Il 19 gennaio il Tribunale di Milano ha respinto la richiesta della Questura di Pavia di applicare un regime di sorveglianza speciale a Simone Ficicchia, attivista ambientalista di Ultima Generazione, sotto processo per l’imbrattamento della Scala e altre manifestazioni. La motivazione è che Ficicchia non costituisce “un pericolo per la pubblica sicurezza” e “gli unici procedimenti penali a suo carico, a Milano e Firenze, non appaiono idonei a sorreggere un giudizio di pericolosità sociale generica, non essendo ancora definitivi gli accertamenti dei fatti contestati”.
Questa vittoria è il primo risultato della mobilitazione con cui Ultima Generazione sta rispondendo alla repressione: diversi sono stati gli incontri per raccogliere solidarietà e il presidio che si è tenuto sotto il Tribunale per l’udienza del 10 gennaio ha riscosso un’ampia partecipazione.
Riportiamo di seguito stralci del comunicato della SF Lombardia del 9 gennaio:
“Il P.CARC esprime incondizionata solidarietà a Simone Ficicchia e a tutti i militanti di Ultima Generazione.
I veri criminali sono i governi delle Larghe Intese, dal PD alla Meloni, che devastano le vite delle masse popolari e il territorio attraverso la costruzione di opere inutili e dannose come il Tav o i rigassificatori di Ravenna e Piombino. La giunta di Milano del sindaco green Beppe Sala che specula tramite gli extraprofitti di A2A, cementifica San Siro e aumenta il costo del biglietto dei trasporti di Atm. Le multinazionali come Eni che vogliono investire nel fossile e nel nucleare.
Sono quelli che speculano sulla salute, come avvenuto in Lombardia con la gestione della pandemia con la complicità della giunta regionale quando mancavano mascherine, posti letto in ospedale e in terapia intensiva, medici e infermieri a causa dei tagli alla sanità pubblica, a favore di quella privata. (…)
Il problema è la classe dominante, la borghesia che governa la società e il paese. Essa non vuole e non può mettere al servizio della popolazione tutte le tecnologie, le scoperte, il progresso scientifico che consentirebbero a tutti di vivere una vita sana, dignitosa e rispettosa dell’ambiente, perché ciò è in contrasto con il modo di produzione capitalista che ha invece al centro il profitto.
Lo scopo degli attacchi repressivi, stante le centinaia di mobilitazioni in corso nel nostro paese, è quello di intimidire chi è in prima linea nella costruzione di un’alternativa al sistema capitalista. (…)
Con la repressione la borghesia e i suoi apparati cercano di criminalizzare chi si organizza e si mobilita, dividendo i “buoni dai cattivi” per impedire la convergenza delle lotte.
Far fronte agli attacchi repressivi è possibile! Serve estendere la solidarietà, organizzarsi in ogni scuola, quartiere e luogo di lavoro. È necessario coordinarsi per cacciare la banda di criminali che ci governa, in Lombardia come nel paese, e imporre un governo di emergenza popolare.
Solo un governo promosso e sostenuto dalla rete di organizzazioni operaie e popolari che agisca sotto la loro spinta e controllo è in grado di attuare le misure necessarie a contrastare gli effetti più gravi di questa crisi. La solidarietà è un’arma, usiamola!”.