Sono stato licenziato nel dicembre del 2021 per la mia attività sindacale e politica come delegato Filcams dall’azienda di vigilanza Worsp, che si occupa dei famigerati servizi fiduciari: le paghe sono di 3,60€ orari, per capirsi. (..) Inizialmente con alcuni colleghi abbiamo costituito un organismo popolare chiamato “Arditi sezione La Cella” che finanziava, tramite la vendita di una sciarpetta, il progetto di redistribuzione alimentare Pisa Brigante durante la pandemia. (…) Nel giro di pochi mesi i rapporti politici con i colleghi sono maturati e abbiamo iniziato a parlare di come intervenire sul posto di lavoro a un livello superiore. L’azienda iniziò ad attaccarci e da quel momento capimmo che, per difenderci meglio dalla repressione aziendale, dovevamo fare un passaggio sindacale per tutelarci un minimo. Di qui il percorso sindacale del gruppo nella Filcams/Cgil. (…) Nello stesso tempo ci siamo organizzati come collettivo di operai nel “Gruppo Lavoratori Worsp” (Glw) andando oltre l’appartenenza sindacale, con lo scopo di unire i lavoratori, guardando anche a tutto quello che succedeva fuori dalla nostra realtà specifica. Nelle riunioni ci si trovava per discutere delle problematiche all’interno del posto di lavoro, del Ccnl scaduto da sei anni, della mancanza di sicurezza nelle postazioni, del contratto illecito con cui eravamo stati assunti, dei vari problemi. Quando il sindacato non usciva pubblicamente con note e articoli, lo facevamo come gruppo e tenevamo l’iniziativa in mano: questa è stata la nostra dialettica sul lavoro sindacale e operaio che ha portato anche operai non iscritti alla Cgil a legarsi a noi, questa è la base su cui il lavoro continua ancora oggi. Oltre ad occuparci del nostro posto di lavoro, come Glw ci siamo organizzati per sostenere le tante vertenze sul territorio nazionale che riguardavano il comparto della vigilanza e non solo. Siamo stati a fianco degli operai della Gkn facendo i turni insieme nella fabbrica occupata e scioperando con loro il 19 luglio 2021; abbiamo sostenuto i lavoratori dell’Avr del comparto dell’igiene ambientale quando i loro delegati sono stati licenziati; abbiamo solidarizzato con i lavoratori del Si Cobas della logistica di Prato, con i delegati Usb della Cso di Scandicci, con gli operai della Piaggio. (…) A dicembre 2021 sono stato licenziato con un pretesto, la realtà era che promuovevo organizzazione e così il padrone ha cercato di terrorizzare me e i colleghi. Dopo il mio licenziamento, con altri compagni, solidali e anche colleghi, abbiamo costituito un comitato per il mio reintegro con cui abbiamo organizzato un dibattito contro la repressione aziendale, varie cene di sottoscrizione per la cassa di resistenza, irruzioni in Consiglio comunale per imporre ai consiglieri di parlare di una vicenda che colpisce me, come tutto il mondo della giungla degli appalti a ribasso. Il 30 maggio ci sarà la prossima udienza. Ognuna di quelle che l’hanno preceduta è stata occasione per promuovere presidi di lotta, fare ampia propaganda, stringere legami con gruppi operai e organizzazioni della base rossa pisana e non solo. In questo momento sto lavorando come facchino alla Fedex nel magazzino di Ospedaletto. (…) È una tipica grande multinazionale che ingrassa sulla nostra fatica e il nostro sudore, un andazzo che siamo ben decisi a rompere. Sono convinto che, come successo alla Worsp, riusciremo a ricavarne un altro gruppo operaio che si unirà ai tanti che (in)sorgono in sempre più posti di lavoro.
- S. Casella facchino di Pisa