I candidati che servono: Massa insorge! 

Nel 2021 rispetto alla tornata di elezioni amministrative in un articolo scrivevamo: Qual è il candidato che serve alle masse popolari?

Oggi riprendiamo la questione, mai interrotta in questi anni, e lo facciamo riportando degli esempi concreti di cosa intendiamo quando diciamo che la situazione attuale consente e necessita di campagne elettorali fuori dal senso comune. 

In questi giorni si apre una nuova tornata elettorale che coinvolge circa 600 città in tutto il paese. Il 14 e 15 maggio si vota a Massa (MS), in Toscana. Nella campagna elettorale di questa città è irrotta la lista Massa insorge, che anziché attestarsi a comizi, volantinaggi e promesse ha messo in campo una serie di iniziative pratiche, cercando e attuando soluzioni messe in campo da subito.  Scegliamo di riportare e mostrare alcune delle iniziative messe in campo dalla lista (già descritte nell’articolo ….) perché riteniamo che siano d’esempio per qualsiasi candidato che vuole davvero invertire il corso delle cose e che non si attesta all’attesa dei risultati elettorali per farlo. Riteniamo soprattutto che siano d’esempio per le organizzazioni operaie e popolari di ogni città, per avere esperienza pratica di come sia possibile far condurre simili campagne ai propri candidati.

Al di là di quello che sarà l’esito elettorale infatti quella svolta da Massa Insorge è stata e sarà una campagna elettorale utile
Utile perché ha messo in rete e organizzato le masse popolari su obiettivi urgenti di loro interesse (per fermare lo smantellamento del tessuto produttivo, contro la speculazione e lo smantellamento della sanità ecc.)
Utile perché dà fiducia a chi già si organizza e anche a chi ancora non lo ha fatto. 
Utile perché non si ferma alla data delle elezioni ma le usa per dare spinta all’organizzazione delle masse popolari, per far avanzare quelle già esistenti e crearne di nuove, perché usa la risonanza della campagna per farlo e conquistare posizioni concrete. 

In difesa della sanità: tende della salute nei quartieri e manifestazioni contro le manovre speculative

I candidati della lista che lavorano in sanità (il candidato sindaco e due consiglieri) hanno organizzato tende della salute per fornire un primo check-up di base alle masse popolari nei quartieri popolari della città contro le lunghe liste d’attesa o la speculazione dei privati. Questa pratica non è stata messa in campo durante la campagna per la prima volta, ma è stata una pratica che i compagni hanno costruito e portato avanti nel corso degli anni sul territorio, pur con le difficoltà del caso. 

“Prima di tutto, a caldo, ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla fiaccolata per la riapertura dell’ospedale e contro la porcata della nuova casa della salute alla stazione. Eravamo tanti o eravamo pochi? Eravamo il giusto per affermare che abbiamo iniziato e non ci fermeremo. Non importa che la giunta Persiani abbia apparecchiato la tavola e la commissaria Trio abbia servito l’antipasto con la firma del rogito per il terreno alla stazione: speculatori e affaristi non faranno il banchetto milionario sulle spalle dei massesi!”

Con i volantinaggi, i presidi, le denunce e l’organizzazione della manifestazione per la riapertura dell’ospedale vecchio la lista Massa Insorge ha rafforzato la lotta in difesa della sanità sul territorio e l’organizzazione delle masse popolari su questo obiettivo; così facendo ha contribuito a sviluppare il controllo popolare e a rendere più difficile ai partiti delle larghe intese attuare le speculazioni che hanno in campo. 

Per la difesa dei posti di lavoro e dell’apparato produttivo

I due candidati della lista che sono operai della Sanac, sfruttando la visibilità della campagna elettorale, si sono mossi e adoperati per cercare delle nuove commesse per l’azienda, mettendo mano al processo di morte lenta a cui i partiti delle Larghe intese ormai da oltre dieci anni l’hanno avviata. Si sono mossi e si muoveranno in questa direzione alla luce di anni di lotte, alla luce del coordinamento con altri collettivi operai e di un percorso che prosegue per difendere i posti di lavoro sui territori. 

Fermare gli sfratti e l’emergenza abitativa: la casa è un diritto di tutti!

“Qualche giorno fa, a margine dell’iniziativa promossa da Usb sull’emergenza abitativa, abbiamo affermato che avremmo fatto il possibile per impedire gli sfratti forzosi di famiglie in emergenza abitativa. Dal primo giorno in cui abbiamo presentato la lista Massa insorge e la candidatura di Marco Lenzoni a sindaco, abbiamo detto che la nostra campagna elettorale sarebbe stata concentrata NON sulle promesse, i bei programmi da paese dei balocchi, la denuncia di tutto quello che non va, combinata alla speranza di vincere le elezioni e all’illusione di poter cambiare le cose. Ma sarebbe stata incentrata sulle iniziative che si possono fare subito per affrontare i problemi.
Per cambiare le cose ci vogliono i FATTI. I FATTI si fanno subito e non dopo che hai vinto le elezioni. Qui di seguito la lettera che domattina verrà inviata alla prefettura di Massa.
Non saremo spettatori impotenti di fronte a una famiglia che viene sbattuta in mezzo alla strada.”

