Sabato 11 febbraio, davanti alla sede Rai delle principali città del paese, il Partito Comunista, insieme a organizzazioni come Fisi, Ancora Italia per la sovranità democratica e altre, ha organizzato la mobilitazione Spegni Sanremo per manifestare contro la partecipazione del presidente ucraino al Festival della canzone italiana e più in generale contro la guerra che l’Italia, al fianco della Nato, sta portando avanti contro la Federazione russa. Nonostante la presenza di Zelensky sia saltata, come anche la messa in onda del suo video messaggio, sarà Amadeus a fare le sue veci leggendone il discorso in prima serata su Rai uno, seguito da milioni di telespettatori.
È questa l’ultima trovata della classe dominante per tentare di mantenere la fiducia delle masse popoli verso le manovre di guerra del governo Meloni, proprio in questa fase in cui la quota dei contrari all’invio di armi all’Ucraina è la più alta dall’inizio del conflitto, circa il 52% secondo un sondaggio Euromedia.
In Italia aumentano i poveri, altro che spese militari!
Mentre in televisione va avanti lo show necessario a giustificare l’aumento delle spese militari, che con la Legge finanziaria del 2023 hanno visto un incremento di 800 milioni di euro, per un totale di 26,5 miliardi, i salari non accennano ad aumentare e le spese per servizi e beni di prima necessità continuano ad aumentare, tanto che oggi nel nostro paese anche chi ha un lavoro rasenta la soglia di povertà. Per un approfondimento vedi l’articolo Mobilitazione generale per l’aumento di salari, stipendi e pensioni • Partito dei CARC
La mobilitazione indetta per sabato 11 febbraio deve essere solo uno dei passi con cui i lavoratori, i giovani e i comunisti di questo paese avanzino uniti per cacciare i guerrafondai dal governo del paese. Il prossimo passo è mobilitarsi al fianco dei lavoratori del CALP di Genova che hanno indetto una mobilitazione per il 25 di febbraio nella loro città. Opporsi alla propaganda e alle politiche di guerra della classe dominante è necessario, come è necessario legare queste mobilitazioni a quelle contro il carovita e a tutti gli effetti della guerra interna promossa dai padroni. Avanti uniti verso un obiettivo comune: cacciare il governo Meloni e imporre un governo di emergenza popolare che prenda le misure necessarie e urgenti di cui le masse popolari hanno bisogno!