Per i pochi che avessero ancora dubbi sulla natura del Governo Meloni, viene in soccorso la circolare inviata agli studenti delle scuole superiori dal Ministro dell’Istruzione e del “merito” Giuseppe Valditara, circolare in cui si celebra il 9 novembre, “Giorno della Libertà”, istituito dal Parlamento italiano per ricordare il crollo del muro di Berlino.
Con toni di propaganda spicciola a dir poco vergognosi, infatti, il nuovo ministro ha parlato del socialismo come “annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte” e ancora ha affermato che “la via verso il paradiso in terra si lastrica di milioni di cadaveri”. La conosciamo bene questa propaganda, è la stessa di chi ha equiparato nazismo e comunismo in una mozione del Parlamento Europeo (in larga parte esponenti del Partito Democratico, quelli che oggi si indignano), la stessa dei revisionisti storici che tengono conferenze nelle scuole e università per la “giornata del ricordo” … in definitiva, è la propaganda becera della classe dominante, che è terrorizzata dalla rinascita del movimento comunista nel nostro paese, che cerca in tutti i modi di prolungare l’esistenza di un sistema sociale ormai agonizzante, quello capitalista. Un sistema, quello sì, che poggia le sue radici sullo sfruttamento e la miseria (ci chiediamo se Valditara, quando parla di cadaveri, non si riferisca forse ai tre ragazzi di 16 e 18 anni morti sull’alternanza scuola-lavoro dall’inizio dell’anno, oppure alla media dei tre morti al giorno sul posto di lavoro!). Per giustificare tali abomini ricorre a tutto, anche all’intossicazione delle menti dei giovani, che spera così (invano) di tenere lontani dalla lotta di classe.
Ci dispiace (per modo di dire) per Valditara e la sua cricca, ma il comunismo è tutt’altro che morto! Sono già migliaia i giovani in lotta per la difesa del diritto allo studio e per l’abbattimento del sistema capitalista, giovani che raccolgono con orgoglio il testimone del Komsomol dell’Unione Sovietica, dei partigiani, dei milioni di giovani che, prima di loro, hanno trovato il senso della propria vita nella costruzione di un mondo socialista, un mondo in cui i giovani vengono valorizzati per le loro capacità e non sono carne da macello come nel capitalismo.