Milano. Al Cobas ha indetto per il 27 gennaio una giornata di sciopero per i lavoratori del trasporto pubblico locale (autobus e metropolitana). La particolarità di questa iniziativa sta nelle motivazioni: è uno sciopero contro la liberalizzazione e la privatizzazione delle gare d’appalto dei servizi, per l’internalizzazione dei servizi attualmente in appalto, contro l’aumento dei prezzi del biglietto e per la gratuità del servizio.
Indipendentemente dalla riuscita dello sciopero (l’adesione e l’effettivo blocco del trasporto pubblico locale), l’iniziativa lancia un segnale chiaro e importante: lavoratori e utenti hanno gli stessi interessi.
I lavoratori Atm hanno una lunga e gloriosa tradizione di lotta (ricordiamo qui solo lo sciopero a oltranza del 2003), un ruolo importante nel movimento operaio e popolare della città, ricambiato da una vasta solidarietà.
Nel corso del tempo il loro ruolo e il legame con le masse popolari è stato intaccato dalla concertazione con cui i sindacati di regime hanno “gestito” le rivendicazioni e le mobilitazioni dei tranvieri, fino a darne un’impostazione quasi corporativa. La stampa borghese ne ha approfittato, mettendo in cattiva luce gli scioperi (parlando sempre e solo “dei disagi” per i cittadini).
L’iniziativa di Al Cobas è quindi piccola, ma significativa e importante: rimette al centro del discorso quel legame, riporta i lavoratori alla testa della mobilitazione per un trasporto pubblico locale efficiente e gratuito, riapre la mobilitazione per il diritto alla mobilità.
Contro le privatizzazioni e la gestione dei trasporti come merce!
10, 100, 1000 scioperi per la gratuità del trasporto pubblico locale!