Pisa e Massa sono le città in cui alcuni nostri compagni erano candidati alle elezioni amministrative: a Pisa un compagno nella lista di Unione Popolare (a sostegno della candidatura a sindaco di Francesco Auletta), a Massa la Sezione ha sostenuto la costruzione della lista Massa insorge (a sostegno della candidatura a sindaco di Marco Lenzoni) in cui erano candidati sei compagni del P.CARC.
Trattiamo qui dell’esperienza di Massa insorge perché è quella che ci ha permesso di sperimentare più a fondo la linea di irrompere nella campagna elettorale per creare condizioni favorevoli alla lotta per il Governo di Blocco Popolare.
Anzitutto una premessa. Benché a Massa Unione Popolare e M5s si siano presentati in coalizione e fin dal dicembre 2022 avessero annunciato di lavorare per la candidatura di un sindaco alternativo alle Larghe Intese, fino a fine marzo 2023 non avevano proposto alcun candidato e sembravano invece propensi a manovrare per una grande coalizione di Centro sinistra entro cui far confluire anche il Pd.
È in questo contesto che un gruppo di lavoratori si è posto la questione di fare un’irruzione nella campagna elettorale con una lista “di rottura” a sostegno di un candidato sindaco “di rottura”, Marco Lenzoni. Il P.CARC ha sostenuto questa esigenza.
Prima di decidere di “correre da soli” con Massa insorge, è stato proposto, in particolare a Unione Popolare, di formare una coalizione che con chiarezza si ponesse contro i partiti delle Larghe Intese. Unione Popolare non ha accettato – confermando il sospetto che stesse lavorando per una coalizione con il Pd – e anzi, dal momento della proposta, ha eletto Massa insorge a principale concorrente e nemico.
Massa insorge è quindi nata dalla proposta di un gruppo di lavoratori, con il sostegno e la partecipazione del P.CARC e con la partecipazione dell’associazione Rivoluzione Allegra. Strada facendo, ha contribuito alle attività della campagna elettorale anche Patria Socialista.
La natura della lista, l’esigenza per cui è nata, lo spazio politico che ha occupato sono state le condizioni che hanno permesso di condurre una campagna elettorale “radicale” non solo nei programmi, ma anche nelle iniziative.
Programma radicale. Una delle caratteristiche di Massa insorge è stato il programma. Abbiamo ragionato sul fatto che non avrebbe dovuto essere un insieme di “belle proposte più di sinistra”, ma uno strumento per dare continuità e prospettiva alla mobilitazione. Pertanto, oltre a indicare una serie di misure urgenti che l’amministrazione di Massa insorge avrebbe attuato subito, il programma conteneva gli elementi per trasformare radicalmente il modo di concepire l’amministrazione locale: non uno strumento al servizio del governo centrale e della Regione, ma uno strumento nelle mani delle masse popolari, anche attraverso la creazione e istituzionalizzazione di forme assembleari con potere decisionale (consigli popolari, consulte popolari e tavoli permanenti per fare fronte a problemi e questioni particolari).
Iniziative radicali. Una seconda caratteristica di Massa insorge è stata la mobilitazione per iniziare ad attuare da subito, con gli strumenti già a disposizione, una parte delle misure urgenti indicate nel programma, in modo tale da alimentare la mobilitazione, l’organizzazione e il protagonismo delle masse popolari.
La iniziative principali sono state tre:
– per sostenere la lotta per il diritto alla casa, il Comitato elettorale ha eletto la sede nell’abitazione (una casa popolare) di una famiglia che il 4 maggio avrebbe dovuto essere sfrattata con la forza pubblica per morosità incolpevole. Il risultato è che lo sfratto è stato evitato e il Comune si è impegnato (ma per il momento è una promessa) a trovare una soluzione sostenibile affinché la situazione sia risolta positivamente;
– per sostenere la lotta degli operai Sanac contro la morte lenta a cui governo, istituzioni e sindacati di regime hanno condannato l’azienda, Massa insorge e Marco Lenzoni hanno cercato la strada per dare seguito pratico alla lettera che due operai hanno scritto alle ambasciate di alcuni paesi (molti dei quali considerati “Stati canaglia” – vedi articolo a pag. 8), coinvolgendo associazioni internazionaliste ed esponenti politici che hanno relazioni con quei paesi;
– per alimentare la mobilitazione a difesa della sanità pubblica, Massa insorge ha condotto la campagna elettorale in modo che corrispondesse a una campagna per la riapertura del vecchio ospedale (ancora perfettamente funzionante e chiuso solo per speculare sulla costruzione del nuovo) e contro la costruzione di una “casa della salute” a ridosso della stazione ferroviaria (un’altra speculazione milionaria che non incide sull’accesso alle cure per le masse popolari, ma serve solo a ingrassare i costruttori e i loro amici). La campagna è culminata con una fiaccolata serale a cui sono stati invitati a partecipare anche tutti i candidati sindaco che hanno a cuore la salute della popolazione. Ma, vuoi per spirito di concorrenza elettorale vuoi perché alcuni hanno a cuore gli interessi degli amici degli amici, nessuno di loro ha partecipato.
