Per Luciano bandiere rosse al vento

Come una vita se ne va, un’altra nasce. Quando una vita rivoluzionaria si spegne, inizia un’altra vita rivoluzionaria. Un Maoista deve vedere la vita e la morte in questo modo: non c’è morte per il rivoluzionario, solo una trasformazione del militante in memoria.

Essere un rivoluzionario, essere un maoista, deve significare non piegarsi alla paura e arrendersi all’assunzione storica e filosofica di dare la propria vita per la rivoluzione.

Testo tratto da Red Guards – Los Angeles (Usa), pubblicato il 3 dicembre 2017 in onore del presidente Gonzalo e il Partito marxista-leninista-maoista peruviano Sendero Luminoso

***

Pubblichiamo in questo articolo i saluti che i tanti compagni della Carovana del (n)PCI e delle altre organizzazioni hanno scritto per il compagno Luciano, morto il 17 novembre dopo aver lottato contro una grave malattia. Lunedì scorso al cimitero di Abbadia San Salvatore (Si) ci siamo stretti in un rosso abbraccio per accompagnare Luciano nel suo nuovo viaggio con le bandiere rosse al vento e i pugni alzati intonando per lui l’Internazionale.

Nonostante il dolore per la perdita di un compagno che ha dedicato la sua vita alla causa del comunismo, Luciano continua a vivere nella militanza dei tanti compagni che ha contribuito a formare grazie alla sua fermezza ideologica e alla sua esperienza di operaio comunista.

Luciano continua a vivere nella lotta del movimento comunista che rinasce per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Saluto Partito dei CARC

Tutti gli uomini muoiono, ma la morte di alcuni ha il peso di una piuma, la morte di altri ha il peso di una montagna.

Oggi abbiamo salutato il compagno Luciano Pacini, nella sua Abbadia San Salvatore.

Fra le tante parole, tutte vere, commosse, sentite e importanti vogliamo ricordare quelle di un compagno dell’ANPI: “con la morte di Luciano, in pochi mesi tre partigiani di questo territorio ci hanno lasciato”.

La verità è che Luciano non ci ha lasciato. È ancora e sempre con noi e con il proletariato in ogni battaglia, ogni sciopero, ogni volantinaggio di fronte alle fabbriche e alle scuole, in ogni articolo e volantino che scriviamo e diffondiamo, in ogni ora di studio e in ogni minuto del “lavoro a tavolino” con cui rafforziamo la Carovana del (nuovo)PCI e il P.CARC, la lotta per il Governo di Blocco Popolare, la lotta per il socialismo.

E allora, sorreggeremo anche il peso di questa montagna.
E impariamo ad avanzare, a qualunque condizione.
Per Luciano, bandiere rosse al vento

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Saluto della Federazione Lombardia del P.CARC

Giovedì 17 novembre ci è arrivata la terribile notizia della scomparsa del compagno Luciano.

Sapevamo che Luciano ormai da qualche anno combatteva, come un leone, contro uno dei tanti mali che sono frutto di questa società: una grave malattia. Si, perché abbiamo ben presente che la maggior parte delle malattie, degli incidenti, delle stragi di lavoratori e masse popolari, delle guerre che mietono milioni di vittime ogni giorno non sono frutto del caso nè tanto meno del destino. Sono il frutto della gestione criminale della società da parte della borghesia imperialista, una gestione che ha come unici obiettivi il profitto e il mantenimento del suo dominio.

Luciano questo lo sapeva bene. Perché Luciano è stato un OPERAIO che ha combattuto contro uno di quei padroni che sfrutta per produzioni dannose per chi ci lavora e per chi usa quei prodotti. E lo sapeva bene perché Luciano ha vissuto la maggior parte della sua vita e fino all’ultimo respiro da COMUNISTA, con la Carovana del (n)PCI e noi del P.CARC. E con il partito Luciano ne ha sempre attraversate tante, come repressione, lotte ideologiche, cadute e perdite di compagni: ma sapeva sempre da che parte stare, si è sempre schierato, senza esitazioni, a testa alta. Per questi motivi Luciano ci ha sempre insegnato e trasmesso, in ogni occasione e momento, il suo odio per la borghesia e i padroni, la determinazione e caparbietà di chi ha compreso la guerra che stiamo conducendo e il nemico che abbiamo di fronte.

