Il 5 gennaio la Rete degli Studenti di Milano ha diffuso sui social un comunicato in cui, giustamente, si indicano il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara e altri esponenti politici come mandanti e responsabili della morte degli studenti in alternanza scuola-lavoro, una riforma che dal 2017 a oggi ha provocato quasi 300.000 infortuni e 18 morti (fonte orizzontescuola.it).
Per denunciare il rifiuto del risarcimento alla famiglia di Giuliano De Seta, morto a settembre a Noventa di Piave (VE) nella fabbrica dove era impegnato nell’alternanza scuola-lavoro (per l’Inail era uno stagista, non un lavoratore!), l’11 gennaio la Rete degli Studenti ha promosso un corteo che si è concluso davanti alla sede dell’Inail.
Alle iniziative degli studenti, il Ministro Valditara ha reagito in modo scomposto, con una querela per diffamazione.
Cosa hanno scritto di falso gli studenti? Hanno solo riconosciuto al Ministro dell’Istruzione e del Merito quali sono i meriti per cui occupa quella carica: imporre come “obbligo formativo” l’alternanza scuola-lavoro (la trovata di un’altra “meritevole” mente al servizio dei padroni, Renzi) è un crimine che espone gli studenti ai rischi che “normalmente” subiscono milioni di lavoratori (con la media di tre morti al giorno). Chi sostiene questa misura o, pur avendone il potere, non si adopera per abolirla, è certamente complice e responsabile degli incidenti, dei feriti e dei morti che ne derivano.
Che il governo Meloni non concepisca altra risposta che non sia la repressione non deve sorprendere. Se Confindustria ordina carne da macello gratuita per macinare qualche punticino di profitto in più, il governo gliela fornisce. E se qualcuno si ribella finisce davanti a un giudice.
La querela per diffamazione è uno strumento di intimidazione molto usato dai padroni nel quadro del vincolo di fedeltà aziendale per chiudere la bocca ai lavoratori che denunciano condizioni di sfruttamento e la mancanza di sicurezza (come cambia il significato delle parole quando fa comodo: “sto denunciando” diventa “stai diffamando”!).
Ma è un’intimidazione che spesso, come in questo caso, si colora di ridicolo: un ministro che querela gli studenti?
Ha voglia la propaganda di regime a dipingere Valditara come “un domatore di leoni” che brandisce la legge come una frusta! In realtà, è solo una delle tante – troppe – tragicomiche macchiette che governano questo paese, piene di soldi, di potere, di servilismo e di livore, una delle tante macchiette che sa di essere minoranza, sa di essere in una posizione più che mai precaria. Al punto che per spaventarlo basta un comunicato sui social network!
Tuttavia, la sua figuraccia offre l’opportunità di rispondere a Valditara come merita.
Bisogna promuovere la più ampia solidarietà, dagli insegnanti ai genitori fino agli stessi lavoratori dipendenti delle aziende che usano gli studenti come carne da macello. Una solidarietà che già sta emergendo attraverso comunicati, interventi e volantinaggi davanti alle scuole o nelle mobilitazioni studentesche di queste settimane.
Valditara, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, merita di essere affondato! Attacca perché è debole (e sa di esserlo). L’umiliazione pubblica per essere il primo Ministro a querelare gli studenti per metterli a tacere servirà a educarlo.
Quanta paura fanno gli studenti in mobilitazione? Febbraio 2022, Torino. Gli studenti scendono in piazza per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro dopo che, nel giro di pochi mesi, due giovani perdono la vita. Il corteo arriva sotto Confindustria e la polizia, arroccata di fronte all’ingresso, carica. Gli studenti non scappano, ma resistono e rispondono. Undici di loro sono sottoposti a misure cautelari, tre vengono arrestati e portati in carcere.