Riflessioni sul corso di storia della Scuola di Base Makarenko

Qui di seguito le riflessioni di un membro del P.CARC che ha partecipato a uno dei corsi della Scuola di Base Makarenko, uno degli strumenti che alimentano l’attività ordinaria delle nostre Sezioni, il legame organizzativo di ogni militante alla causa del comunismo e la costruzione della nostra comunità di uomini e donne che decidono di contribuire alla lotta per il Governo di Blocco Popolare e per il socialismo.

Ermanno Marini nel suo intervento nella parte pubblica del VI Congresso del P.CARC conclude dicendo: “Fare oppure no la rivoluzione socialista è una questione che riguarda direttamente e praticamente noi comunisti, il modo in cui concepiamo il nostro ruolo e i compiti che abbiamo di fronte. Dobbiamo diventare la risposta alle esigenze delle masse popolari e le masse popolari hanno l’esigenza di un partito di quadri e di massa. Dipende da ognuno di noi costruirlo”.

Le riflessioni che seguono sono una dimostrazione concreta che le varie attività ordinarie del P.CARC devono (e possono) diventare sempre di più la risposta alle esigenze delle masse popolari!

***

Partendo dal fatto che, a mio avviso, la Scuola di Base Makarenko è stata una grande esperienza di vita, credo di aver fatto dei grandissimi passi, ma con grande voglia e determinazione vorrei continuare in questo processo poiché, oltre all’aver acquisito un metodo di studio e di analisi dei processi storici, ho riacquistato il piacere della lettura, della formazione e dell’andare a documentarsi su varie fonti (per quello che ci concede il tempo). E, soprattutto, ho assimilato il piacere dei confronti aperti, il piacere di esporre le proprie riflessioni (giuste o sbagliate che siano).

Questo è importante, perché senza un sincero e aperto dibattito non si possono comprendere i fenomeni (contraddizioni). È giusto porsi domande, chiedere o far capire di non aver compreso. Rispetto alle prime lezioni sono migliorato in questo. Con il tempo ho incominciato, anche grazie a vari esercizi personali, a esporre di più le mie idee e la capacità orale: anche se non è ancora perfetta, è migliorata notevolmente.

Mi sono aperto di più e si sono creati bei rapporti tra i compagni. È una cosa molto bella e che deve essere trasmessa agli elementi esterni. Nel gruppo non ci sono mai state rivalità. Ognuno ha i suoi pregi e difetti, ma si è creata una grande alchimia all’interno della scuola. I momenti di difficoltà non sono mancati ma, essendo testardo, non mi sono fatto ingannare dagli eventi esterni perché lo studio, oltre a essere un grande piacere, è anche fondamentale per le mie idee e per il mio stile di vita. Ho apprezzato parecchio il fatto di essere stato coinvolto da tutti quanti anche per le mie passioni personali (film) e sicuramente darò un grande contributo in futuro. Anche quando ero stanco o avevo degli impegni esterni ho cercato di organizzare il mio tempo per non saltare nessuna lezione perché bisogna rispettare anche le tempistiche dei compagni e dell’insegnante, che abita lontano. Non è solo una questione di rispetto, ma anche di lotta di classe.

Il mio entusiasmo è riuscito a sconfiggere la mia timidezza e la mia pacatezza generale (lati del mio carattere) e devo lottare ancora di più. Rispetto alle prime lezioni ho saputo organizzarmi bene per svolgere le mie attività di studio e i compiti. Ho apprezzato moltissimo le lezioni aperte che sono state veramente coinvolgenti e le nozioni sugli articoli scritti dal (n)PCI, perché mi hanno permesso di chiarirmi le idee su alcuni meccanismi che adesso mi sembrano più semplici.

All’inizio, nei momenti di studio, mi dedicavo alla lettura in silenzio, ma col passare del tempo ho cambiato il mio metodo leggendo i paragrafi ad alta voce. Per ogni periodo letto, sottolineavo le parole chiave e, di lato, scrivevo un sunto. Questo mi ha permesso di comprendere di più gli argomenti trattati. È stato un bene che abbia partecipato alla lezione aperta di italiano e, a mio avviso, se ne potevano fare altre ma, giustamente, bisogna tenere conto anche del tempo di ogni compagno, perché tra il lavoro in produzione e le difficoltà della vita è tutto molto difficile da gestire.

Ecco perché anche lo studio è lotta di classe. Faccio un bilancio molto positivo della scuola e, anche se devo migliorare su alcuni aspetti personali, sono molto contento di me stesso e dell’intero collettivo. Abbiamo fatto un grande percorso assieme.

Il corso di storia della Scuola Makarenko non è stato soltanto un corso di storia, mi è stato molto utile sia a livello personale che nel trovare un metodo di studio e di apprendimento per la mia militanza nel Partito.

DL

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