Non è sempre facile trovare parole che possano confortare i compagni e le persone che più hanno amato ed erano vicini a Luciano: in particolare te Claudia, sua compagna di vita e di partito, e voi Valerio e Manuel, i suoi figli. Siamo riusciti a vedere Claudia e Manuel il 5 novembre, alla manifestazione contro la guerra a Roma: siamo stati felici, ce lo siamo detto tra noi, come fosse una promessa per cui alla prossima manifestazione o al congresso avremmo visto anche lui. E invece sembra accorgersi realmente del valore di una vita quando questa viene a mancare. Ma sappiamo che, soprattutto per un comunista, non è così: quel valore è stato vivo e vivrà tutti i giorni, ogni minuto, nella lotta per la nostra causa e nell’amore per la nostra classe, che pure Luciano ci ha insegnato.

Tanti ricordi legano ognuno di noi a Luciano, in particolare alle Feste di Riscossa Popolare: tra turni al servizio d’ordine o al bar o alla cambusa avevamo modo, per noi che geograficamente siamo un po’ più lontani, di conoscerlo meglio, scherzare, confrontarci, imparare anche da lui.

E lo ricorderemo sempre con enorme affetto anche per il grande amore, e la grande complicità, che Luciano ha sempre avuto per Claudia e i suoi figli (come non notarlo!). Oltre alla sua perspicacia e dedizione per il partito e per la nostra causa che mai ha abbandonato, nemmeno durante la malattia. Un operaio comunista, dall’intelligenza pungente (come qualcuno ha già scritto), instancabile e caparbio, irriverente verso i finti comunisti e amici dei borghesi, mosso da tanto odio verso i padroni e amore verso i compagni.

Un forte abbraccio a voi, Claudia, Valerio e Manuel: siate forti (e sappiamo che lo siete!) e incanalate la vostra rabbia e dolore nella lotta per ciò che Luciano, e anche voi e noi con lui, si è sempre battuto: il socialismo!

Un ultimo saluto a pugno chiuso al compagno Luciano che sempre vivrà nella nostra lotta, per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

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Saluto della Federazione Toscana

Il compagno Luciano Pacini lottava da un paio di anni contro una grave malattia che l’aveva colpito.

Luciano era un compagno della vecchia guardia della Carovana, circa 30 anni fa ha partecipato alla fondazione dei primi CARC e ha dato sempre un prezioso contributo nelle Lotte ideologiche, partecipando attivamente al lavoro di costruzione e rafforzamento della Carovana del (n)PCI. È stato un compagno del P.CARC ma soprattutto un compagno della Carovana, vedeva bene il legame che esisteva tra il nostro Partito e il Partito fratello, il (n)PCI, vedeva bene come i due partiti lavoravano assieme per fare la rivoluzione socialista nel nostro Paese.

Luciano assieme a Claudia e ai figli hanno costituito una famiglia di comunisti in una piccola citta’ di montagna, costruendo la sezione di Abbadia, hanno dimostrato che ovunque si può lottare per il comunismo.

L’acume intellettuale e lo spirito battagliero di Luciano sono stati preziosi in diverse occasioni, sono stati un esempio che ci sprona ad avanzare con più determinazione nella lotta che stiamo conducendo.

Luciano rimarrà per sempre nei nostri cuori e al nostro fianco nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Ciao Luciano un rosso abbraccio per il tuo nuovo viaggio.

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Saluto della Federazione Campana

Ciao compagno Luciano, compagno della prima schiera della Carovana del Nuovo – Partito comunista italiano. Il compagno Luciano Pacini lottava da un paio di anni contro una grave malattia che l’aveva colpito.

Luciano era un compagno della vecchia guardia della Carovana, circa 30 anni fa ha partecipato alla fondazione dei primi CARC e ha dato sempre un prezioso contributo nelle Lotte ideologiche, partecipando attivamente al lavoro di costruzione e rafforzamento della Carovana del (nuovo)PCI. E’ stato un compagno del Partito dei CARC ma soprattutto un compagno della Carovana, vedeva bene il legame che esisteva tra il nostro Partito e il Partito fratello, il (nuovo)PCI, vedeva bene come i due partiti lavoravano assieme per fare la rivoluzione socialista nel nostro Paese.

