Nel pomeriggio di mercoledì 22 marzo eravamo ai cancelli dell’Hitachi Rail di Via Argine, come facciamo da anni ormai, per un’attività di volantinaggio operaio. Da un po’ di tempo ci siamo resi conto del clima di censura che vige in quello stabilimento: non circolano mai notizie sulla fabbrica e gli operai hanno paura di esprimersi. Allora abbiamo diffuso un volantino su questo tema, contemporaneamente denunciando a megafono la situazione.

Alla dirigenza tutto questo ha fatto paura: in primo luogo hanno messo un uomo della sicurezza all’uscita con noi, quasi a voler sorvegliare il comportamento degli operai in uscita ed entrata nei nostri confronti; in secondo luogo, la responsabile della sicurezza in persona è venuta a intimarci di lasciare il posto perché stavamo commettendo un illecito: riprendere l’interno della fabbrica! Sono in realtà le foto che facevamo a testimonianza del presidio in corso ad aver disturbato la responsabile, sicuramente perché la direzione ha visto compromessa l’immagine dell’azienda e violata la sicurezza di tenere basso il conflitto all’interno di quei cancelli.

Tutto ciò non ha potuto che rafforzare la nostra attività e, infatti, gli operai che passavano lanciavano invettive contro lo stabilimento e commenti in nostra solidarietà. Allora è stata rincarata la dose: dopo alcuni minuti una volante della Polizia di Stato ha parcheggiato nei pressi dell’uscita della fabbrica, a pochi metri da noi ed è rimasta lì durante tutta l’attività. Quando poi abbiamo smontato il presidio e alcuni compagni sono rincasati, tre di loro si sono intrattenuti nel parcheggio poco distante: improvvisamente la stessa volante fa la sua apparizione e gli agenti intimano di esibire un documento!

Apparentemente l’identificazione che è stata fatta può sembrare una cosa di poco conto, ma non è così. Riteniamo doveroso denunciare pubblicamente questo tentativo d’intimidazione da parte della Polizia di Napoli perché s’inserisce a pieno nella strategia repressiva del governo Meloni: reprimere selettivamente i comunisti che promuovono l’organizzazione della classe operaia e soffocare la resistenza spontanea delle masse popolari! Sono stati gli stessi agenti a farsi sfuggire alcune informazioni importanti: non servivano loro per capirlo, ma è stata la direzione aziendale a richiedere un intervento repressivo! Inoltre, in pieno spregio dei diritti fondamentali della nostra costituzione, un agente dichiara che “se non ci fosse stato alcun volantinaggio, non ci sarebbe stato alcun controllo”.

La polizia, mentre s’impegna a controllare i comunisti che intervengono instancabilmente e con una linea d’avanguardia fuori le aziende, lascia campo libero a chi inquina e devasta i territori, a chi riempie le nostre città di droga, fa affari sporchi sulla nostra pelle, peraltro proprio nell’area orientale di Napoli –dove si trova l’Hitachi Rail- sarebbe più importante reprimere i disastri commessi da aziende come la Q8 e la SME o controllare le scorribande dei clan che si contendono gli affari a colpi di “stese”!

Noi sappiamo che quando il nemico ti attacca è perché ha paura: il legame che si sta rinsaldando tra il movimento comunista e la classe operaia è il terrore dei padroni! Ciò significa che quando fuori quei cancelli abbiamo gridato che i padroni hanno paura degli operai, non sbagliavamo, e hanno voluto farcelo sapere: allora noi avremo la premura di tornare ancora a dirglielo!

Fomentiamo la lotta e la resistenza delle masse popolari contro la repressione!
Mettiamo i padroni sul banco degli imputati!

Alimentare l’ingovernabilità del paese per imporre un governo di emergenza popolare!

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