È in corso dall’inizio di ottobre, in tutto il paese, la mobilitazione degli studenti universitari contro il caro affitti e il carovita. Il problema degli alloggi universitari è una delle conseguenze dello smantellamento del diritto allo studio in corso da 30 anni. La privatizzazione del servizio ha portato a un progressivo dimezzamento dei posti nelle case studenti e, di conseguenza, al rialzo degli affitti nelle zone universitarie, con tanto di incentivi statali agli investitori privati: sono numerosi i palazzi privati costruiti allo scopo, nonostante siano migliaia gli edifici abbandonati che potrebbero essere recuperati. Gli affitti hanno prezzi che una famiglia di lavoratori non può certo sostenere.
A ciò si aggiunge la costante propaganda che mette i residenti contro gli studenti su cui si scarica la responsabilità del rialzo degli affitti, in virtù della loro massiccia presenza.
Padova, 4 ottobre – gli studenti si accampano davanti al palazzo dell’Università. Il presidio organizzato dal collettivo Spina, è indetto per denunciare il rincaro del 40% del prezzo degli affitti in città, oltre che l’aumento esponenziale dei prezzi dell’energia elettrica. Gli studenti chiedono un incontro con la rettrice dell’Università, affinché garantisca un maggior numero di alloggi a prezzi accessibili.
Pisa, 4 ottobre – presidio studentesco davanti alla residenza universitaria Paradisa, dopo l’annuncio del sindaco di destinarla ad uso militare. La residenza è stata chiusa per ristrutturazioni nel 2010 e mai più riaperta. Questo, nonostante il fatto che gli alloggi per studenti messi a disposizione dall’Università siano ridotti a soli 25 posti letto.
Perugia, 10 ottobre – manifestazione indetta da UDU, sindacato studentesco, per denunciare la carenza di alloggi a prezzi accessibili. Sono 600 gli studenti in graduatoria che quest’anno non avranno un alloggio, e alcuni sono costretti a dormire in auto. Dopo la manifestazione, in forma di protesta, gli studenti si accampano con tende e auto, in piazza, per tutta la notte.
Milano, 11 ottobre – gli studenti occupano Piazza della Scala con le tende per denunciare l’emergenza abitativa in città: nel 2021, in Bicocca, più della metà degli idonei a un posto in residenza non ha potuto beneficiarne, mentre la Statale riesce a garantire l’alloggio solo a un quinto degli studenti che ne avrebbero diritto. In totale sono duemila gli studenti idonei senza un’abitazione. Al presidio, indetto dalla Link-Studenti Indipendenti, è presente anche un rappresentante dell’Unione Inquilini. Le rivendicazioni sono l’applicazione del canone concordato calmierato e la messa in atto di interventi di riconversione di edifici sfitti in residenze universitarie pubbliche, così da aumentare i posti letto senza aggravare la situazione, già critica, del consumo di suolo sul territorio milanese.
Bologna, 19 ottobre – gli studenti del CUA (Collettivo Autonomo Universitario) occupano il Beyoo, il palazzo ancora in costruzione di una delle multinazionali che costruisce abitazioni private per studenti. L’occupazione si conclude due giorni dopo con il riconoscimento delle rivendicazioni degli studenti: un tavolo di trattativa aperto dentro Beyoo con la proprietà che si impegna a coordinarsi con l’Università di Bologna per destinare parte degli alloggi ancora in costruzione agli studenti in graduatoria per quelli pubblici. Silenzio tombale da parte dell’Università.