Luciano assieme a Claudia, la sua compagna di vita e di lotta e ai figli hanno costituito una famiglia di comunisti in una piccola cittadina di montagna, costruendo la Sezione Carc Abbadia, in Toscana, hanno dimostrato che ovunque si può lottare per il comunismo.

L’acume intellettuale e lo spirito battagliero di Luciano sono stati preziosi in diverse occasioni, sono stati un esempio che ci sprona ad avanzare con più determinazione nella lotta che stiamo conducendo.

Luciano rimarrà per sempre nei nostri cuori e al nostro fianco nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Avanti fino alla vittoria!”

Il Partito dei CARC – Federazione Campania si unisce al cordoglio e messaggio di commiato di Pietro Vangeli, Segretario nazionale del P.CARC.

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Saluto della sezione Siena-Val d’Elsa del P.CARC

Bandiere rosse al vento per il compagno Luciano Pacini!

Con immenso dolore, salutiamo a pungo chiuso il compagno Luciano Pacini della Sezione di Abbadia, compagno della vecchia guardia della Carovana del (n)PCI, e lo facciamo con le parole del nostro Segretario Nazionale Pietro Vangeli. “Il compagno Luciano Pacini lottava da un paio di anni contro una grave malattia che l’aveva colpito.

Luciano era un compagno della vecchia guardia della Carovana, circa 30 anni fa ha partecipato alla fondazione dei primi CARC e ha dato sempre un prezioso contributo nelle Lotte ideologiche, partecipando attivamente al lavoro di costruzione e rafforzamento della Carovana del (n)PCI. E’ stato un compagno del P.CARC ma soprattutto un compagno della Carovana, vedeva bene il legame che esisteva tra il nostro Partito e il Partito fratello, il (n)PCI, vedeva bene come i due partiti lavoravano assieme per fare la rivoluzione socialista nel nostro Paese.

Luciano assieme a Claudia, la sua compagna di vita e di lotta e ai figli hanno costituito una famiglia di comunisti in una piccola cittadina di montagna, costruendo la sezione di Abbadia San Salvatore, hanno dimostrato che ovunque si può lottare per il comunismo.

L’acume intellettuale e lo spirito battagliero di Luciano sono stati preziosi in diverse occasioni, sono stati un esempio che ci sprona ad avanzare con più determinazione nella lotta che stiamo conducendo.

Luciano rimarrà per sempre nei nostri cuori e al nostro fianco nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Avanti fino alla vittoria!”

I funerali si terranno lunedì 21 novembre alle 10.00 ad Abbadia San Salvatore.

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Saluto sezione di Pisa del P.CARC

“E poi ci sono quelli che lottano tutti i giorni, essi sono gli INDISPENSABILI”.

CIAO COMPAGNO LUCIANO CONTINUEREMO LA TUA OPERA E FAREMO DELL’ ITALIA UN PAESE SOCIALISTA

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Saluto sezione umbra del P.CARC

Oggi dedichiamo il volantinaggio davanti alla Perugina al nostro compagno Luciano Pacini che ha dato un grande contributo all’attività che il Partito ha svolto e svolge in Umbria.

A 4 giorni dall’assemblea congressuale di base nella principale fabbrica di Perugia, abbiamo portato agli operai un volantino che raccoglie i principali insegnamenti della lotta del Collettivo di Fabbrica della Gkn così che ogni lavoratore possa farsene portavoce e possa farsi promotore di quella esperienza dentro al proprio posto di lavoro.

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Saluto della sezione di Roma del P.CARC

Saluti a pugno chiuso al Compagno Luciano Pacini e un forte abbraccio alla sua compagna di vita e di lotta Claudia, ai figli Manuel e Valerio, ai compagni del P.Carc di Abbadia San Salvatore, Toscana. La malattia ha sottratto al movimento comunista un grande compagno. Noi tutti del Partito dei CARC e della carovana del Nuovo – Partito comunista italiano continueremo a portare avanti la sua lotta, la nostra lotta, fino alla vittoria. Con l’odio per i nemici delle masse popolari che ci ha insegnato in vita. E anche con l’amore per la sua classe, classe operaia, cui orgogliosamente apparteneva e che con grande dignità rappresentava. Con la sua irriverenza elegante, ironica e pungente per gli opportunisti di ogni risma. Con la sua passione e fede speciale, fede da comunista, per la causa dell’Italia socialista e della costruzione del Partito. Lo immagino ora a fare grasse risate sulla retorica di questo mio post. Ma ora che te ne sei andato via, caro Luciano, queste parole sono un omaggio dovuto.

