Cospito libero! Occupato Palazzo Vecchio a Firenze

“Tutte le iniziative e le azioni di protesta e denuncia contro l’accanimento verso Alfredo Cospito sono giuste, come tutte le manifestazioni contro il 41 bis comminato a Nadia Desdemona Lioce, Marco Mezzasalma e Roberto Morandi.
Il 41 bis deve essere abolito per tutti: l’unica vera misura per debellare le organizzazioni criminali è rovesciare il sistema politico di cui esse sono parte integrante, rovesciare il sistema politico della Repubblica Pontifica italiana.
A questo proposito vanno valorizzate tutte le prese di posizione e le iniziative che alcuni “esponenti della società civile” vanno prendendo in questi giorni, proprio a seguito dello sciopero della fame di Alfredo Cospito: ognuna di esse è una crepa nel fronte nemico e una spinta affinché la mobilitazione si allarghi oltre i circoli militanti e diventi una questione politica più generale, una questione che alimenta lo schieramento e la mobilitazione delle masse popolari contro la classe dominante”.

Questo scrivevamo nell’articolo Per l’abolizione del 41 bis pubblicato il 2 dicembre sulla Staffetta rossa, la nostra agenzia stampa. In quest’ultimo mese il fronte della solidarietà a Cospito e della lotta al 41 bis si è allargato e tante sono le iniziative di lotta, assemblee pubbliche e prese di posizione che si stanno sviluppando. Di queste la più importante è arrivata proprio in queste ore con l’occupazione a Firenze di Palazzo Vecchio promossa dalle compagne e dai compagni dell’occupazione di Viale Corsica ma subito rilanciata da varie organizzazioni operaie e popolari tra cui il Collettivo di Fabbrica della Gkn.

Un fronte compatto li seppellirà

Il P.CARC esprime la sua incondizionata solidarietà ad Alfredo Cospito, a tutti i rivoluzionari prigionieri e a tutti gli altri compagni perseguitati, in Italia e all’estero, dalle autorità della classe dominante. Quali che siano i reati che vengono loro contestati, le pene a cui sono condannati, le speculazioni circa la loro militanza, per noi sono compagni di lotta verso cui promuovere la più ampia solidarietà fra le masse popolari.

Il movimento di resistenza, lotta e solidarietà contro la repressione deve rafforzarsi e avanzare. Le tante iniziative, assemblee e azioni di lotta dimostrano che far fronte agli attacchi repressivi è possibile! Per questo serve estendere la solidarietà, organizzarsi in ogni scuola, quartiere e luogo di lavoro.

Per questo impresa sono necessari tutti: organizzazioni operaie e di lavoratori, organizzazioni di giovani, di donne, esponenti sindacali e politici a confrontarsi e organizzarsi insieme per costruire un fronte quanto più ampio per bastonare il governo Mattarella-Draghi-Meloni e cacciare le larghe intese. Per imporre noi lo stato di emergenza e il governo di emergenza popolare che serve. La lotta alla repressione è uno dei campi di questa lotta.

Facciamo fronte contro la repressione!
La solidarietà è un’arma, usiamola!

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