Il 15 ottobre si sono tenute in diversi paesi del mondo, tra cui l’Italia, mobilitazioni di 24h per la liberazione di Julian Assange. Per tutto il giorno si sono susseguiti collegamenti on line con le varie manifestazioni in corso. Dal 2019 Assange è detenuto nel carcere di Belmarsh, a Londra e il 20 aprile di quest’anno il governo britannico ha approvato la richiesta di estradizione negli USA, confermata poi il 17 giugno.
A inizio ottobre gli avvocati di Assange hanno fatto ricorso all’Alta Corte di Londra per impedirla. Negli USA lo attende una condanna a 175 anni di carcere. Il motivo di questa “sentenza di morte”: aver pubblicato su Wikileaks documenti segreti del governo, che hanno svelato al mondo il vero volto degli USA sia in politica estera (con le varie guerre condotte in giro per il mondo), che in politica interna (con il trattamento “speciale” riservato ai prigionieri di Guantanamo).
Riportiamo a seguire solo le iniziative che hanno aderito alla piattaforma online www.24hassange.org e lì consultabili.
Nel nostro paese i promotori di questa maratona, oltre a Free Assange Italia, sono stati: Amnesty International, Articolo 21, Left, movimenti ambientalisti come il No Triv, organismi nati dalla mobilitazione contro il Green Pass, i circoli Arci e Anpi di alcune città, e tante altre organizzazioni locali e singoli individui.
Grandi assenti, ovviamente, le maggiori testate giornalistiche, i media nazionali e locali, a conferma della sudditanza agli USA delle istituzioni del nostro paese, che controllano, direttamente e indirettamente, i principali canali di informazione. Un dato su tutti: l’Italia è al 47º posto nel mondo per la libertà di stampa.
Le uniche testate giornalistiche che hanno aderito sono state Il Fatto Quotidiano, il manifesto e Avvenire.
Ma se la classe dominante di questo paese fa scuola in termini di oscurantismo mediatico e servilismo agli USA, l’associazionismo di base e le organizzazioni popolari italiane si sono nettamente distinte, in questi anni, per la solidarietà verso Assange, che hanno rinnovato nella 24h di mobilitazione. Presidi e manifestazioni, ma anche proiezione di documentari e performance di artisti vari si sono tenuti a Novara, Como, Varese, Torino, Pinerolo (TO), Cremona, Milano, Trieste, Venezia, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma, Cagliari, Faenza, Potenza, Trapani, Bari e Acquedolci (ME). A Trieste al presidio è seguito anche un corteo.
Diversi i collegamenti in diretta: Vittorio Agnoletto ha rilasciato un’intervista dal Congresso di Medicina Democratica, in corso a Torino, e altri interventi sono stati fatti sia dalla sede redazionale de Il Fatto Quotidiano che del settimanale Left.
Stando ai dati del sito promotore, il nostro è il paese in cui si sono svolte più manifestazioni, presidi e iniziative durante questa giornata, ed è anche l’unico Stato aderente alla NATO in cui un Comune – Pinerolo, in Val Susa – ha attribuito la cittadinanza onoraria a Julian Assange. Questo a dimostrazione del fatto che le mobilitazioni per la libertà di stampa sono parte integrante della lotta che le masse popolari organizzate conducono per conquistare il governo del paese, un governo che sosterrà e proteggerà chi, come Assange, fa del giornalismo d’inchiesta un’arma contro i poteri forti.