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Dalla Scuola di Base Makarenko di Milano

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Scuola di base Makarenko Siena

Oggi si è tenuta la prima sessione del seminario della Scuola di Base Anton Makarenko sulla fondazione dell’URSS. Questo seminario è dedicato al nostro compagno Luciano Pacini, che ci ha lasciati il 17 novembre. Luciano avrebbe dovuto partecipare a questo seminario e sicuramente l’avrebbe fatto con lo slancio, l’acume intellettuale e l’umiltà che lo contraddistinguevano, conosceva bene l’importanza dello studio come arma del proletariato per liberarsi dalle catene del sistema capitalista.

Avanti, con scienza e coscienza, faremo dell’Italia un paese socialista!

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Scuola di base Makarenko Roma


Oggi abbiamo dedicato la lezione della Scuola di Base Makarenko a Luciano Pacini, compagno della prima ora tra i fondatori della Carovana del Nuovo – Partito comunista italiano.
Chi ha compagni non muore mai! Bandiere rosse al vento per te compagno!

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Saluto di Pietro Vangeli
Segretario nazionale del Partito dei CARC

Ciao compagno Luciano, compagno della prima schiera della Carovana del (n)PCI.

Il compagno Luciano Pacini lottava da un paio di anni contro una grave malattia che l’aveva colpito.

Luciano era un compagno della vecchia guardia della Carovana, circa 30 anni fa ha partecipato alla fondazione dei primi CARC e ha dato sempre un prezioso contributo nelle Lotte ideologiche, partecipando attivamente al lavoro di costruzione e rafforzamento della Carovana del (n)PCI. E’ stato un compagno del P.CARC ma soprattutto un compagno della Carovana, vedeva bene il legame che esisteva tra il nostro Partito e il Partito fratello, il (n)PCI, vedeva bene come i due partiti lavoravano assieme per fare la rivoluzione socialista nel nostro Paese.

Luciano assieme a Claudia, la sua compagna di vita e di lotta e ai figli hanno costituito una famiglia di comunisti in una piccola cittadina di montagna, costruendo la sezione di Abbadia San Salvatore, hanno dimostrato che ovunque si può lottare per il comunismo.

L’acume intellettuale e lo spirito battagliero di Luciano sono stati preziosi in diverse occasioni, sono stati un esempio che ci sprona ad avanzare con più determinazione nella lotta che stiamo conducendo.

Luciano rimarrà per sempre nei nostri cuori e al nostro fianco nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Avanti fino alla vittoria!

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Saluto di Ermanno Marini
Responsabile Nazionale Settore Organizzaione del Partito dei CARC

In queste foto le prime spedizioni per costruire il Partito dei CARC Umbria e c’eri sempre. Ti chiamavo e tu senza battere ciglio mi dicevi “se andiamo tre giorni la metto nel culo al padrone e vengo”. Scherzavi con noi che crescevamo con te che avevi fatto un pezzo di storia del Partito dei CARC Toscana e con l’umiltà che contraddistingue i compagni del Partito ci trattavi come se avessimo fatto tutti i tuoi anni di militanza, ti rimettevi alle decisioni del Partito, giustamente critico ma sempre disciplinato, sempre al centro la causa e sempre il partito. Davanti all’AST di Terni a smazzare montagne di volantini…pioggia, vento, sole…il punto era organizzare la classe operaia, il punto era la rivoluzione socialista. E poi l’odio verso denigratori e antipartito, e poi la discussione collettiva per attuare quella benedetta linea di massa…e poi le feste di riscossa e la lotta per affermare la linea giusta con in testa sempre le parole di Mao…e poi ti accorgi che Mao, il maoismo si incarnano in quei compagni che come te l’hanno praticato nel partito…ed era proprio così: una volta mi hai detto che nel partito la sinistra non può limitarsi ad avere ragione e aspettare che i fatti ti diano ragione…la sinistra del partito deve costruire e farlo in continuazione e me lo dicevi felice perché eri arrivato a capirlo e lo condividevi con un compagno nel partito che aveva meno anni di tutti quelli che già avevi militato…è per questo che ci sarai per sempre.