Per sostenere e dare forza alla lotta promossa da Asia Usb nella città contro uno sfratto imminente la lista Massa insorge ha designato l’abitazione sotto sfratto come sede del comitato elettorale della lista, rendendo così lo sfratto un problema politico. 

A inizio della campagna elettorale la lista Massa insorge annunciava: “Non vogliamo sapere niente di promesse, di cene per i poveri, di articoli sul giornale per invocare la sospensione degli sfratti, vogliamo sapere di presidi, di manifestazioni, di azioni pratiche. Quelle che si possono già fare senza essere sindaco o assessore ai lavori pubblici (il cui esito è evidente a tutti: per andare alla stazione ci vogliono ancora gli stivali!). Su questo misuriamo il valore dei candidati. Il resto sono chiacchiere. Massa insorge si impegna a fare quello che va fatto perché gli interessi della comunità prevalgano sugli interessi di pochi, perché alle carte bollate (che a volte servono) sia affiancata la mobilitazione, perché all’obbedienza rispondiamo “insorgiamo”. Giustamente, la maggioranza della popolazione è scettica. Perchè credere a noi? Perchè dare fiducia a noi? Beh… perché noi lo abbiamo già fatto tante volte. E lo faremo ancora, da Amministrazione comunale.”

La campagna elettorale che hanno promosso effettivamente è stata ciò che avevano annunciato. Gli esempi che abbiamo riportato non devono servirci oggi per affermare quanto questa lista sia migliore di altre o quanto questi candidati siano più “duri e puri” di altri. Deve servirci invece per affermare con forza che condurre simili campagne elettorali è possibile. Non solo è possibile, è quello che serve alle masse popolari delle nostre città! 

Il candidato che serve è quello che fa da subito, che ha sempre fatto e che continuerà a fare. “Io non sono candidato ma mi fido di queste persone, perché le ho sempre viste insieme a me fuori dai posti di lavoro ad ascoltare i lavoratori e le lavoratrici e a sostenerli negli scioperi e nelle lotte in comune e in prefettura, erano con me durante la pandemia ha distribuire i beni di prima necessità alla famiglie in difficoltà, erano con me a difendere gli sfratti delle famiglie in difficoltà, erano fuori dalle cliniche e dagli ospedali a sostenere e a dare dignità alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità quelli che chiamavano eroi e poi sono stati abbandonati, erano con me a lottare per difendere la sanità pubblica, la spiaggia libera e ieri sera erano in strada per difendere la popolazione dalla speculazione edilizia che c’è dietro l ospedale di massa, queste persone qua che vincano o no la sfida elettorale saranno sempre nelle piazze nelle strade e nei posti di lavoro a lottare per un mondo migliore”. Un compagno massese

E se non è il candidato sindaco a farlo, se non lo fanno spontaneamente i candidati alle elezioni, beh allora sta ai collettivi e ai comitati portarli a fare azioni simili e oltre! A loro diciamo che è del tutto possibile farlo e che è solo questione di volontà di farlo. 

Il primo aspetto decisivo è quello di non bersi le promesse elettorali ma sin da subito incalzare, spingere e imporre ai candidati la partecipazione, il sostegno e la promozione di azioni di lotta e iniziative che rafforzano il movimento dei comitati, delle associazioni e delle organizzazioni popolari. Bisogna fare in modo che ciascun candidato faccia sin da subito quello che promette di fare una volta eletto, mettendosi senza riserve al servizio delle masse popolari organizzate. Bisogna ribaltare il rapporto tra eletto ed elettore, rompere con la delega o con la variante di sinistra di tale delega, quella del candidato che “rappresenta” le lotte.

È questo il modo migliore per evitare le “fregature” di cui sempre si parla nelle assemblee e comizi elettorali: questo o quel candidato era un parolaio, quell’altro ha tradito il mandato che aveva detto di assumere, ecc.

Il punto non è credere alle belle parole e neanche accettare che Tizio o Caio si ponga come “referente” o portavoce delle masse popolari: i candidati vanno misurati, prima e dopo le elezioni, in base alla pratica e di questa devono dare conto. Sono questi i criteri anche per incalzare, spingere e valutare gli amministratori una volta eletti.

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