[Colle Val d’Elsa] No al progetto “Tubone”, basta ricatto lavoro-ambiente!

Il progetto sponsorizzato dalla Regione Toscana avviato a fine 2019 da MAK2, gestore della ‘’centrale idroelettrica’’ e da PVG S.r.l., sovvenzionato con i fondi del piano di sviluppo regionale (PAER), prevede la messa in posa di un tubo interrato lungo più di 2km nella zona della Ferriera per arrivare a una produzione complessiva di 4GWh di energia elettrica annua. Da parte della ditta MAK2 viene sottolineato il beneficio di riduzione di emissione da combustibili fossili, la riduzione di eventuali allagamenti dovuti a condizioni meteo avverse e la possibilità di avere energia a costi più contenuti anche da parte della RCR di Colle Val d’Elsa, alle prese quest’ultima con i rincari energetici.

Ad oggi però, le previsioni teoriche sulla portata del fiume, le verifiche sui campionamenti di acqua fatte più a valle, rispetto al progetto di posa del tubo, per dare maggior forza alle pretese dei soggetti industriali coinvolti, il mancato confronto con la cittadinanza, le analisi insufficienti e parziali sul deflusso minimo vitale del corso della gora e del fiume, l’esproprio avviato a luglio di terreni che coinvolgono oltre 300 proprietari; evidenziano solo forti criticità e insostenibilità del progetto nel garantire la produzione elettrica dichiarata e una portata idrica adeguata del fiume per l’habitat che ruota attorno ad esso.

La tutela del Parco Fluviale e il progetto SentierElsa non si conciliano con biechi interessi privatistici e Italia Nostra Siena e il Comitato Civico Elsa Viva hanno ben evidenziato il rischio di secca del fiume, in quest’ultimi anni soggetto a maggiori eventi siccitosi, le ricadute ambientali su un bene sottoposto a vincolo storico, culturale e di grande rilevanza naturalistica per tutta la Valdelsa.

In quest’ultimo anno il Comitato Civico Elsa Viva ha raccolto firme di molti cittadini colligiani contrari al ‘‘Tubone’’, 668 firme al momento nell’ultima petizione di dicembre 2022 e organizzato un sit-in di protesta il 28 luglio 2022 contro esproprio dei terreni.

Già la Soprintendenza aveva dato il suo parere contrario a cui si va ad aggiungere di recente quello dell’Avvocatura di Stato. Il Comune di Colle Val D’Elsa in quest’anni contrario ha subito nell’ultima seduta di dicembre 2022 il colpo di mano del PD, uno dei partiti di maggioranza, che messo in minoranza nella seduta, si è opposto alla volontà della giunta di sostenere la contrarietà al progetto del ‘‘Tubone’’ e il ricorso presentato al Tribunale Superiore delle Acque, su cui si poggiano ad ‘‘adjuvandum’’ i ricorsi presentati dai proprietari dei terreni oggetto di esproprio e da Italia Nostra.

Il Tribunale delle Acque si esprimerà sulla fattibilità dell’opera l’11 gennaio e sarà una tappa importante nella battaglia contro il “Tubone”.

Noi come P.CARC sosteniamo le associazioni, i comitati e i cittadini che vogliono tutelare il Parco Dell’Elsa, bene comunale, che ha accompagnato la crescita economica e turistica di Colle Val D’Elsa, che va tutelato nel rispetto della comunità colligiana e dell’ambiente. Lavoro e ambiente sono in contraddizione solo all’interno del sistema capitalista, un sistema che produce degrado ambientale guerre, disoccupazione e del quale dobbiamo liberarci il prima possibile, cambiando dal basso i rapporti di forza!

Inoltre, difendiamo i lavoratori della RCR da strumentalizzazioni e esternazioni che segnalano come il progetto ‘‘Tubone’’ sia di vitale importanza per il proseguo dell’attività industriale della cristalleria. Esternazioni infondate, visto che l’energia prodotta dal ‘‘Tubone’’, anche se fosse utilizzata interamente da RCR, coprirebbe una parte minimale dell’energia elettrica annuale necessaria alla produzione aziendale, energia che comunque non verrebbe data gratuitamente.

Le RSU e i lavoratori del RCR meritano un progetto industriale serio di rilancio dell’azienda, lavoratori che da anni hanno subito una riduzione di oltre il 50% della forza lavoro, licenziamenti e cassa integrazione. Troppo spesso, infatti, assistiamo alla “scusa” dell’ambiente, così come al pretesto della difesa dei posti di lavoro per mascherare inefficienze o la poca lungimiranza di scelte aziendali.

NO AL ‘‘TUBONE’’, DIFENDIAMO L’AMBIENTE E UNA POLITICA SERIA DI UTILIZZO DELLE RISORSE RINNOVABILI, TUTELIAMO I LAVORATORI DA STRUMENTALIZZAZIONI A SOSTEGNO DI UN’OPERA INUTILE E DANNOSA PER IL NOSTRO TERRITORIO!!!

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