E tu eri una garanzia e un maestro di odio per i padroni e la borghesia e un maestro d’amore per la classe operaia…ciao Luciano Pacini …facciamo tutto e lo faremo ridendo con una delle tue battute taglienti che solo tu faresti nel posto giusto e nel momento giusto… con il nostro motto “mai supini all’inerzia”!

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Saluto di Silvia Fruzzetti
Membro della Direzione nazionale e Segretaria federale toscana del P.CARC

Caro compagno,
l’ultima volta che ci siamo parlati al telefono commentavamo: “Questioni del leninismo” che tu stavi leggendo e con cui anche io ero alle prese.

In questi giorni ho preso in mano un vecchio e logoro opuscolo intitolato: “Il leninismo”, di Stalin, edito da edizioni S.T.A.L.I.N. ossia: Società Tipografica Anonima Libraria Italia Nuova, lire 25.

L’introduzione recita: “Questo libro non si legge, si studia. Dal suo studio i compagni comprendono quale arma formidabile è la teoria, per le lotte rivoluzionarie dei proletari, e comprendono meglio perché il P.C. dell’URSS che ha fatto del leninismo il suo sangue e la sua carne è un Partito che ha vinto, è un Partito di acciaio. Questo partito di acciaio si è formato attraverso ad una lotta ideologica ininterrotta, attraverso scissioni; l’unità ideologica è la forza politica del Partito Bolscevico. Imitando i compagni russi, noi ci impadroniremo del leninismo, ne faremo carne della nostra carne, sangue del nostro sangue; imitando i compagni russi noi verificheremo costantemente la purezza della nostra ideologia, combatteremo tutte le deviazioni ideologiche, senza paura delle lotte interne, senza cerimonie, distruggendo completamente lo spirito provincialesco e familiare, tradizionale del socialismo italiano, e che noi abbiamo in parte ereditato; imitando i compagni russi – facendo tesoro degli insegnamenti di Lenin e del suo miglior allievo, il compagno Stalin- anche noi forgeremo un Partito di ferro, il Partito della vittoria inevitabile e solida della rivoluzione proletaria italiana”.

Queste parole mi fanno pensare tanto a te e al tuo esempio. Grazie per i consigli che mi hai dato nelle lunghe telefonate, quando eri in ospedale o a casa, e in cui ti chiedevo: “ma come devo fare con sta classe operaia???” e tu mi rimandavi sempre a Lenin, a Stalin, a Mao, alla linea e al Partito, com’è giusto che sia, ma senza mai farmi sentire inadeguata. Anzi, mi incoraggiavi quando ti raccontavo le mie esperienze in fabbrica e ti dicevo che “qualcosa non mi tornava”, tu mi rispondevi ed io ammiravo la tua fermezza nei principi, sempre condita da qualche irriverente battuta come solo tu sapevi fare.

Io e altri compagni ci siamo avvicinati alla Carovana che eravamo giovani e tu hai contribuito indubbiamente alla nostra educazione ma senza mai tirati indietro dalla nostra direzione su di te, seppur più giovani e inesperti.

E allora grazie Lucio e un rosso abbraccio per il tuo nuovo viaggio.

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Saluto di Fabio Gambone
Membro Direzione nazionale e Segreteria federale Toscana P.CARC

Luciano Pacini è stato un operaio comunista che ha fatto da pilastro nella costruzione dell’intervento del P.CARC nell’ambito operaio e sindacale, in particolare della Commissione Federale.

Giusto qualche giorno prima che ci lasciasse, parlavamo di fare un seminario sugli acronimi, norme e leggi sul Lavoro che sono spesso incomprensibili, pensato e dedicato in particolare ai compagni più giovani e meno esperti.

Luciano ne comprendeva perfettamente l’esigenza, perchè il padrone ti frega (anche) su codicilli e “righe piccole” che il lavoratore non conosce o non capisce, che bisogna studiare ed era pronto a dare il suo prezioso contributo.

