Quanto sta accadendo alla Fimer di Terranuova dimostra quanto la libertà di azione dei capitalisti sia tollerata senza lamentele nel nostro paese. Poco importa se per interessi personali dei padroni si va a far fallire una delle fabbriche più importanti del tessuto produttivo provinciale; ancora meno contano gli impegni presi con i dipendenti ed i sindacati.
Oltre al danno pure la beffa. Dopo che la McLaren non ha dimostrato di poter garantire i 10 milioni per la ripartenza dello stabilimento, il 14 giugno al tribunale di Arezzo è stata fissata l’udienza per la dichiarazione dello stato di insolvenza. Il tribunale dispone la presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy o un suo delegato, ma a continuare il carosello istituzionale ci sono anche le visite del vescovo di Arezzo, Migliavacca, e della Boldrini. Lacrime di coccodrillo da parte dei massimi esponenti locali della Repubblica Pontificia che solo dopo innumerevoli rinvii ed attese hanno tirato fuori la maschera di benevolenza e carità!
La risposta dei lavoratori davanti a questo scempio, però, non è tardata, e da una settimana la fabbrica è occupata. Questa è la dimostrazione del fatto che la mobilitazione operaia può -ed ha il potenziale per- imporre dal basso le misure necessarie: nessuna azienda deve essere chiusa o delocalizzata! In questo senso, il caso della Gkn di Campi Bisenzio (FI) è esemplare. Grazie al suo collettivo di fabbrica (CdF) e al processo di convergenza che ha creato con partiti, comitati e varie altre organizzazioni popolari e operaie è riuscita con forza a reagire a tutti gli attacchi del padrone, impedendo la chiusura della fabbrica e i licenziamenti collettivi, elaborando un progetto di riconversione. Punto di riferimento per la lotta operaia, deve essere una lezione che dimostra come l’organizzazione preventiva in CdF sia utile per tutelare i lavoratori davanti a soprusi, come quello subito dalla Fimer.
La GKN è, infine, un esempio che prova inequivocabilmente la necessità di imporre un Governo di Emergenza Popolare, che imponga ai padroni ciò che le masse popolari organizzate (come gli occupanti della Fimer) vogliono. Serve un governo che impedisca manovre antipopolari come quella che gli operai e le operaie di Terranuova stanno subendo. Questo può essere raggiunto solo tramite l’organizzazione dentro e fuori dai cancelli della fabbrica o del proprio posto di lavoro in collettivi, per elevare il livello della mobilitazione. Collettivi che devono legarsi con le altre organizzazioni operaie e popolari contro padroni, larghe intese e la Repubblica Pontifica tutta.
IN SOLIDARIETÀ ALLA FIMER CREARE 10, 100, 1000 COMITATI DI FABBRICA SUL SOLCO DELL’ESPERIENZA DELLA GKN! IMPORRE AI PADRONI UN GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE!
P.CARC – Arezzo