Una delegazione di compagni della redazione di Resistenza ha partecipato alla prima giornata congressuale della CGIL.
Prossimamente, a congresso concluso, tratteremo l’argomento in modo più esaustivo.
Quello che è giusto e importante far emergere subito, invece, è la diffusa solidarietà dei delegati verso gli operai GKN e il sostegno alla manifestazione del 25 marzo a Firenze. Se qualcuno pensa che si tratti di un fatto scontato, sbaglia.
Fin dal primo giorno, la lotta degli operai GKN ha travalicato i cancelli della fabbrica, i confini cittadini e regionali: il Collettivo di Fabbrica ha saputo farla diventare una questione politica di rilievo nazionale.
Questa mobilitazione, che ha unito il movimento operaio a quello studentesco, a quello delle donne, a quello ambientalista e lo ha legato a tutte le spinte progressiste del paese, è arrivata a un punto di svolta.
Gli operai non ricevono lo stipendio da 6 mesi, lo stabilimento è in liquidazione, il padrone – Borgomeo – continua a godere dell’esplicita complicità, o per lo meno del muto sostegno, di autorità e istituzioni.
Noi siamo dell’avviso che bisogna mobilitare ADESSO tutte le forze mobilitabili, siamo convinti che sia necessario unire tutte le forze e far valere tutta la forza dei lavoratori e delle masse popolari. Questo perché le sorti degli operai GKN non riguardano solo loro, non riguardano solo Firenze e non riguardano solo la Toscana, riguardano il presente e il futuro di tutti gli operai e i lavoratori di questo paese.
Abbiamo considerato che è giunto il momento – e c’è anzi l’assoluta necessità – di rompere con i salamelecchi e le liturgie, consapevoli che per ottenere risultati straordinari, bisogna fare cose straordinarie.
Così è nata l’idea di fare quello che i vertici CGIL non hanno fatto fino a oggi, chiedere alla struttura sindacale – dai delegati in azienda ai funzionari – una presa di posizione netta, chiara e inequivocabile a sostegno della lotta degli operai GKN.
Non è stata affatto un’iniziativa “di rottura”, è stata un’iniziativa piccola e circoscritta, ma che ha permesso di fare un bagno di realtà e una scoperta.
Il bagno di realtà, perché da una settimana giornali borghesi e media di movimento parlano dell’invito di Giorgia Meloni al congresso come se non ci fosse altro di cui parlare. Gli operai GKN sono in mobilitazione dal 9 luglio 2021 e lo sono ancora oggi. Informazione manipolata vs paese reale. Il miglior antidoto alle comparsate della Meloni (e alla deriva di chi gliele permette) è sostenere la lotta di classe!
La scoperta ha a che vedere con il fuoco che cova sotto la cenere. Molti delegati al congresso della CGIL sostengono la mobilitazione degli operai GKN, sono disposti a mobilitarsi, sono disposti a lottare. Bisogna che qualcuno li valorizzi.
E nessuno rompa le palle sul fatto che “se sono solidali davvero dovrebbero muoversi in autonomia” perché il livello del movimento sindacale italiano oggi è questo. Lamentarsi, anziché vedere il positivo e valorizzarlo, è parte del problema e non aiuta la soluzione.
Gratta gratta, sotto le polemiche, gli anatemi, le scomuniche, gli scetticismi e i requiem per la classe operaia cantati in coro anche da chi dovrebbe “rappresentarla”, torna a splendere una verità: se qualcuno la promuove, la resistenza si sviluppa…