Lui esperto lo era, con anni di pratica di delegato di fabbrica alle spalle e la partecipazione alle attività della minoranza in CGIL; da questa esperienza ci ha insegnato come essere infaticabili nel lavoro di tessitura dei rapporti con i colleghi, nel fare il nostro lavoro in produzione ma senza dare un secondo e un grammo di fatica in più al padrone, chiarendo che l’odio di classe per chi vive benissimo senza lavorare non è una “questione morale” ma un pezzo molto importante della lotta di classe: e non a caso la classe dominante cerca di annacquare in ogni modo questo aspetto.

Domani verremo ad accompagnarti e a salutarti come si deve a un degno figlio di una terra di minatori e di comunisti quale è Abbadia, una miscela speciale da cui trarre insegnamenti ed energia per portare in fondo i compiti a cui hai dedicato gran parte della tua vita.

Con amore e con la giusta rabbia.

***

Saluto di Andrea Scarfone
Membro della Direzione Nazionale e Segretario federale Emilia Romagna P.CARC

Sull’Amiata sventola la nostra rossa bandiera. Hai marcato una direzione e percorso un bel tratto di strada. Noi continuiamo nell’opera intrapresa con te al nostro fianco e, come spesso ripetevi, lo faremo “giammai supini all’inerzia”!

Buon viaggio, compagno Luciano Pacini.

***

Saluto di Emanuele Lepore
Membro del Centro nazionale del P.CARC

La morte di un compagno, di un comunista, non è una questione individuale, ma collettiva. Nella perdita sicuramente, ma anche e soprattutto nel proseguire la marcia. Non è un feretro quello che seppelliamo oggi, ma è un seme di una rigogliosa pianta che con la sua forza creatrice spaccherà la terra secca, sopravviverà al mal tempo e alla siccità, per maturare e dare i suoi frutti. Nel deserto che la classe dominante lascia dietro di se, fatto di abbrutimento e degrado sociale, devastazione ambientale, disoccupazione e precarietà, faremo fiorire la nuova società, il socialismo, fatta di uomini e donne come te, compagno Luciano Pacini.

***

Saluto del compagno Lino Parra
Membro del Centro nazionale del P.CARC

Poi ci sono i compagni indispensabili, quelli come Luciano che non hanno mai mollato, fino all’ultimo nonostante la malattia che si era accorto di avere due anni fa e che ha affrontato a viso aperto. Come fa un guerriero, come fa un grande comunista rivoluzionario, come ha fatto Luciano.

Un compagno da colpi di scena come mi ha detto Claudia, la sua compagna di vita e di partito. Colpi di scena: cadeva e si rialzava come se nulla fosse successo e pronto a riprendere la sua postazione al fianco dei suoi compagni e la classe operaia che lotta come quella della GKN.

Era dietro allo striscione ” giù le mani dalla GKN!!!!” l’8 novembre in piazza ad Abbadia S. Salvatore con tutta la sezione del PCARC a sostegno degli operai come nulla fosse perché Luciano era uno forte, come ce ne sono tanti, un comunista che lascia il segno, la voglia e la determinazione a chi lo ha conosciuto, a chi ha avuto al fianco per tanti anni. Luciano uno di noi nella lotta che conduciamo con la sua la nostra bandiera! Hasta Luciano!!

***

Saluto di Giuseppe Maj e del Comitato Centrale del (nuovo) Partito Comunista Italiano

Compagni,
non posso essere presente di persona dato che lavoro nell’apparato clandestino del (nuovo) Partito Comunista Italiano, ma mi unisco con tutto il cuore ai compagni della sezione di Abbadia S. Salvatore del P.CARC e agli altri compagni convenuti da varie parti d’Italia per onorare la memoria del compagno Luciano Pacini.

Ho conosciuto personalmente il compagno Luciano e la compagna Claudia molti anni fa, nel corso di una delle prime iniziative che hanno messo in moto la Carovana del (n)PCI, alla quale entrambi partecipavano. E da allora abbiamo camminato e lottato insieme. È quindi con particolare commozione che ho ricevuto la notizia della sua morte e che mando il mio saluto, ma è soprattutto a nome del Comitato Centrale del nuovo Partito Comunista Italiano che mando questo saluto. Il compagno Luciano resterà negli annali del Partito fondato per promuovere nel nostro paese la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato e dare il via alla guerra popolare rivoluzionaria che farà dell’Italia un nuovo paese socialista. Egli è stato per me e per altri miei compagni un esempio di fedeltà alla causa e di capacità di comprendere e sostenere la linea che via via abbiamo elaborato e applicato e grazie alla quale la rivoluzione socialista ha fatto passi avanti.

