L’unità nazionale di Giorgia Meloni puzza come quella promossa da Draghi e Mattarella!
Quella contro gli opposti estremismi e i terroristi, quella per fomentare la guerra e la crisi che il governo si trova ad affrontare è l’unità nazionale di cui il governo ha bisogno e di cui Giorgia Meloni si è riempita la bocca per ingraziarsi i delegati presenti al congresso nazionale della Cgil lo scorso 17 marzo. In nome delle difficoltà che sta vivendo il paese, pensava di convincere loro e il resto dei lavoratori a stare zitti e buoni mentre continua l’opera di rapina e saccheggio verso le masse popolari.
Non facciamoci ingannare!
La classe dominante nel corso della storia ha sempre spacciato i suoi interessi di classe per quelli di tutta la società. Ma la realtà sconfessa ben presto l’inganno. Non esiste nessuna identità di interessi fra borghesia imperialista e masse popolari. Gli interessi dei due campi sono sempre opposti e inconciliabili. Per nessun motivo, di fronte a nessun pericolo e nessuna minaccia, in nome di nessun “bene comune”, i capitalisti coi loro governi e le masse popolari possono cooperare. La classe che affama, sfrutta e opprime non diventa mai, di colpo, paladina degli interessi delle masse popolari in nome di un obiettivo comune!
Non esiste unità nazionale senza oppressione dei lavoratori!
Sono loro che continuano a pagare la partecipazione dell’Italia alla guerra della Nato contro la Federazione russa col carovita, lo smantellamento dell’apparato produttivo del paese e dei servizi essenziali, mentre gli affaristi dell’industria delle armi, amici del ministro Crosetto, hanno le tasche sempre più piene!
L’unità che serve è quella della classe operaia per cacciare il governo Meloni e riprendere in mano il paese imponendo il governo di blocco popolare, tappa oggi indispensabile nella strada verso il socialismo!