un’arma, non un lembo di terra per le guerre degli imperialisti USA e della NATO!

***

La strategia Nato della guerra permanente

Il vertice in Lituania rafforza le spinte alla guerra e alla militarizzazione

Di Federico Giusti, del Comitato No Camp Darby Pisa, collaboratore di “Cumpanis” e membro del Centro Studi Nazionale “Domenico Losurdo”

I nuovi ingressi, o le annessioni, alla Nato non accennano a finire e dopo la Finlandia nello scorso aprile, è arrivato il momento della Svezia, altro paese un tempo neutrale. Al Summit di Vilnius in Lituania il segretario generale Stoltenberg ha dato il via libera all’ingresso della Svezia che sapevamo essere osteggiata dalla Turchia anche per la lunga ospitalità del paese scandinavo accordata ai kurdi e ai perseguitati politici turchi.

Con l’ingresso della Svezia nella NATO l’Alleanza Atlantica conterà su ben 32 paesi, ossia il doppio di poco più di 30 anni fa quando gli Usa offrivano, all’indomani del Muro di Berlino, ampie garanzie sulla volontà di non estendersi verso l’est europeo. Al vertice in Lituania la posizione della Turchia esce decisamente rafforzata ed ormai questo paese può essere annoverato come potenza militare e politica dell’area mediterranea, in molti casi in aperta ostilità con i paesi Ue del Sud.

La strategia Usa e Nato di lungo corso è ormai evidente: annettersi prima tutti i paesi dell’ex Patto di Varsavia, poi estendersi alle nazioni che un tempo facevano parte della ex Jugoslavia distrutta nel 1999 da una feroce guerra orchestrata dalla Nato e dalla Ue ed ora le mire espansionistiche riguardano il Nord Europa per dislocarvi armi nucleari e basi militari in funzione anti russa.

Non è casuale che proprio a Vilnius uno degli argomenti più gettonati sia stata la presenza Usa e Nato nei paesi europei, garantendo l’operabilità di 300 mila militari supportati da navi e aerei di ultima generazione.  E tra gli obiettivi strategici Usa e Nato, oltre all’annessione ormai conclusa di Finlandia e Svezia, si trova proprio il disegno di ricostruzione del sistema militare ucraino con apposito accordo tra Ucraina e Nato che suona come una premonizione di quanto presto avverrà, ossia l’adesione del paese alla Alleanza Atlantica in tempi assai celeri. Perché l’adesione della Ucraina alla Nato autorizzerebbe la stessa ad intervenire direttamente con propri uomini e mezzi nel conflitto in corso come si evince anche dalla risoluzione finale di Vilnius (La NATO salvaguarda la libertà e la sicurezza di tutti i suoi membri con mezzi sia politici che militari.)

Nel comunicato finale del summit in Lituania si trovano altre minacce velate verso paesi che metterebbero a rischio la pace ossia Cina, Corea del Nord e Iran ribadendo la volontà della Nato e degli Usa di salvaguardare il loro dominio unipolare.
Gli Usa hanno oggi circa 800 basi militari sparse nel Globo, mai sono state tanto numerose  a conferma del ricorso strutturale alla guerra e alla minaccia armata per salvaguardare interessi nevralgici in campo economico, finanziario e politico.
Mentre Nato e Usa decidono i nuovi scenari mondiali, i paesi della Ue palesano la loro debolezza e subalternità è evidente che la stessa fornitura di caccia F-16 all’Ucraina sarebbe un atto di guerra contro la Russia dacché questi aerei potrebbero trasportare ordigni atomici

La Nato mira ad una escalation militare ampia che dalla Russia si estenda al sud est asiatico, per questo la guerra in Ucraina deve continuare proprio per giustificare nuovi aumenti di spesa militare e la dislocazione di nuove basi militari nel mondo.

Il sostegno di Biden all’Ucraina è strategico non certo per solidarietà verso questo paese ma perché rappresenta la porta di ingresso per annettersi i corridoi energetici russi e basterebbe ricordare il monito di Angela Merkel che metteva in guardia, nel 2008, gli alleati giudicando l’ingresso dell’Ucraina nella Nato una sorta di guerra dichiarata alla Russia. E gli aumenti delle spese militari in breve tempo supereranno il 2 per cento del Pil di paesi aderenti come si evince dalla risoluzione finale di Vilnius.

Faremo in modo che le nostre decisioni politiche dispongano di risorse adeguate. Ci baseremo sui progressi compiuti per garantire che l’aumento delle spese per la difesa nazionale e il finanziamento comune della NATO siano commisurati alle sfide di un ordine di sicurezza più contestato.

Come scrive Manlio Dinucci “Il segretario generale ha annunciato che “la spesa per la Difesa degli Alleati europei aumenterà dell’8,3% nel 2023: si tratta dell’aumento più consistente degli ultimi decenni.” In tale quadro la spesa militare italiana dovrà aumentare in breve tempo dall’attuale media di 80 milioni di euro al giorno ad oltre 100 milioni di euro al giorno. Pagati dai cittadini italiani con denaro pubblico sottratto alle spese sociali e agli investimenti produttivi”.
Per farsi una idea delle strategie della Nato, sarà il caso di leggere il comunicato finale del vertice di Vilnius perché questo incontro rappresenta una svolta forse epocale nella strategia di guerra Usa e dei suoi alleati occidentali
NATO – Testo ufficiale: Comunicato del vertice di Vilnius emesso dai capi di Stato e di governo della NATO partecipanti alla riunione del Consiglio Nord Atlantico a Vilnius 11 luglio 2023, 11-lug.-2023

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