Operaio di Abbadia S. Salvatore e del Monte Amiata, luoghi gloriosi nella storia del nostro paese e della lotta delle masse popolari italiane per emanciparsi dalla borghesia e dal clero, egli è stato per noi un punto di forza. Avere fiducia nella vittoria della nostra causa e lottare con perseveranza e fermezza nonostante le difficoltà che incontriamo, gli errori che facciamo e i limiti di ognuno di noi, è quello che caratterizza i comunisti e Luciano ce lo ha insegnato principalmente con il suo esempio. Egli è un esempio anche per quelli che ci seguiranno.

Il compagno Luciano Pacini vive e lotta con noi!
Le masse popolari dell’Amiata e di Abbadia S. Salvatore saranno fiere di lui!
Viva la rinascita del movimento comunista, in Italia e nel mondo!
Facciamo dell’Italia un nuovo paese socialista!

***

Saluto del Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano

Ieri, 17 novembre, nell’ospedale di Siena, il compagno Luciano Pacini ha cessato di vivere.

Ha resistito due anni contro una malattia mortale e il suo organismo indebolito non ha retto all’attacco del virus Covid-19.

A nome di tutto il Partito rendiamo onore a questo compagno che, insieme a pochissimi altri dagli anni ‘90 in poi ha posto i pilastri per l’opera della Carovana del (nuovo)PCI in Toscana e non solo.

Il compagno Luciano Pacini ha svolto questo lavoro di fondazione facendo fronte alla repressione che si è accanita in modo particolare contro il Comitato d’Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (CARC) che lui dirigeva nel suo paese, sul Monte Amiata.

Qui il compagno ha fatto fronte alla degenerazione del movimento comunista ad opera dei revisionisti moderni, che ha prodotto disgregazione ovunque e di più dove il PCI revisionista era più radicato, come nel Monte Amiata.

Qui, infatti, qualche decennio prima, c’era stata la celebre rivolta degli operai a seguito dell’attentato contro Togliatti, segretario del vecchio PCI, che si ripercosse su tutta la nazione.

Il compagno Luciano Pacini in quegli anni si è posto all’avanguardia nella Carovana, nel lavoro per la ricostruzione del Partito Comunista Italiano che si sarebbe compiuto con successo nel 2004 con la fondazione del (n)PCI nella clandestinità, nella prima delle Lotte Ideologiche Attive e in quelle seguenti, le lotte che hanno posto base solida per il lavoro di costruzione della rivoluzione socialista che la Carovana porta avanti fin dalle origini e che è la sua ragione d’essere.

L’opera del compagno Luciano Pacini resta e vive nel lavoro che noi portiamo avanti. Ha svolto un lavoro indispensabile. Lui stesso è stato uno degli indispensabili, perché tutti possono dare qualcosa di utile alla trasformazione epocale della società che i comunisti si assumono la responsabilità di dirigere, quelli che lo fanno per un giorno, quelli che lo fanno per un mese, quelli che lo fanno per anni o anche per decenni. Tutti sono utili, ma quelli che lottano fino al termine della vita sono indispensabili. Il compagno Luciano Pacini è indubbiamente uno di questi e con gli uomini come lui il movimento comunista rinasce.

Il compagno Luciano Pacini vive!
Viva la rinascita del movimento comunista, in Italia e nel mondo!
Facciamo dell’Italia un nuovo paese socialista!

***

Saluto del Partito Comunista di Siena e di Nicola Bettollini

Salutiamo il Compagno Luciano Pacini, un Compagno NON muore mai! Ciao Luciano!
Salutiamo il COMPAGNO LUCIANO PACINI, prematuramente scomparso ma mai dalla rivolta! Un Compagno non muore mai!

