Sono trascorsi tre anni da quando a Capoverde la Cia ha fatto scendere a forza dall’aereo il diplomatico venezuelano Alex Saab. Da quel momento è stato portato in carcere, isolato e torturato, per poi essere estradato e incarcerato negli Usa. Da due anni in Venezuela e in tutto il mondo si è sviluppato un vasto movimento di solidarietà che pretende il riconoscimento dello stato di diplomatico e la scarcerazione per Saab.
Questa detenzione è in realtà una detenzione politica. Saab è colpevole di essersi prodigato con i suoi contatti e relazioni nel sostegno economico al Venezuela bolivariano aggirando le sanzioni economiche (proprio negli anni più difficili della rivoluzione).
Sanzioni che gli imperialisti USA comminano a chi decide di liberarsi dalla loro oppressione, affermando i principi di sovranità nazionale e mettendo freno di fatto allee loro scorribande e devastazioni. Vedi Cuba, Venezuela, Iran e altri.
Gli imperialisti USA vogliono fare di Alex Saab un caso esemplare, come a dire “guardate, questo è quello che succede a chi aiuta un paese che si sta liberando dall’imperialismo e sta costruendo il socialismo, che nessuno si permetta di seguire il suo esempio”.
Ma questa operazione è una manifestazione di potenza degli imperialisti USA? La realtà delle cose spesso differisce dal modo in cui viene raccontata. Se si va oltre la cortina della propaganda di regime, mostra la debolezza della borghesia imperialista.
Il caso Saab, insieme ad altri esempi che potremo fare, dimostra che la borghesia è un gigante dai piedi d’argilla. Nonostante le decine di operazioni di spionaggio, sabotaggio interno, guerra economica e tentativi di golpe gli imperialisti Usa non solo non sono riusciti a scalzare il governo bolivariano diretto prima dal comandante Chavez e ora dal presidente Nicolas Maduro, ma vedono la propria egemonia nell’America Latina sempre più minacciata e messa in discussione.
Non è un caso che i governi di Cuba, del Brasile, della Colombia, del Messico, del Perù (prima dell’arresto di Castillo orchestrato dagli stessi Usa), non hanno fatto mancare la propria solidarietà a Saab esprimendosi contro questa provocazione degli Usa. L’imperialismo è una tigre di carta!
Il Partito dei CARC sostiene e solidarizza con la lotta per la liberazione di Alex Saab e si unisce all’appello internazionale per la sua scarcerazione. Esprimiamo inoltre sostegno e solidarietà al governo Maduro e alla rivoluzione bolivariana che, nonostante le differenze, ispira il cammino della classe operaia e delle masse popolari d’Italia nella lotta contro la borghesia nostrana e contro il nostro nemico comune, gli imperialisti USA.
Il miglior contributo che possiamo dare alla solidarietà internazionale è costruire il socialismo nel nostro paese e così rompere le catene della Comunità internazionale dei gruppi imperialisti USA, UE e sionisti.