Sarebbe al limite del ridicolo, se non fosse estremamente grave, l’attacco che il preside dell’istituto Carducci Andrea Di Mario ha perpetuato contro alcuni studenti rei di aver attaccato uno striscione e alcuni cartelli contro il governo Meloni che recitava “ma quale merito la vostra è solo violenza”.
Dieci giorni di sospensione, 18 ore tra educazione civica e attività socialmente utili e due giorni di assenza da scuola la pena comminata per “un gesto brutale, brutto, violento e pesante” secondo il preside Di Mario, che evidentemente vive in un mondo tutto suo.
Chi sono i veri violenti? È bene ricordare che in nome della “meritocrazia” (e del profitto!) sono morti durante l’alternanza scuola-lavoro tre giovani studenti: Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci e Giuliano De Seta.
Per non parlare dell’impatto psico-fisico della scuola per un giovane d’oggi: da uno studio Ocse del 2015, non esattamente un organismo rivoluzionario, nel nostro Paese, il 56% dei giovani intervistati dichiarava di diventare nervoso davanti a un test rispetto al 37% della media europea, il 70% diceva di provare molta preoccupazione (negli altri Stati in media era il 56%) e di conseguenza solo il 26% delle ragazze e il 17% dei ragazzi si definiva contento di andare a scuola. I suicidi di studenti universitari secondo gli ultimi dati Istat disponibili rappresentano quasi il 12% dei decessi tra i 20 e i 34 anni. E sul fronte giovanile in generale dall’Osservatorio nazionale adolescenza il 25% degli adolescenti ha sperimentato episodi depressivi, mentre il 20% ha manifestato problematiche legate all’ansia.
La verità è che questo episodio mostra chiaramente il futuro che il governo Meloni, in continuità con il governo Draghi, ha in serbo per gli studenti e i giovani del nostro paese: una scuola classista e aziendalista mascherata da meritocratica, dove il minimo dissenso è represso.
La verità è che questo attacco non è solo rivolto agli studenti del Carducci, in realtà riguarda tutti gli studenti che oggi si organizzano e si mobilitano assieme agli insegnanti e al personale ATA per imporre dal basso il loro modello di scuola e contribuiscano così ad un cambiamento generale del paese negli interessi dei lavoratori e delle masse popolari.
Queste due verità sono confermate anche da un altro episodio repressivo che sta accadendo al liceo Caravaggio dove gli studenti che hanno promosso l’occupazione sono minacciati di sospensione, lavori socialmente utili e ammonizioni per una occupazione legittima anche se illegale. Legittima perché riguarda il presente ed il futuro dei giovani e del mondo: ambientalismo, salute mentale e fisica, volontariato, educazione sessuale sono solo alcune delle tematiche che hanno caratterizzato l’occupazione.
Questi studenti sono rei di essersi presi spazio per affrontare il proprio futuro e il mondo! Un fatto gravissimo per la classe dominante che li vuole rassegnati, sfiduciati, depressi e intenti solo alla guerra contro il prossimo per affermare se stessi!
Il Partito dei CARC esprime piena e incondizionata solidarietà agli studenti del Carducci e del Caravaggio oggetto dei provvedimenti repressivi: organizzarsi e mobilitarsi è sempre legittimo anche se illegale!
I veri criminali sono quelli che stanno al governo e ci trascinano in una guerra voluta dagli imperialisti USA e dalla NATO, promuovendo misure di lacrime e sangue per lavoratori e masse popolari, lasciando il paese al degrado e all’incuria!
Invitiamo tutti partiti e le organizzazioni che difendono i diritti e l’agibilità politica degli studenti (e non solo!) a prendere posizione pubblica in solidarietà agli studenti del Carducci e del Caravaggio.
Nessuno deve essere lasciato solo!
La solidarietà è un arma, usiamola!