La combinazione di queste iniziative con una propaganda che denunciava il legame fra le politiche del governo centrale, l’amministrazione regionale e l’amministrazione della città, ha ottenuto come risultato immediato che la campagna elettorale, centrata dai candidati e dai partiti delle Larghe Intese su “parcheggi, panchine e aiuole”, affrontasse invece alcuni dei temi principali del degrado materiale e morale che la classe dominante sta imponendo alle masse popolari.
Alcuni elementi di bilancio. Marco Lenzoni ha raccolto 579 voti (1,73%), la lista Massa insorge 492 (1,52%). Un risultato solo parzialmente soddisfacente se si pone il numero di voti come principale elemento di verifica e riscontro del lavoro fatto; un risultato più che soddisfacente anche sul piano elettorale, se si considera che l’attività è iniziata a fine marzo e che tutta “l’operazione” è durata meno di due mesi.
Tuttavia, il numero di voti raccolti non è l’aspetto da cui partiamo per analizzare i risultati di questa esperienza.
Bisogna valutare che, effettivamente, nonostante una campagna elettorale tutta giocata “in attacco” e con spirito costruttivo e propositivo, la lista Massa insorge non è riuscita a intercettare l’ampia maggioranza di masse popolari che si è astenuta (il 40%, come la media nazionale), cioè non è stata individuata, neppure da una componente di chi si è astenuto, come un’alternativa abbastanza solida e credibile.
Il motivo è in fase di valutazione, una parte del ragionamento in corso considera il fatto che, proprio per la sua natura di lista elettorale, Massa insorge è stata considerata come un’iniziativa fra le altre, una “delle cose che succedono” in campagna elettorale. L’aspetto decisivo, dunque, sarà dare continuità all’esperienza e svilupparla.
In secondo ordine, la campagna elettorale è stata condotta con iniziative di lotta anche efficaci, ma è probabilmente emerso poco il legame fra quelle iniziative di lotta e l’amministrazione comunale che Massa insorge si è posta di costruire, cioè è emerso più l’aspetto rivendicativo dell’operazione che non il progetto complessivo, la lotta per costruire un’amministrazione locale di emergenza.
Linee di sviluppo. “La lista elettorale Massa insorge si trasforma perché il suo compito sul piano elettorale si è esaurito.
Massa insorge diventa una campagna di ampio respiro che ha l’obiettivo di costruire dal basso un’amministrazione comunale coerente con gli interessi e le aspirazioni della maggioranza della popolazione.
È una campagna aperta a tutti coloro che vogliono dare un contributo positivo a questo obiettivo, indipendentemente da quello che hanno votato alle scorse elezioni, dal fatto che siano andati a votare o si siano astenuti, dal fatto che fossero candidati in altre liste.
Massa insorge opera da subito per costruire consigli popolari, consulte popolari e tavoli permanenti per affrontare collettivamente e risolutamente le varie “emergenze” che gravano sulle spalle della popolazione. Massa insorge inizia ad attuare il suo programma elettorale.
I primi passi in questo senso sono i seguenti:
– formazione di un tavolo cittadino per la Sanac (Comitato per salvare la Sanac)
– formazione di un consiglio popolare per la riapertura del vecchio ospedale e contro la costruzione della nuova casa della salute alla stazione;
– promozione di assemblee territoriali per definire i lavori che servono e per iniziare a realizzarli” – dal Comunicato post elezioni di Massa insorge del 25 maggio 2023.