Il P.CARC di Prato aderisce e chiama a partecipare alla IN MARCIA PER LA LIBERTÀ, I DIRITTI, LA DIGNITÀ lanciata dal sindacato SI Cobas Prato e Firenze per sabato 17 dicembre alle 15.00.
Tra le ragioni della marcia c’è la difesa della libertà di unirsi in sindacato e della libertà di sciopero. La lotta contro licenziamenti, manganellate, multe, denunce verso gli operai del distretto che sono in lotta per i diritti e la dignità. La lotta allo sfruttamento e alla mafia radicata nel distretto del tessile. Il sindacato SI Cobas da anni a Prato promuove mobilitazioni e scioperi per la conquista delle otto ore di lavoro per cinque giorni alla settimana, per il diritto alla malattia, alle ferie, alla salute e alla sicurezza nelle fabbriche e per pari diritti e dignità per i lavoratori e le lavoratrici immigrate.
Sabato 17 dicembre saremo quindi in piazza a fianco degli operai organizzati nel SI Cobas assieme a compagni di altre organizzazioni comuniste per sostenere la loro lotta e perché questa si estenda ad altri lavoratori e operai.
Quello che serve urgentemente agli operai e i lavoratori di Prato e del paese è poter svolgere un lavoro utile, integrato con la società e la collettività e di farlo in sicurezza e in condizioni adeguate a una vita non di stenti e di sacrifici. È urgente mettere fine agli incidenti e ai morti sul lavoro che riguardano sempre più anche la scuola, alla privatizzazione e alle speculazioni sui servizi che devono essere pubblici, al carovita che strangola famiglie intere, alla guerra che la NATO promuove a costo delle condizioni di vita delle masse popolari del nostro paese.
Chi può mettere fine a tutto questo e conquistare una vita e un lavoro dignitosi sono i collettivi di operai e di lavoratori. Questi dentro ogni fabbrica, ogni azienda, scuola e ospedale se vogliono sono in grado di dettare legge, dentro e fuori dal posto di lavoro, nei territori. Il Collettivo della Gkn lo ha ampiamente dimostrato nei passati anni (con la sicurezza sul lavoro che hanno imposto, con le condizioni lavorative che avevano difeso) e lo sta ampiamente dimostrando ogni giorno.
È la creazione e il coordinamento di esperienze simili che può creare rapporti di forza adeguati a cambiare il volto della piana e del paese!
Non sono l’amministrazione comunale di Biffoni, la Regione toscana a guida Giani né il governo Meloni che possono trovare le soluzioni per le masse popolari! È una questione di governo del territorio e del paese! Ma non a loro operai e lavoratori devono chiedere. Se vogliono, se si organizzano e convergono, hanno la forza di imporre diverse soluzioni e istituzioni, di insorgere!
L’azione cosciente delle organizzazioni operaie e popolari, dei sindacati di base e combattivi, dei movimenti e delle reti sociali può rovesciare amministrazioni locali e il governo Meloni. Bisogna sostituire il governo Meloni e il suo circo e mettere al loro posto soggetti che fanno gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari: bisogna imporre con la mobilitazione un governo di emergenza popolare per attuare immediatamente le misure più urgenti per far fronte agli effetti della crisi e al catastrofico stato delle cose. Questo è l’obiettivo verso cui ogni organizzazione operaia e popolare deve tendere per realizzare i proprio interessi e per difendere quanto di più avanzato è stato conquistato nei decenni passati con le lotte, per far sì che le parti più progressiste della nostra Costituzione vengano attuate.
Ogni mobilitazione deve essere occasione per allargare e coordinare la rete della parte organizzata delle masse popolari, per rafforzare gli organismi operai e popolari esistenti e crearne di nuovi, per promuovere un fronte comune di lotta e solidarietà.