Le piazze del 25 aprile di quest’anno, a 78 anni dalla liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, hanno dimostrato che oggi i lavoratori e le masse popolari di questo paese vogliono riscattarsi dal futuro di guerra, miseria e devastazione che la classe dominante ha in serbo per loro. Hanno dimostrato che se guidati e coordinati dai comunisti, gli organismi operai e popolari hanno la forza di prendere in mano l’iniziativa che serve a strappare la direzione del paese alla borghesia e ai partiti di Larghe Intese che ne rappresentano gli interessi, cominciando dallo spezzare le catene che subordinano l’Italia alla Nato.
È stato questo il filo rosso delle mobilitazioni che da nord a sud hanno riempito le piazze delle principali città del nostro Paese. Mobilitazioni organizzate per fermare la partecipazione dell’Italia alla guerra della Nato contro la Federazione Russa utile solo a giustificare l’ulteriore militarizzazione del nostro paese e il traffico di armi. Utile a sancire l’asservimento economico del nostro paese legato allo smercio del gas liquefatto americano al posto di quello russo con l’istallazione di rigassificatori come sta avvenendo a Ravenna, Piombino e in Sardegna.
Le mobilitazioni del 25 aprile dimostrano che la liberazione di cui oggi i lavoratori e le masse popolari hanno bisogno è quella dall’Ue e dalla Nato, dai partiti delle Larghe Intese che, che siano al governo o all’opposizione, vanno a braccetto nel finanziare la guerra con soldi pubblici sottratti ai servizi essenziali fondamentali per la collettività. Il passo che la situazione impone, è quello che lavoratori e masse popolare devono fare organizzandosi e coordinandosi tra di loro: strappare l’iniziativa dalle mani dei capitalisti e cacciare il governo Meloni per sostituirlo con un governo di emergenza popolare.
Milano – Partecipazione al corteo istituzionale del Comitato permanente antifascista
La Rete “Sciogliamo la NATO, Mai più guerre” di cui il Partito dei CARC è parte, ha partecipato al corteo istituzionale che ha visto la partecipazione di circa 100.000 persone, con l’obiettivo di contestare il tentativo degli organizzatori di accostare la Resistenza partigiana al conflitto in Ucraina.
Nel corso della manifestazione lo spezzone si è unito a quello del Coordinamento per la pace di Milano e 600 persone hanno marciato compatte per la pace, per il disarmo, per la soluzione non violenta del conflitto, per rompere con l’economia di guerra che colpisce col carovita lavoratori e lavoratrici, disoccupati, donne, giovani, anziani e rompere con una spesa militare di oltre 100 milioni di euro al giorno.
“La resistenza partigiana è la più gloriosa pagina della storia del nostro paese, che ha unito operai, braccianti, comunisti, cattolici, socialisti, anarchici, sinceri democratici nella lotta contro l’occupazione nazi-fascista del paese, per la pace, per il pane, per la libertà da un conflitto, la II Guerra Mondiale, che guerrafondai senza scrupoli hanno prima alimentato, poi promosso, mandando al macello milioni di persone! Giù le mani dalla Resistenza! No all’invio di armi in Ucraina! No all’escalation militate e al coinvolgimento in guerra dell’Italia. Sciogliamo la NATO. Mai più guerre!”
Bologna – Partecipazione alla manifestazione Partigiani del Domani
La sezione di Bologna del Partito dei CARC ha partecipato alla manifestazione organizzata da Vag61 con uno spezzone unitario insieme a Costituente Comunista. La mobilitazione ha legato la Liberazione del paese dal nazi-fascismo con problematiche contingenti e locali frutto delle politiche criminali della classe dominante e del governo Meloni come quelle nelle carceri e della tortura di Stato, dei migranti morti in mare e di razzismo, dei diritti negati e di una Bologna sempre più diseguale, di guerra e antimilitarismo, di un filo rosso e resistente che corre fino in Kurdistan.
Nonostante l’Amministrazione Comunale a trazione PD avesse inizialmente disposto di chiudere piazza San Francesco nel pieno della festa popolare, imponendo lo svolgimento di una propria iniziativa, la battaglia condotta dal comitato promotore della manifestazione l’ha portata a fare un passo indietro.
Insomma, una capitolazione politica importante per il PD che di fatto è stato spazzato via dalle celebrazioni del 25 aprile in luogo di un corteo che ha gridato alla città la propria posizione risoluta contro la NATO e contro il PD, che in Emilia Romagna è l’espressione politica del partito unico del cemento e della guerra. Questo è stato uno dei presupposti con cui andare avanti uniti verso la manifestazione nazionale prevista per il 6 maggio a Ravenna promossa da “Rete No Rigass No Gnl” e “Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna”.
