Sul disastro ferroviario in Ohio

Non chiamatela fatalità

L’incidente ferroviario e il conseguente disastro ambientale avvenuti in Ohio lo scorso 3 febbraio mostrano “in piccolo” il disastro verso cui va l’intera società capitalista. Sotto il capitalismo l’uomo ha sviluppato un patrimonio scientifico e tecnico in grado di plasmare il mondo, ma anche di distruggerlo se usato nella maniera sbagliata, se utilizzato per il profitto dei padroni a scapito del benessere e della salute delle masse popolari.

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Il 3 febbraio un treno merci della compagnia Norfolk Southern, contenente cloruro di vinile e altri materiali chimici estremamente tossici, deraglia e prende fuoco, vicino ad East Palestine, in Ohio, Stati Uniti. Il governatore dell’Ohio ordina immediatamente l’evacuazione di circa 2.000 persone che vivono a ridosso del luogo dell’incidente.

Due giorni dopo le autorità prendono la decisione di intervenire con un’esplosione controllata. La versione ufficiale è che serve a evitare un disastro maggiore, quello che è certo è che tale procedura minimizza i costi per la compagnia ferroviaria, a partire dalla durata dell’interruzione del servizio. Il risultato è un enorme nube nera che si spande nel cielo come un fungo atomico. Le falde e i corsi d’acqua locale contaminati mettono a rischio le risorse idriche da cui dipendono 30 milioni di abitanti. Nelle settimane seguenti muoiono migliaia di pesci e uccelli e centinaia di animali domestici.

Meno di 48 ore dopo “l’incidente”, l’ordine di evacuazione viene revocato, nonostante gli abitanti denuncino emicrania, mal di pancia, dolori e un persistente odore chimico nell’aria, e nonostante gli esperti denuncino la pericolosità degli effetti a lungo termine: la combustione del cloruro di vinile inquinerà acqua, aria e terreno per decenni.

Le autorità insomma non si fanno scrupoli a mettere a rischio la salute degli abitanti del territorio pur di minimizzare e nascondere la gravità dell’accaduto, le responsabilità della Norfolk Southern e delle istituzioni. Il clima di intimidazione è tale che viene persino arrestato un giornalista, Evan Lambert: le domande che poneva erano scomode.

Non chiamatela fatalità

Che quel treno deragliato fosse una “bomba ad orologeria” era cosa nota a molti. E di deragliamenti ferroviari negli USA se ne registrano in media mille all’anno.

Dietro un numero così alto di “fatalità” c’è una causa precisa: l’acquisizione, a partire dalla fine del secolo scorso, delle compagnie ferroviarie da parte di fondi speculativi, che hanno imposto tagli del personale (negli ultimi cinque anni le sette principali compagnie ferroviarie hanno licenziato un dipendente su 3), turni massacranti e altre misure volte a massimizzare i profitti a scapito della sicurezza, come l’uso di treni lunghi fino a 5 chilometri, che ottimizzano i costi di trasporto ma aumentano notevolmente il rischio di incidenti.

Grazie a questo sistema la Norfolk Southern ha registrato profitti da capogiro: 3 miliardi di dollari di utili nel solo 2022, un record nella storia della compagnia. Ma quasi niente è stato reinvestito nelle ferrovie. Il grosso è stato usato per ricomprare le azioni della compagnia, per farne salire il valore in borsa e staccare altissimi dividenti per gli azionisti del CdA e i manager. Negli ultimi 5 anni i soci hanno ricevuto 18 miliardi di dollari in dividendi e riacquisto delle azioni, il doppio di quanto speso in manutenzione nello stesso periodo. Così, mentre i dirigenti della compagnie ferroviarie ingrassavano, il sistema ferroviario andava in malora e si moltiplicava il rischio di incidenti.

A questo si aggiunge la collusione di governi e istituzioni, che favoriscono – e all’occorrenza coprono – le compagnie ferroviarie in cambio di laute tangenti.

Quando in precedenza, nel 2013, un treno di 72 vagoni cisterna pieni di petrolio gestito dalla compagnia statunitense “Montréal, Maine and Atlantic Railway”, ha deragliato prendendo fuoco nei pressi di una cittadina canadese sul confine causando 40 morti e demolendo 30 edifici (un disastro paragonabile a quello avvenuto nel 2009 a Viareggio), il governo Obama si è trovato costretto ad intervenire in qualche modo, ma le misure prese dall’amministrazione democratica si rivelarono una barzelletta. Il loro scopo era unicamente quello di placare l’opinione pubblica. A quel tempo era stata stilata un lista delle sostanze pericolose, ma pochissime sono quelle che vi rientrano: ad esempio il cloruro di vinile non è tra di esse. Inoltre la principale misura di sicurezza prevista, l’obbligo di sostituire il sistema frenante dei binari che risale all’800, verrà successivamente affossata dal governo Trump dopo una valutazione costi/benefici svolta da una commissione apposita, che si scoprirà essere stata corrotta dalle compagnie ferroviarie.

Infine, a dicembre del 2022, Biden fa un nuovo regalo alle compagnie ferroviarie, che si erano appena viste respingere la proposta di accordo dalla maggioranza dei sindacati e che quindi minacciavano sciopero per ottenerne uno migliore. Il governo interviene precettando i lavoratori e imponendo per legge l’accordo che le compagnie ferroviarie non erano riuscite a far ingoiare ai lavoratori, con il pretesto di “evitare interruzioni alla catena di approvvigionamenti vitale per il paese”. In quella vertenza i sindacati rivendicavano misure volte ad incrementare la sicurezza dei viaggi su rotaia come il raddoppiamento dei conducenti e il diritto a giorni di malattia: richieste interamente respinte dalle istituzioni.

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