Riscontri dalla prima giornata del Congresso nazionale CGIL

La lotta Gkn fa breccia al Congresso CGIL

Una delegazione di compagni della redazione di Resistenza ha partecipato alla prima giornata congressuale della CGIL.

Prossimamente, a congresso concluso, tratteremo l’argomento in modo più esaustivo.

Quello che è giusto e importante far emergere subito, invece, è la diffusa solidarietà dei delegati verso gli operai GKN e il sostegno alla manifestazione del 25 marzo a Firenze. Se qualcuno pensa che si tratti di un fatto scontato, sbaglia.

https://www.youtube.com/watch?v=B9Nv-iQ6zjg&feature=youtu.be

Fin dal primo giorno, la lotta degli operai GKN ha travalicato i cancelli della fabbrica, i confini cittadini e regionali: il Collettivo di Fabbrica ha saputo farla diventare una questione politica di rilievo nazionale.

Questa mobilitazione, che ha unito il movimento operaio a quello studentesco, a quello delle donne, a quello ambientalista e lo ha legato a tutte le spinte progressiste del paese, è arrivata a un punto di svolta.

Gli operai non ricevono lo stipendio da 6 mesi, lo stabilimento è in liquidazione, il padrone – Borgomeo – continua a godere dell’esplicita complicità, o per lo meno del muto sostegno, di autorità e istituzioni.

Noi siamo dell’avviso che bisogna mobilitare ADESSO tutte le forze mobilitabili, siamo convinti che sia necessario unire tutte le forze e far valere tutta la forza dei lavoratori e delle masse popolari. Questo perché le sorti degli operai GKN non riguardano solo loro, non riguardano solo Firenze e non riguardano solo la Toscana, riguardano il presente e il futuro di tutti gli operai e i lavoratori di questo paese.

Abbiamo considerato che è giunto il momento – e c’è anzi l’assoluta necessità – di rompere con i salamelecchi e le liturgie, consapevoli che per ottenere risultati straordinari, bisogna fare cose straordinarie.

Così è nata l’idea di fare quello che i vertici CGIL non hanno fatto fino a oggi, chiedere alla struttura sindacale – dai delegati in azienda ai funzionari – una presa di posizione netta, chiara e inequivocabile a sostegno della lotta degli operai GKN. 

Non è stata affatto un’iniziativa “di rottura”, è stata un’iniziativa piccola e circoscritta, ma che ha permesso di fare un bagno di realtà e una scoperta.

Il bagno di realtà, perché da una settimana giornali borghesi e media di movimento parlano dell’invito di Giorgia Meloni al congresso come se non ci fosse altro di cui parlare. Gli operai GKN sono in mobilitazione dal 9 luglio 2021 e lo sono ancora oggi. Informazione manipolata vs paese reale. Il miglior antidoto alle comparsate della Meloni (e alla deriva di chi gliele permette) è sostenere la lotta di classe!

La scoperta ha a che vedere con il fuoco che cova sotto la cenere. Molti delegati al congresso della CGIL sostengono la mobilitazione degli operai GKN, sono disposti a mobilitarsi, sono disposti a lottare. Bisogna che qualcuno li valorizzi.

E nessuno rompa le palle sul fatto che “se sono solidali davvero dovrebbero muoversi in autonomia” perché il livello del movimento sindacale italiano oggi è questo. Lamentarsi, anziché vedere il positivo e valorizzarlo, è parte del problema e non aiuta la soluzione.

Gratta gratta, sotto le polemiche, gli anatemi, le scomuniche, gli scetticismi e i requiem per la classe operaia cantati in coro anche da chi dovrebbe “rappresentarla”, torna a splendere una verità: se qualcuno la promuove, la resistenza si sviluppa…

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