Nelle ultime settimane stiamo assistendo a numerose manifestazioni e proteste contro la probabile installazione del Governo Meloni, al grido di “fermare l’avvento fascista nel nostro paese”. Sul tema rimandiamo all’articolo “Il fasciometro dice la Meloni è fascista come Letta è comunista” (https://www.carc.it/2022/10/03/il-fascistometro-dice-la-meloni-e-fascista-come-letta-e-comunista/ ) presente nell’ultimo volume di Resistenza n°10.
Tra le cento trovate per far digerire alle masse popolari il risultato elettorale di Fratelli d’Italia – votato da 7 milioni di elettori su 50 milioni di aventi diritto (neanche il 15%) – TV e giornali hanno propinato l’ipotesi di Giorgia Meloni prima Premier donna come il simbolo della vittoria per la parità di genere. Insomma una descrizione che fa della “ragazza della Garbatella che si è fatta da sola” il ritratto di un’icona di emancipazione femminile.
Questa propaganda spicciola alla woman and power non convince proprio nessuno: tanti sono gli esempi di donne della classe borghese, donne al comando nelle sue istituzioni, che hanno massacrato le donne e il resto delle masse popolari. Basti pensare alla Thatcher con il neoliberismo, la Merkel con l’austerity, la Fornero con la riforma pensionistica, e ancora Ursula von der Leyen ecc.. Tutti esempi del fatto che le donne della borghesia imperialista sono, al pari degli uomini di questa, tra carnefici delle donne delle masse popolari. Sono quelle che oggi si lagnano della violenza ai danni delle donne ma poi attaccano i loro diritti!
Non il genere, ma la classe!
Giorgia Meloni è un’esponente delle Larghe Intese, al servizio dei poteri forti e della finanza internazionale. È una che ha governato con Berlusconi e che sta in Parlamento da 20 anni. Una che ha candidato e fatto eleggere tra le sue fila parte della merda politicante asservita ai vertici della Repubblica Pontificia che ha governato l’Italia negli ultimi 30/40 anni!
È colpevole quanto gli altri dello smantellamento dei diritti che donne e uomini delle masse popolari hanno strappato alla borghesia con la Resistenza antifascista e le lotte degli anni ’70! È colpevole quanto gli altri della chiusura dei Consultori in barba alla legge 405 e della mancata attuazione della legge 194, che garantisce l’interruzione volontaria di gravidanza.
È al pari di Draghi, di Biden e di qualsiasi uomo o altra donna esponente e servo degli USA, dell’Unione Europea, della Nato e del Vaticano! Non è prendendo le donne della borghesia come riferimento che le donne delle masse popolari possono avanzare nella loro emancipazione. Anzi! Le donne delle masse popolari avanzeranno nella loro emancipazione tanto più impediranno l’installazione e l’azione di un qualsiasi governo delle Larghe Intese, poco importa che sia della Meloni, di Letta, Renzi, Calenda, Berlusconi, Salvini e tutta la cloaca di cui fanno parte!
Il marasma provocato dalla crisi generale del capitalismo crea una situazione di straordinaria instabilità, una crisi politica per risolvere la quale ad essere determinante non è quello che faranno o non faranno le Larghe Intese, ma quanto e come anche le operaie, le lavoratrici e il resto delle masse popolari organizzate si porranno come nuova classe dirigente.
In questa situazione di straordinaria instabilità, succederà quello che le masse popolari organizzate faranno succedere organizzandosi e mobilitandosi, partecipando alle tante iniziative in corso nel paese:
22 ottobre a Bologna: GKN, FFF, Assemblea No Passante Bologna e Rete Sovranità Alimentare convocano un corteo per i diritti, l’ambiente, la salute, gli spazi pubblici e comuni, una vita bella e per la pace;
5 novembre a Napoli: GKN, Movimento disoccupati 7 novembre e disoccupati Cantiere 167 di Scampia convocano la manifestazione “per questo, per altro e per tutto. Per cambiare i rapporti di forza qui e ora”.
2 dicembre, sciopero generale dei sindacati di base, tutti i lavoratori possono aderire, indipendentemente dal sindacato a cui sono iscritti o dal fatto che siano iscritti o meno a un sindacato! Aderisci e partecipa!
3 dicembre, mobilitazione nazionale, legata allo sciopero generale è prevista una mobilitazione nazionale, ma le modalità non sono ancora definite. Inizia a segnare la data!
La parte più avanzata delle masse popolari e le donne di queste devono usare TUTTE le mobilitazioni del prossimo periodo
– per aggregare agli organismi operai e popolari esistenti chi ancora non è organizzato e per far nascere nuovi organismi operai e popolari. In sintesi, accrescere la parte organizzata delle masse popolari;
– per guidare le masse popolari oltre le rivendicazioni al governo e alle autorità e spingerle ad attuare da subito, e con i mezzi a disposizione, le misure necessarie per fare fronte gli effetti della crisi (è secondario che sia legale o meno, tutto quello che va negli interessi delle masse popolari è legittimo!);
– per contrastare TUTTI i tentativi che la classe dominante metterà in campo per dividere le masse popolari e spingerne una parte contro l’altra;
– per spingere esponenti politici, sindacali, intellettuali, ecc. a costituire un governo ombra (o Comitato di Salvezza Nazionale) che agisce su mandato degli organismi operai e popolari.
Non abbiamo bisogno di questo o quel governo delle Larghe Intese, abbiamo invece bisogno di lottare per difendere i posti di lavoro, di ricostruire la sanità e l’istruzione, di difendere l’ambiente. Abbiamo bisogno di distruggere il filo dell’esistenza e dell’influenza del Vaticano! Abbiamo bisogno di fare noi le nostre leggi, di conquistare noi i nostri diritti e di praticarli, ogni giorno. Abbiamo bisogno di un Governo d’Emergenza Popolare!