Sabato 11 marzo si è tenuta a Piombino la “manifestazione nazionale contro il fossile e i rigassificatori”. La mobilitazione, come comunicato dai promotori, è stata partecipata da circa seimila persone provenienti dalle più svariate parti d’Italia: comitati che lottano contro la devastazione ambientale in Puglia, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, la presenza di uno spezzone del Partito della Rifondazione Comunista, di USB Piombino e Livorno, COBAS, il Collettivo di Fabbrica GKN, Legambiente, Comitato viareggino “29 giugno”, Comitato NO Valdera avvelenata e i comitati ambientali e Camping Cig di Piombino. Era inoltre presente una delegazione del Partito dei CARC. Riportiamo di seguito alcune interviste raccolte in piazza.
Piombino è un esempio delle conseguenze della guerra, delle speculazioni, del fatto che a pagare devono sempre essere le masse popolari e solo loro, del servilismo del governo italiano (altro che Fratelli d’Italia, sono servi della Nato!) verso i padroni a stelle e strisce e della Ue. Ma è anche un esempio di resistenza: la mobilitazione delle masse popolari di Piombino ha ispirato ed è stata d’esempio per le masse popolari di altri territori che si uniscono per dire NO al rigassificatore, né qui né altrove!
La “manifestazione nazionale contro il fossile e i rigassificatori” ha raccolto il sostegno di tutte le reti ambientaliste del paese, di tutta quella parte di popolazione che chiede uno sviluppo diverso, che dà alla parola sviluppo un significato diverso rispetto alla devastazione e al profitto che invece è l’unico significato che riconosce la classe dominante. Quella rete di comitati che lottano contro la devastazione ambientale e che ha già elaborato in dettaglio un piano nazionale di transizione ecologica per la produzione del fabbisogno energetico per la popolazione italiana. Un piano che per i governi delle Larghe Intese è “carta straccia” e che ha bisogno di un governo di emergenza popolare composto dagli elementi di fiducia dei comitati e che dia seguito e forza di legge a quanto già elaborato e che si facci anzi forza della spinta e mobilitazione di questa rete. Serve il Governo di Blocco Popolare!
La maggioranza delle masse popolari è contraria alla devastazione dell’ambiente, allo smantellamento della sanità pubblica, allo svuotamento della scuola pubblica e dell’università. La maggioranza delle masse popolari è contraria al programma comune della classe dominante (quello che oggi viene chiamato “agenda Draghi”). Eppure, nonostante siano la maggioranza, le masse popolari non riescono a far valere i loro interessi.
La maggioranza delle masse popolari italiane è contro il coinvolgimento del nostro paese nella guerra che la Nato sta conducendo in Ucraina contro la Federazione Russa, è contro l’invio di armi all’Ucraina e le sanzioni alla Federazione Russa. Facciamo in modo che ogni mobilitazione – grande o piccola – rientri in un movimento più ampio e unitario. In questo modo ogni organismo operaio e popolare diventa articolazione di un organismo più grande, capace di rispondere unitariamente alle manovre della classe dominante e di pensare (e passare) insieme al contrattacco. Siamo la maggioranza, dobbiamo far valere tutta la nostra forza. Per farlo dobbiamo organizzarci in ogni angolo del paese per imporre un governo di emergenza popolare!