[CECINA] Il caso del sindaco di Cecina

Il sindaco di Cecina, Samuele Lippi, è stato costretto a uscire allo scoperto, infatti le voci sulle sue vicende personali, inerenti l’uso di cocaina, circolano da anni … tutti lo sapevano … ma nessuno è intervenuto perché non c’era alcuna prova (come dichiarato sulla stampa dalla segretaria provinciale dem)!
D’altra parte “tutti possiamo sbagliare … ognuno nella sua vita privata fa quel che vuole … non ha commesso un reato …” e via dicendo: queste sono le giustificazioni che si leggono sui social e che danno la misura del livello di abbrutimento e ipocrisia che pervade questa società e chi la governa (esempi ne sono anche le recenti vicende legate a Santanchè e al lutto nazionale per Berlusconi).
Sappiamo bene che l’uso di sostanze stupefacenti, come anche l’abuso di alcool e di farmaci, sono alimentate dal sistema borghese perché sono funzionali al suo mantenimento, a distrarre, soprattutto i giovani, farli evadere da una realtà sempre più degradata che il capitalismo in crisi genera a profusione, alimentando disoccupazione, precarietà, povertà.
Il sindaco non sta dando di certo un bell’esempio ai nostri giovani, è arrivato a sdoganare l’uso delle droghe pesanti dicendo che farlo un paio di volte a settimana per affrontare lo stress quotidiano è normale! Ai giovani noi diciamo invece che il senso della vita, pieno e luminoso, lo troviamo nel diventare protagonisti del futuro, protagonisti della costruzione del mondo nuovo e quindi della costruzione della rivoluzione socialista nel nostro paese.
Lippi e tutto il codazzo che lo sostiene, così come anche tutti coloro che ora chiedono le sue dimissioni devono essere cacciati principalmente perché non hanno soluzioni positive per le masse popolari, non sono in grado di attuare le misure di emergenza che oggi servono: un lavoro utile e dignitoso per tutti, il diritto all’abitare, la sanità pubblica universale ed efficiente, servizi pubblici efficienti, la salvaguardia dell’ambiente. Non sono in grado e la dimostrazione sta nella realtà dei fatti, di quello che accade ogni giorno anche a Cecina tra giovanissimi che si pestano, aumento dell’uso di droghe anche pesanti, degrado nei quartieri pieni di spazzatura, erbacce, buche nelle strade, aumento delle tariffe dei servizi pubblici, smantellamento dell’ospedale, opere lasciate a metà come il porto, sfrenato consumo di suolo.
Anche se sarebbe stato più che opportuno, il sindaco ha deciso di non dimettersi e la discussione ora verte sull’opportunità di evitare il commissariamento, per avere l’agibilità a portare avanti i progetti iniziati: ma sono effettivamente utili alla cittadinanza così come concepiti?
I partiti che fanno parte della giunta e del consiglio comunale incarnano, a livello locale, il sistema politico nazionale. Hanno già dimostrato di perseguire lo stesso programma sui temi più importanti e hanno già dimostrato di concepire l’amministrazione comunale come “lo scendiletto” e “l’esattore” per conto della Regione Toscana e del governo nazionale nel proseguire la distruzione della sanità, del territorio, delle speculazioni.
A fronte di questa situazione è necessario organizzarsi e mobilitarsi per costruire dal basso gli strumenti di partecipazione popolare per individuare, indicare e attuare le misure che servono alla città, indipendentemente e anche in aperto contrasto con le misure imposte dalle istituzioni locali e nazionali vigenti.
Di questo discuteremo al dibattito che si terrà venerdì 28 luglio dalle ore 18 alla Festa nazionale della Riscossa Popolare presso il Parco della Comasca a Massa a cui invitiamo tutti a partecipare.

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