Il 28 dicembre presso la Galleria Principe di Napoli si è tenuta l’iniziativa “Resistenza, lotta e solidarietà contro la repressione” promossa dalla Segreteria Federale del Partito dei CARC. Vi hanno partecipato su nostro invito alcuni esponenti della Consulta Popolare sanità e salute (in particolare il tavolo salute mentale e detenuti), del Partito della Rifondazione Comunista (PRC), del Partito Marxista Leninista Italiano (PMLI), del Collettivo Galleri@rt e altre realtà. Oltre a esponenti di varie organizzazioni hanno partecipato all’iniziativa anche alcuni singoli lavoratori e compagni della città di Napoli.
Al centro dell’iniziativa le tematiche poste sono state le seguenti: abolire il 41 bis, lotta per i diritti dei detenuti, coordinarsi per ribaltare contro il nemico ogni attacco repressivo. Largo spazio nella discussione ha avuto la solidarietà per Alfredo Cospito, Pietro Ioia e tutti quelli che lottano contro la repressione, per i diritti dei detenuti e contro gli effetti più gravi della crisi a partire dai disoccupati di Napoli e tutte le organizzazioni operaie e popolari poste sotto attacco dagli apparati repressivi dello stato.
I singoli e le organizzazioni partecipanti hanno deciso di stendere insieme un appello pubblico a fare fronte contro la repressione, dentro e fuori dalla patrie galere, per unire quello che il nemico cerca di dividere, per fomentare l’unità di classe e la resistenza delle masse popolari. L’appello prodotto è riportato di seguito e si pone l’obiettivo non solo di alimentare una campagna di opinione per l’abolizione del 41 bis e denunciare l’operato degli organi repressivi dello Stato ma soprattutto per alimentare il dibattito politico, l’unità d’azione e la solidarietà incondizionata contro la repressione tra tutti quei si mobilitano e lottano contro lo stato di cose presenti e gli effetti più gravi della crisi generale del capitalismo.
Chiamiamo singoli, organismi popolari, organizzazioni politiche e sindacali a firmare questo appello e dare la propria disponibilità a unire le forze, a vedersi nuovamente in assemblea e stabilire nuovi passi della lotta.
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Appello pubblico prodotto dall’assemblea contro la repressione
tenuta in Galleria Principe di Napoli il 28 dicembre 2022
Resistenza, solidarietà e lotta contro la repressione
Abolire il 41 bis, organizzarsi e unirsi contro ogni attacco repressivo!
Alfredo Cospito è un compagno anarchico da dieci anni incarcerato dallo Stato italiano. Ha subito una condanna per l’attentato contro Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare (maggio 2012) e una condanna all’ergastolo per strage contro la sicurezza dello Stato: l’accusa è di aver fatto esplodere due bombe (2006) alla scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), senza morti, feriti o danni gravi. Per la sua corrispondenza con altri compagni e organizzazioni esterne al carcere, dall’aprile scorso il compagno è stato segregato in regime di 41 bis.
Recentemente, Alfredo ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare l’accanimento repressivo nei suoi confronti. La sua iniziativa – sostenuta da altri rivoluzionari prigionieri e dal movimento anarchico e libertario – ha effettivamente riaperto la discussione pubblica sul 41 bis e sul regime carcerario italiano.
A seguito di un incontro pubblico tenuto in Galleria Principe di Napoli il 28 dicembre 2022, i singoli, le associazioni, le organizzazioni politiche e sindacali firmatarie esprimono la propria incondizionata solidarietà e complicità con Alfredo Cospito e tutti i comunisti, gli anarchici e rivoluzionari perseguitati dallo Stato borghese, detenuti nelle carceri italiane e sottoposte al regime 41 bis. Quali che siano i reati che vengono loro contestati, le pene a cui sono condannati, le speculazioni circa la loro militanza, per noi sono compagni di lotta verso cui promuovere la più ampia solidarietà fra le masse popolari.
Siamo convinti che il regime del 41 bis sia la più infame delle misure che si possa infierire, il cui fine principale è quello di privare i detenuti politici dell’agibilità politica e sociale, impedire che questi rendano il carcere ambito di lotta, organizzazione e insubordinazione alle autorità borghesi.
A poco serve la scusa del 41 bis come misura utile a isolare i mafiosi. Se la priorità fosse veramente quella si potrebbe fare una legge solo per questo! La realtà invece mostra che i mafiosi e i ricchi – quelli che per qualche motivo finiscono in galera – non sono certamente sottoposti alle stesse condizioni detentive degli altri. Un sistema sociale diretto dai ricchi per i ricchi non può che funzionare così!
Cosa fare quindi? Noi chiamiamo tutti i singoli, le associazioni, i comitati, le organizzazioni politiche e sindacali a firmare questo appello alla solidarietà, a promuovere iniziative di lotta e incontri pubblici che pretendano l’abolizione del 41 bis e la liberazione di Cospito e di tutti i detenuti politici. Attività che a partire da questo appello intendiamo mettere in piedi in maniera unitaria e partecipata.
L’assemblea ha inoltre deciso con questo appello di chiamare direttamente in causa la neodeputata Ilaria Cucchi, perché prenda a cuore questa battaglia di civiltà, proprio lei che per anni ha dovuto lottare per strappare verità e giustizia dallo Stato italiano per aver ucciso suo fratello, Stefano Cucchi.
Resistenza, lotta e solidarietà contro la repressione sono le tre parole d’ordine che lanciamo a tutti quanti firmeranno quest’appello e daranno quindi la propria disponibilità a unire le forze, a vedersi nuovamente in assemblea e stabilire nuovi passi della lotta.
Per aderire e firmare
scrivere a carccampania@gmail.com
oppure inviare sms o whatsapp al 3318484547