***

Saluto di Luciano Pasetti

Hola Compagni,
purtroppo oggi ho saputo della morte del Compagno Luciano. Ogni volta che muore un compagno che conosciamo ci viene spontaneo e automatico dire che ci rivedremo nel nostro paradiso proletario e lotteremo tutti insieme contro il padrone. Ma stavolta voglio evitare per una volta frasi retoriche anche se realmente pensate e sentite.

Ho frequentato per anni Luciano alla Festa di riscossa popolare e, anche se per pochi giorni, ho apprezzato il compagno per il suo attivismo e per la sua preparazione politica. Purtroppo non ho potuto frequentarlo al di fuori della Festa per la distanza, solo geografica che ci divide.Io penso che Luciano, prima che Compagno e Genitore, é per tutti noi un uomo e che tutti noi dobbiamo ricordarlo per le azioni che ha compiuto , per gli insegnamenti che ci ha lasciato, per le giornate che abbiamo passato insieme a discutere e dibattere di politica e per tutte le volte che siamo scesi in piazza tutti insieme. Per cui l’unico modo per ricordare Luciano é, a mio immodesto parere( e penso che su questo converrete tutti) é continuare a studiare, ad organizzarci , a lottare giorno per giorno.

L’unico modo per ricordare al meglio il Compagno Luciano.

Quando andate al funerale del Compagno Luciano, date un saluto alla famiglia da parte mia e ditegli che lo saluta il suo Compagno omonimo, come lo chiamavo io quando arrivavo alla Festa di Massa.

Ovviamente é un saluto a Pugno chiuso, rosso, semplice ma sincero. Hasta Siempre Compagno!!!!

***

Saluto di Giorgio Li Donni

Altri compagni, più precisamente il Partito, hanno infiniti ricordi della tua vita. A noi due il ricordo sempre piacevole della volta in cui aspettammo un fascista fuori dal supermercato e lo fermammo dicendo “in questa città, i fascisti non li vogliamo, devi lasciarla”. Lui negò tremando di essere fascista, mentre noi, era evidente, non eravamo affatto di quella città.

***

Saluto di Gianfranco Di Florio

Caro R., buongiorno. Confido di trovare bene Te e le Persone a Te care, in particolare la Tua Morosa e Tua Madre, oltreché, ovviamente, tutte/i le/i Compagne/i di Milano. (…) Sappi, poi, che, ieri, ho ricevuto la triste notizia, ma anche il Saluto rivoluzionario, giustamente tributatoGli dal Comitato di Partito, della morte del Compagno Luciano PACINI. Se si tratta, come mi sembra di capire, del Compagno di Abbadia San Salvatore, il Quale, per molti anni, ha tenuto, pressoché da solo, alta la Bandiera del Socialismo e del Comunismo nella Sua zona, Lo ricordo con molto affetto e rispetto. Se ne avrai occasione, o chi per Te ne avrà, Ti chiedo, per favore, di portare a Lui il mio Saluto, in occasione del Suo Funerale, se non si è ancora svolto.

***

Saluto di Jean-Claude Martini

Al CN del Partito dei CARC Alla Delegazione del (n)PCI

Vi esprimo le più sincere condoglianze per la scomparsa prematura del compagno Luciano Pacini, militante devoto della causa rivoluzionaria. Non solo la Carovana del (n)PCI, ma l’intera classe operaia piange la scomparsa di un suo figlio d’avanguardia, di un compagno esemplare del movimento comunista in Italia.

Numerosi e indelebili sono i ricordi che ho del compagno Luciano, un uomo onesto, incrollabile nei principi e dotato di quell’umorismo tagliente che solo il proletario fiducioso nell’avvenire della sua classe e nel trionfo della nostra lotta comune può avere.

Che la terra ti sia lieve, compagno Luciano JCM

***

Saluto di Maria Ingrosso

L’ho conosciuto, qualche anno fa, in Toscana, proprio nella sua Abbadia San Salvatore, nel corso di un’iniziativa politica, con la moglie e i figli…Eravamo andati lì, noi compagni di Lecce, alcuni del Campo Antimperialista, con Gigi Maj…Mi dispiace moltissimo, era molto attivo nel suo paese, molto simpatico, pieno di vita. Sarà comunque sempre veramente con noi in tutte le nostre lotte; onore a lui, il suo ricordo in noi!

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