Robin Hood dell’energia…

Rilanciamo qui il video Partigiani contro il Carovita: chi sono i Robin Hood dell’Energia? prodotto da Ottolina TV. Il video ci è stato segnalato da una compagna di cui condividiamo pubblicamente le riflessioni indirizzate principalmente ai sindacati di base del nostro paese.

Il video è davvero interessante perché fornisce esempi di azioni illegali ma del tutto legittime messe in campo dagli operai del comparto energia iscritti al sindacato CGT in Francia.

Rifacendoci a quanto dice la compagna che ci ha segnalato il video, queste forme di mobilitazione mostrano il ruolo che un sindacato può assumere per organizzare gli operai dentro le aziende, per farli muovere su azioni concrete e fargli intessere il legame con altre classi delle masse popolari. In definitiva il ruolo che possono avere per portare la classe operaia alla testa delle mobilitazioni, iniziando nei fatti ad assumere il ruolo di autorità pubbliche che risolvono problemi delle masse popolari e che mostrano loro la via per fare altrettanto. In questo modo possono dare gambe all’opposizione sociale alle manovre antipopolari del governo alimentando una rete organizzata che si pone come obiettivo quello di fermare ogni progetto lacrime e sangue messo in campo dalle Larghe Intese.

In Italia, come viene sottolineato nel video e anche dalla compagna, si tratta di affondare le mani nelle radici del movimento operaio perché azioni simili sono appartenute alla sua storia, in particolare con le esperienze di autoriduzioni dei Consigli di Fabbrica, di cui segnaliamo in particolare un articolo (Contro il carovita – organizzarsi e lottare) e il testo edito dalla Casa editrice Rapporti Sociali I consigli di fabbrica degli anni Settanta.

Invitiamo compagni che sono iscritti a un sindacato di base o che hanno ruoli all’interno di questi a diffondere questo articolo e a farci pervenire ulteriori considerazioni e proposte.

Buona visione

***

Cari compagni dell’Agenzia Stampa Staffetta Rossa,

vi segnalo un interessante video realizzato da Ottolina Tv sulle mobilitazioni francesi contro la riforma delle pensioni e il carovita.

L’ho trovato molto interessante per gli esempi delle modalità di lotta messa in campo dagli operai del ramo energia. Questi operai, guidati dal sindacato CGT, hanno infatti iniziato a mettere in campo diverse azioni per impedire al governo di procedere con le manovre di tagli alle pensioni e per mettere mano concretamente al carovita. Prima fra tutti l’interruzione di corrente, mettendo al buio gli uffici pubblici e delle forze dell’ordine per ore; in secondo luogo la riduzione delle bollette, attuata manipolando i contatori e in ultimo procedendo anche al riallaccio delle utenze morose. Nel video si spiega come questa forma di mobilitazione sia già avvenuto in passato (nel 2014), in particolare tramite la collaborazione tra tecnici e call center che indicavano loro le utenze staccate.

Mi ha colpito poi anche l’obiettivo del sindacato di unire agli operai piccoli commercianti, partite iva e il resto delle masse popolari colpite dal carovita. Mi ha fatto riflettere soprattutto che siano metodi promossi da un sindacato e mi chiedo perché non importarli anche in Italia. Non dico la CGIL, ma il sindacalismo di base oggi penso possa farsi promotore di simili azioni da parte dei lavoratori, magari calandola nel contesto e nei settori dove questi sono più presenti. Mi sembra un modo efficace di portare avanti la lotta al carovita e di arrivare così ad estenderla e allargarla.

Penso anzi che proprio il farsi promotori di questa forma di lotta sia un metodo per allargare le iscrizioni ai sindacati di base, rafforzarne la presenza nelle aziende o entrare in quelle dove non sono (quelle di energia elettrica ad esempio!). In questo modo infatti un sindacato mostra una via concreta di mobilitazione contro il carovita, acquisendo certo autorevolezza. Non credo nemmeno che debbano fermarsi al carovita, ma che possano essere messe in pratica anche come forma di lotta per contrastare e sabotare la partecipazione alla guerra (penso alle interruzioni di corrente!).

A me sembra che una maggiore decisione nel promuovere azioni così di rottura possa essere di spinta per allargare la mobilitazione dei lavoratori del nostro paese, alla luce anche di quello che si vede in Francia. Specialmente considerando che l’origine di questo tipo di azioni è proprio italiano (si vede nel video) e risale all’azione dei Consigli di fabbrica a partire dal 1974 per l’autoriduzione delle bollette.

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