[Milano] Comunicato post-udienza per processo “Fontana Assassino”

Lunedì 16 gennaio si è tenuta l’udienza che vedeva imputati Pablo Bonuccelli e Claudia Marcolini del Partito dei CARC rei secondo il PM Pavone di essere fautori della scritta, comparsa lungo la Martesana e ormai nota alle cronache, “Fontana assassino”. La scritta, oltre a far scalpore tanto da avviare una denuncia all’antiterrorismo, scatenò la solidarietà al governatore della Lombardia a destra e manca, dai suoi sodali leghisti a suoi “avversari” del PD, con il sindaco di Milano Sala alla testa.

L’udienza in verità non si è tenuta ma è stata rimandata per una notifica consegnata alla persona sbagliata: ci si riaggiornerà il 29 marzo alle ore 11, sempre al Tribunale di Milano con la nomina del giudice Mangione.

Il rinvio è sintomatico di uno stato di difficoltà in cui verte la classe dominante nel gestire questo procedimento cercando di “lasciar fuori” il presidente della Regione Attilio Fontana, nasconde, neanche troppo accuratamente, l’esigenza politica che questo procedimento tenga le distanze dalla data delle elezioni regionali (12-13 febbraio) e non faccia troppo clamore nell’opinione pubblica.

In primo luogo ringraziamo tutti i partiti e le organizzazioni che hanno espresso la loro solidarietà e la loro vicinanza: una solidarietà mai scontata, in quanto potente strumento contro gli oppressori, che crea una linea di demarcazione, rafforza moralmente chi è attaccato dalla repressione e sbarra la strada al tentativo di fare terra bruciata intorno a coloro che ne sono colpiti.

Ringraziamo anche gli interventi dei solidali che hanno partecipato al presidio di fronte al tribunale. Riportiamo in particolare due interventi fatti durante il presidio: quello del Comitato difesa della sanità pubblica e Unione Popolare, di un compagno che è stato attivo nel movimento NO GP in difesa dei lavoratori e di Miracolo a Milano. Li riportiamo perché sono testimonianze dirette dello stato della sanità lombarda e delle malefatte delle amministrazioni e dei dirigenti sanitari passati e presenti: minutizzazione delle visite, mancanza di personale per la cura dei pazienti, morti per infezioni contratte in ospedale ma non solo, mancanza dei diritti dei lavoratori sanitari, turni massacranti e sfruttamento. Altrochè eccellenza lombarda!

Gli episodi denunciati dagli interventi sono cose che accadono quotidianamente e possono accadere a chiunque, come è successo al padre di Luca Paladini, fondatore dei Sentinelli di Milano e candidato alle liste in appoggio a Majorino a Milano, morto all’ospedale Sacco dopo 26 ore di attesa su una barella in pronto soccorso.

In questo caso, il malcapitato vittima dell’eccellenza lombarda ha trovato posto sui giornali, per la denuncia pubblica che è stata fatta dai famigliari. Decine, centinaia e migliaia di casi simili, o peggiori passano invece in sordina, nascosti dietro il paravento di un racconto della realtà patinato e menzognero.

Il processo contro Pablo e Claudia non è relativo ad un episodio di imbrattamento, ma riguarda direttamente lo stato di emergenza in cui si trova la sanità pubblica in Lombardia e le precise responsabilità che Fontana, Gallera e la loro giunta, ma anche tutti quelli che li hanno preceduti nell’opera di smantellamento e privatizzazione della sanità, di fatto eliminando il diritto alla salute e alle cure.

In questo periodo di campagna elettorale la difesa della sanità pubblica deve essere al centro del dibattito politico  attraverso azioni concrete e non solo grandi proclami o promesse velleitarie.

E’ in gioco la vita dei cittadini lombardi e non solo, poiché il “modello lombardo” che tanto è stato decantato come eccellenza ma che fa morti e feriti ogni giorno, si prende come esempio da applicare anche nel resto del paese!

A questi omicidi si può far fronte, una via d’uscita esiste ed è una sola: è necessario organizzarsi e mobilitarsi, unire e coordinare le forze di tutti i comitati, organismi sindacali o associativi di infermieri e medici, utenti e associazioni sorte durante la pandemia di familiari delle vittime del Covid e della malasanità per rimettere al centro la conquista della sanità pubblica.

Riportiamo l’appello di solidarietà e invito a riprendere la costruzione di un coordinamento che metta al centro del suo operato la lotta per una sanità pubblica ed efficiente in Lombardia steso dallo Sportello Sanitario di Gratosoglio e dal Comitato salute pubblica di Milano Sud-Ovest. Invitiamo tutti i solidali, i candidati alle Regionali di Unione Popolare e che hanno a cuore la sanità lombarda, organizzazioni e partiti comunisti, comitati popolari, centri sociali e organizzazioni sindacali e di personale sanitario a promuovere presidi e assemblee unitarie per organizzarsi e costruire una commissione popolare per riprendere in mano la lotta per la sanità pubblica.

Il 16 gennaio presso il tribunale di Milano si terrà la prima udienza del processo per la scritta “Fontana Assassino”  comparsa nel maggio 2020 su un muro lungo la Martesana.

Chi dovrebbe essere sotto processo non sono però i compagni accusati di essere autori di quella scritta, ma Fontana e la sua giunta, responsabili dell’ulteriore smantellamento della sanità pubblica e della criminale gestione della pandemia in Lombardia, con la mancata zona rossa nella bergamasca, la strage nelle RSA, le decine di migliaia di morti evitabili. 

Ma come è successo per altre stragi che avevano per responsabili uomini di potere, da quella di Viareggio a quella del ponte Morandi, i veri colpevoli sono rimasti impuniti. Fontana è uscito indenne da tutte le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto in questi anni e ora si ricandida addirittura alla guida della Regione. 

Pensiamo perciò sia fondamentale oggi – tanto più a pochi giorni dalle elezioni regionali – sostenere i compagni sotto processo e ricordare con forza le gravissime responsabilità della giunta Fontana, anche come via per sviluppare la mobilitazione in difesa della sanità pubblica, contro il modello di privatizzazione che questa giunta, degna erede di quelle che la hanno preceduta, ha incarnato.

Rilanciamo perciò a costruire e partecipare a un presidio da tenersi sotto il tribunale di Milano il giorno del processo, il 16 gennaio alle h. 9.30, e un percorso unitario per rilanciare la lotta per una sanità pubblica ed efficiente in Lombardia e nel resto del paese.

Firmatari

Sportello salute Gratosoglio

Comitato sanità Milano sud ovest

GTA _ agratosoglio Autogestita

Partito Comunista Italiano – Milano

Patria Socialista – Milano

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