A Bologna 10mila stivali per cacciare il partito del Cemento

Sabato 17 giugno si terrà a Bologna la manifestazione Fermiamoli! Una marcia popolare per manifestare contro la gestione regionale del Pd portando davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna il fango spalato da migliaia di volontarie e volontari.
Quello che è accaduto in Emilia Romagna ha precise responsabilità e che non si tratta di un fato o di fenomeni imprevedibili e ingestibili.
Ha responsabilità ad iniziare dalla gestione criminale e speculativa dei territori, cementificati, deturpati e abbandonati. Ha i responsabili quindi in Bonaccini e Schlein e nel Pd, che non a caso in Emilia Romagna è meglio conosciuto come il “partito del cemento”.
Ha responsabilità – per proseguire – nella speculazione del territorio e nella sua devastazione che accomunano multinazionali, capitalisti, affaristi e speculatori nostrani e stranieri. Ha responsabilità nei governi che, al di là del colore politico, negli ultimi decenni non li hanno solo lasciati agire impunemente ma hanno creato loro le migliori condizioni per agire nell’esclusività dei propri interessi. Ha responsabilità in ultima analisi nella classe dominante che alimenta la crisi ambientale che è derivazione della gestione criminale dei territori e che con questa si combina ulteriormente per dare vita a simili catastrofi.

A fronte delle loro responsabilità il disastro in Emilia Romagna ha fatto emergere, come al solito, il meglio dalle masse popolari della zona e della nazione. Ha fatto mobilitare e convergere le brigate volontarie, organizzazioni operaie, comitati, associazioni, che si sono rimboccati le maniche per iniziare a ricostruire il territorio.

Il 17 a Bologna la parola d’ordine è ricostruire il territorio non per come era prima. Le realtà che organizzano la manifestazione hanno chiaro che di una ricostruzione nuova, “sociale”, non fa parte il rigassificatore a Ravenna e nemmeno il passante di Bologna.
Ed effettivamente solo loro, solo chi abita i territori e ci lavora, chi ha lavorato per ricostruirli in questa emergenza, chi da anni si mobilita per la salvaguardia dell’ambiente e della salute delle masse popolari sa bene come devono funzionare, come devono essere gestite le città e i paesi.

La soluzione ancora una volta non verrà dal Pd, come non verrà dal governo Meloni. La soluzione sono solo le masse popolari che possono trovarla e che devono attuarla.
Servono 10, 100, 1000 comitati che vigilino sulla gestione dei territori, sulle speculazioni, sulla ricostruzione, che si mobilitino per boicottare le manovre criminali e per cacciare il partito del cemento!
Servono 10, 100, 1000 comitati che impongano dal basso le soluzioni, che diano il via ad un tavolo permanente che si occupi di gestire il territorio in maniera parallela e migliore di quanto non facciano le istituzioni!

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