Cari compagni, voglio condividere con voi – e spero con i vostri lettori – alcune riflessioni sulla “preziosa” circolare anticomunista del Ministro dell’Istruzione e del Merito (sic!), Valditara.
Anzitutto, ritengo che il punto saliente della circolare non sia affatto la denigrazione del movimento comunista e dei primi paesi socialisti, ma il passaggio in cui il meritevole ministro afferma che “questa nostra” (LORO) “liberaldemocrazia” è il migliore mondo possibile. Lo scrive proprio: “l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanità, giustizia, libertà, verità non siano mai subordinate ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile”.
Adesso vi chiedo di mettervi nei panni di uno studente delle scuole medie superiori con tutto quello che comporta date le lacune, le inadeguatezze, l’impreparazione e l’approssimazione del sistema scolastico italiano [per chiarezza: non ho nulla contro gli studenti e il corpo docente; decenni di tagli alla spesa, privatizzazioni, inaridimento e degrado dell’istruzione pubblica avranno pure avuto delle conseguenze, no?]; ha di fronte un bivio: credere alle parole di Valditara oppure credere a chi lo contesta. Affidarsi a uno o agli altri.
Tuttavia, da comunista a comunisti, credo che proprio in ragione dei referenti a cui intendiamo parlare, il modo migliore per rispondere a Valditara NON sia fargli il controcanto, ma rivolgersi altrettanto direttamente agli studenti e curarsi del fatto che non debbano affidarsi a lui o a noi, ma possano partire dalla loro esperienza pratica e diretta.
I ragazzi e le ragazze cosa ne pensano? Anche loro vedono che quello in cui viviamo è “l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanità, giustizia, libertà, verità non siano mai subordinate ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile”? Le condizioni di vita delle loro famiglie lo confermano? Il contesto in cui vivono lo conferma? Le cose di cui si interessano lo confermano? Vedono il luminoso avvenire nella liberaldemocrazia del meritevole ministro Valditara?
Non dobbiamo avere paura delle risposte: se la maggioranza degli studenti conferma che il ministro Valditara ha ragione, allora siete voi – siamo noi – che viviamo fuori dal mondo! Ed è giusto e serio rendersene conto e prendere le dovute contromisure.
Tuttavia, io sono abbastanza convinto che – al netto delle forme con cui verrebbe espressa – la verità è ben diversa da quella che sostiene Valditara e sono convinto anche che gli studenti lo sappiano benissimo. E lo sa anche Valditara: la sua circolare, infatti, più che una efficace denigrazione del comunismo e dei primi paesi socialisti, è una preghiera: quella di riuscire a convincere generazioni di ragazzi e ragazze senza futuro e con un presente “di merda” (mi si passi il termine forbito) a. che non esiste un mondo migliore di questo, b. che certamente (perché lo dice lui!) il socialismo è un mondo infinitamente peggiore di questo e c. che il comunismo è un fallimento per tutta l’umanità e soprattutto “per gli sprovveduti che ci hanno creduto”.
Penso sia meglio, più utile e di prospettiva, NON ingaggiare una “diatriba su chi ha ragione” in cui i ragazzi e le ragazze sono messi in mezzo, sono massa di manovra anziché protagonisti. Penso che dobbiamo prendere al volo l’occasione della circolare anticomunista di Valditara per ragionare con i ragazzi e le ragazze di cosa è stato il socialismo, cosa sono stati i primi paesi socialisti, quali conquiste hanno permesso, quali limiti hanno espresso e i motivi per cui oggi siamo certi che quei limiti saranno superati.
C’è una seconda questione che voglio trattare.
Leggendo i giornali, molti che oggi si stracciano le vesti per la circolare del ministro Valditara è gente che pensa le stesse cose del ministro Valditara, ma non lo dice apertamente.
Il PD ha votato al parlamento europeo l’equiparazione del comunismo al nazismo (settembre 2019), ma oggi che vuole dimostrare che il governo Meloni “è il più reazionario della storia” attacca Valditara!
Chi oggi vuol far passare il governo Meloni per il governo “più reazionario della storia” si attacca a tutto per alimentare quell’antifascismo padronale tipico della “borghesia illuminata e benpensante”. Un esempio che grida vendetta è il trattamento degli immigrati che arrivano sui barconi. Chi oggi si straccia le vesti fa finta di non ricordare che non fu Salvini o la Meloni, non furono “i fascisti al governo” ad affondare la Kater i Rades nel 1997: a speronarla fu una motovedetta della Marina Italiana, al governo c’era Romano Prodi; 81 morti e quasi 30 dispersi fra i profughi albanesi!
Allora, ecco cosa voglio dire: bisogna diffidare di chi grida al lupo! appena dopo essersi travestito da agnello!
La questione del governo Meloni NON è quella “del governo più reazionario della storia” in ragione di qualche meritevole servo dei padroni che ha indossato la camicia nera e oggi sta ai massimi vertici delle istituzioni, la questione vera è che il governo Meloni attua lo stesso programma del governo Draghi.
Le idiozie di qualche ex (o attuale) camicia nera vengono usate per distrarre l’attenzione da questo. E vengono usate, in nome di un ridicolo “antifascismo liberaldemocratico”, da chi quando è stato al governo ha fatto le stesse cose e, a volte, anche di peggio.
La sintesi che ne traggo è che la circolare del Ministro Valditara è preziosa e ce ne vorrebbero altre altrettanto preziose:
– dimostra efficacemente cosa vuol dire considerare gli studenti come massa di stupidi da manovrare;
– dice con chiarezza e senza ipocrisie tutto quello che i liberaldemocratici pensano, anche quelli che non hanno il coraggio di assumersene la responsabilità;
– pone uno spartiacque fra l’antifascismo padronale, che è una questione di opinioni e si promuove a convenienza, e l’antifascismo popolare che è invece una questione pratica, di interesse di classe, di lotta per cambiare la società;
– e, infine, dimostra che proprio la liberaldemocrazia è come lo stallatico, rigirala come vuoi, ma più la maneggi e più puzza!
Vorrei concludere con una bella frase ad effetto, ma mi rendo conto che in questo caso servirebbe a poco. Procedo allora con un consiglio: vedo che date spesso spazio a corrispondenze e testimonianze di operai, lavoratori, attivisti… un lavoro che apprezzo, devo dire.
Ecco, forse dovreste provare a fare la stessa cosa con gli studenti: porre le questioni e ascoltare cosa hanno da dire, cosa pensano, che aspettative hanno, che strada pensano di percorrere per fare fronte ai problemi. Sono convinto che sia la miglior risposta al ministro che mesta e rimesta la liberaldemocrazia.
Vittorio M