Le preoccupazioni di settembre scorso sul costo delle piscine comunali si trasformano in realtà.
Nel territorio di Rifredi le piscine comunali sembrano più un costo per l’amministrazione Comunale che un servizio importante per le masse popolari del quartiere.
Un quartiere già devastato:
dall’abbandono di molti edifici, come il Meccanotessile o la Villa Monna Tessa che potrebbero diventare case popolari per quelle migliaia di persone che oggi non riescono a pagare gli affitti,
dalla mancanza di posti di aggregazione,
dall’aumento della piccola criminalità (spaccio, furti nei piccoli negozi, ecc.),
dall’abbandono dei giardini pubblici,
dai cassonetti con la chiavetta che non funzionano e che peggiorano il servizio di raccolta dei rifiuti,
dai parcheggi a pagamento che recano un danno a tutti gli abitanti non residenti (40€ al mese per pagare il parcheggio è una follia).
A fronte di questa situazione le piscine pubbliche sono importanti per i bambini, i disabili e il resto delle masse popolari!
Di recente anche la piscina comunale Don Minzoni chiuderà per lavori da maggio a settembre. Lavori che l’amministrazione Nardella assicura, ma su cui abbiamo i nostri dubbi fondati dalle promesse mai rispettate. E’ facile chiudere per ristrutturazioni ma sembra sempre troppo complicato riaprire. E’ da anni che aspettiamo la riapertura della piscina Paganelli (in viale Guidoni) chiusa per ristrutturazione prima della pandemia, ma anche della piscina del Liceo Leonardo Da Vinci rimasta sanza bando.
Le solite lamentele del “mancano i soldi” lasciano il tempo che trovano quando vengono investiti milioni di euro pubblici nel raddoppio dell’aeroporto di Firenze, nel Tunnel Tav fiorentino e più in generale nell’invio delle armi in Ucraina e nel pareggio di bilancio con la Banca Europea. E’ evidente che quel che manca non sono i soldi ma l’interesse politico. Tutto ciò che non porta soldi a qualche famiglia agiata fiorentina o a grandi gruppi finanziari e speculativi non viene fatto. I quartieri periferici della città di Firenze hanno bisogno di attenzione da parte dell’amministrazione comunale che concentra tutte le sue attenzioni solo sul centro storico oramai abitazione occasionale di soli turisti.
Intanto, di fronte all’inefficiente direzione della nostra città e del nostro quartiere, come Partito dei CARC promuoviamo la più ampia partecipazione popolare ai problemi del quartiere.
Non possiamo più aspettare che qualcuno risolva i nostri problemi, organizziamoci fin da subito contro gli effetti più devastanti della crisi.
Nel prossimo periodo organizzeremo una serie di incontri al fine di spingere tutti assieme l’amministrazione comunale a fare gli interessi dei lavoratori e degli studenti del quartiere.
Primo appuntamento: Giovedì 30 marzo alle ore 18 alla Casa del Popolo il Campino, via Caccini 13/b