Questa mattina una volante dei carabinieri di Bagnolo Mella (BS) si è presentata ai cancelli di casa della nostra giovane compagna Beatrice a Flero (BS).
Il motivo della visita è stata la richiesta di informazioni per la comparsa nella notte di alcune scritte sui muri del cimitero, firmate dal movimento “V_V”, riguardanti la difesa della libertà e dei diritti umani, la libertà vaccinale e il ricordo di Gianluca Masserdotti, cittadino di Flero, morto per una trombosi dodici giorni dopo la vaccinazione covid-19.
La visita dei carabinieri che senza alcun mandato hanno intentato un interrogatorio alla compagna è una chiara intimidazione. É avvenuta a due giorni dal presidio di solidarietà svoltosi a Milano, agli imputati per la scritta “Fontana Assassino” e per la difesa della sanità pubblica a cui la nostra compagna ha partecipato.
Non è la prima volta che Beatrice riceve intimidazioni di questo genere. Qualche tempo fa la polizia locale l’aveva avvicinata per alcune locandine affisse in paese, cercando di carpire informazioni sulla sua attività e invitandola a non interessarsi di politica.
Conosciamo molto bene lo spreco di uomini e di risorse pubbliche che vengono solitamente utilizzate per indagini di questo tipo.
Le forze dell’ordine usino la stessa solerzia e lo stesso impegno per far chiarezza sull’ennesimo omicidio sul lavoro che ha coinvolto l’operaio ventottenne di Flero, Nicola Battagliola, schiacciato da un nastro trasportatore e si adoperino per assicurare alla giustizia coloro che hanno gestito in maniera criminale la pandemia, dalla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano, il traffico di mascherine o il ritardo nella sospensione dell’utilizzo del farmaco Astrazeneca come invece avvenuto in Germania.
L’impegno politico di Beatrice è riconosciuto da tanti compagni a Brescia e provincia, è un esempio per tutti, al contrario di chi tende ad addossare ai giovani la colpa di essere apatici, fannulloni e di non interessarsi al proprio futuro.
La verità è che la classe dominante non può permettere che le masse popolari si mobilitino, si organizzino e si leghino ai comunisti.
Nessuna intimidazione potrà fermarci nel promuovere la costruzione e la prospettiva della nuova società socialista che metta per sempre fine agli effetti devastanti del capitalismo.
Esprimiamo la nostra più totale vicinanza e solidarietà alla nostra compagna e alla sua famiglia e invitiamo tutte le forze politiche anti – Larghe Intese, i comitati per la salute e la sanità pubblica, le ANPI a prendere posizione e a vigilare contro queste forme di intimidazione finalizzate a scoraggiare chi oggi si mobilita per far fronte alle misure antipopolari e guerrafondaie per cacciare il governo Meloni e costruire una nuova società.
Non un passo indietro! La solidarietà è un arma, usiamola!
Partito dei Carc- Federazione Lombardia