[Pisa] Su Sanità pubblica e sicurezza

Eliminare la precarietà negli appalti per garantire sicurezza agli operatori sanitari, è malata e fa ammalare la società capitalista!

La vicenda della psichiatra uccisa al S. Chiara ci pone una serie di riflessioni, ma per avere giuste risposte dobbiamo porci le giuste domande: in quale condizioni versa il sistema sanitario pubblico?

Perchè molti pazienti con problemi mentali si ritrovano abbandonati alle famiglie, liquidati con la terapia domiciliare o ricoverati solo in fase acuta, magari dopo un TSO, per poi essere rispediti a casa?

Perchè si lascia la responsabilità di sorvegliare ambienti critici come la psichiatria o i pronto soccorso a lavoratori che svolgono turni di 12 ore continuative?

Perchè, anche in tutti gli altri luoghi ospedalieri, aumentano continuamente le aggressioni al personale sanitario da parte di comuni cittadini?

In una società, quella capitalista, sempre più al collasso e che provoca morti tutti i giorni (guardiamo ai 4 morti al giorno sul lavoro, di inquinamento, ai suicidi, ai morti a causa di disastri evitabili…), che provoca un aumento esponenziale dei disturbi mentali soprattutto tra i giovani e giovanissimi, che ci mette costantemente gli uni contro gli altri e alimenta la guerra tra poveri, non solo dobbiamo darci delle risposte su ciò che avviene e ci circonda ma dobbiamo metterci all’opera per trovare soluzioni e trasformare il corso delle cose!

Dopo lo smantellamento delle piccole aree territoriali, anche ospedali grandi e prestigiosi come quello di Pisa sono al collasso: personale sanitario ridotto all’osso e costretto a lavorare nelle peggiori condizioni, servizi esternalizzati, appaltati e subappaltati, lavoratori precari a tappare i buchi di anni di tagli, doppiamente sfruttati e doppiamente ricattati, liste di attesa infinite e dirottamenti verso il privato.

Ci indigniamo, giustamente, per le aggressioni al personale sanitario ma riempire di guardie gli ospedali non è la soluzione in un contesto in cui ogni giorno i cittadini vedono vedono negarsi il diritto alle cure: inseriti in liste di attesa con tempi improponibili, non vedendosi arrivare le ambulanze perché sono poche, non vedendosi garantire la giusta assistenza domiciliare, trovandosi costretti, coloro che ne hanno le possibilità, ad ovviare tutto questo rivolgendosi alle strutture private. Gli stessi pazienti psichiatrici li troviamo frequentemente ad accedere in autonomia al pronto soccorso quando avrebbero bisogno di essere costantemente seguiti a casa o da strutture per curare, contenere, o impedire l’aggravarsi della malattia e essere inseriti in percorsi di reinserimento sociale attingendo non solo dal personale medico-sanitario, ma anche da psicologi, educatori, assistenti sociali.

Non possiamo più aspettare! È necessario imporre l’assunzione immediata del numero ottimale di operatori all’interno di tutte le strutture pubbliche per la salute, la stabilizzazione di tutti i precari, la reinternalizzazione di tutti i servizi, lo sviluppo della sanità territoriale e domiciliare e garantire ad ogni livello condizioni di lavoro dignitose e sicure per i lavoratori e per gli utenti.

Prendiamo esempio dai tre giorni di presidio indetti sotto l’ospedale di Careggi di Firenze dal 27 al 29 aprile ed organizzati da Ogni Giorno è Primo Maggio, il coordinamento cittadino di TUTTI i sindacati di base, per estendere l’organizzazione e la mobilitazione in difesa della sanità pubblica e a tutela di tutti i lavoratori della Sanità.

Questi sono passi concreti e necessari per riprendere in mano gli ospedali, le cure e le nostre vite, per progettare e imporre dal basso la Sanità che serve e cacciare i governi delle Larghe Intese (quello nazionale di Meloni e quello regionale di Giani): loro sono direttamente responsabili di questo disastro!

Serve organizzarsi e coordinarsi fra lavoratori della Sanità e utenti, collegarsi con gli studenti di Medicina, con i lavoratori appaltati per confrontarsi e indicare cosa serve qui e ora, e combattere per averlo!

Approfittiamo di ogni momento utile come il Primo Maggio, le prossime elezioni comunali e i consigli per farvi irruzione e mandare all’aria le loro passerelle; approfittiamone per incontrarsi, discutere e lavorare per disinnescare la guerra tra poveri, per costruire organizzazioni popolari in ospedali, facoltà, presidi sanitari e quartieri, per porre le basi delle istituzioni che ci servono!

P.CARC Sezione di Pisa

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