Massa – Il 25 aprile della lista Massa Insorge
Il candidato Sindaco Marco Lenzoni e la lista Massa insorge hanno organizzato una giornata per celebrare la vittoria della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, commemorando il giovane compagno Aldo Salvetti e andando, coprire il monumento a Bellugi, squadrista e podestà fascista della città, portando poi un ricordo ai martiri della casa dei sindacati di Odessa, massacrati il 2 maggio 2014 dai nazisti ucraini.
È stata inoltre organizzata un’assemblea pubblica sui temi della guerra, della sanità, del lavoro, sulla situazione abitativa e socio culturale del territorio. In questa fase infatti, pensare di fare una campagna elettorale per le comunicali facendo finta che l’Italia non sia in guerra equivale a negare che i problemi dei territori siano anche frutto della guerra della Nato contro la Federazione Russa.
“Allora ci siamo detti che il 25 Aprile avremmo dovuto fare qualcosa per chiarire che essere antifascisti vuol dire, prima di tutto, oggi, schierarsi chiaramente contro la guerra e l’economia di guerra, contro i guerrafondai e i servi della Nato (fra i quali, guarda il caso, c’è Fratelli d’Italia, il partito che discende dal MSI, i fascisti!). La nostra Amministrazione Comunale sarà diversa da tutte le altre. Perché faremo tutto quello che è possibile, tutto quello che ci viene in mente e tutto quello che la popolazione ci suggerirà per boicottare e sabotare i governi guerrafondai”.
Firenze – Partecipazione alla piazza del 25 aprile e al Corteo di Firenze Antifascista
La federazione Toscana del Partito dei CARC ha riempito la piazza Santo Spirito di Firenze di parole d’ordine di organizzazione e lotta contro il governo della guerra e contro la sudditanza all’Ue e alla Nato del nostro paese. Ha portato alta la bandiera della lotta allo smantellamento dell’apparato produttivo, alla privatizzazione dei servizi pubblici, contro il carovita e l’eliminazione del Reddito di Cittadinanza, contro la devastazione ambientale, le stragi dei migranti, la repressione e l’agibilità delle organizzazioni fasciste.
Questi temi hanno risuonato poi durante il corteo con l’intervento della Segretaria federale Silvia Fruzzetti.
Roma – Partecipazione al corteo dell’Anpi
La sezione di Roma del Partito dei CARC è scesa in corteo insieme ai compagni della federazione romana di PCI, al Comitato di Solidarietà con i Comunisti e gli Antifascisti Perseguitati in Ucraina, con Alberto Fazolo e Fausto Marini, e alla Confederazione delle sinistre italiane. All’insegna dell’unità d’azione i compagni hanno marciato uniti portando nella piazza del 25 Aprile la denuncia dei nemici in casa nostra, il sistema di larghe intese oggi retto dal governo Meloni che ci trascina nella guerra per obbedire ai diktat NATO e la lotta contro l’antifascismo padronale di matrice PD che celebra il 25 Aprile mentre invia armi al governo fantoccio ucraino che coi modi propri di un regime fascista perseguita comunisti e antifascisti.
Napoli – Partecipazione alla manifestazione per il giorno della Liberazione
La Federazione Campania del Partito dei CARC ha preso parte al corteo lanciato da Smash Rebellion e dagli studenti, al quale erano presenti organizzazioni politiche e sindacali come Iskra e Si Cobas, Potere al Popolo, Non una di meno, Partito di Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, Sinistra classe e rivoluzione, Sinistra anticapitalista oltre che organismi tematici come la Consulta Popolare, i Comitati ambientali della zona est e il Comitato San Gennaro. Durante il corteo è stato affisso uno striscione davanti alla sede della CGIL di Garibaldi criticandola perché non si assume il ruolo di centro autorevole che la CGT sta assumendo in Francia, mentre svariati sono stati i riferimenti al governo Meloni indicato più o meno in tutti gli spezzoni come fascista. Tra i contenuti che hanno riempito la piazza è stata promossa la lotta all’antifascismo padronale del PD e la necessità di organizzarsi in ogni azienda, scuola e quartiere per costruire il nuovo potere e cacciare qualsiasi governo emanazione di Ue, Nato, Vaticano e delle organizzazioni criminali.
Cacciare il governo della guerra e dell’asservimento alla NATO e alla UE, della chiusura di aziende, dei morti sul lavoro, della privatizzazione dei servizi pubblici e della devastazione dell’ambiente, come ieri i nostri partigiani hanno cacciato i nazi-fascisti!
Costituire un governo di emergenza popolare che traduce in leggi e altre misure le soluzioni indicate dagli organismi operai e popolari e dà attuazione alla Costituzione del 1948:
– rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese;
– l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana;
– l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Viva il 25 Aprile. Sempre.
Oggi come ieri, partigiani!