Il 31 agosto l’incontro al MISE tra il padrone della ex-GKN (ora QF) Francesco Borgomeo, i sindacati e gli operai è stato rimandato per l’ennesima volta. Precisamente al 5 settembre, data in cui Borgomeo ha palesato tutta l’inconsistenza delle sue proposte: nessun piano industriale, ma solo un modulo per accedere a finanziamenti pubblici; nessun accordo di sviluppo; nessuna garanzia di riassunzione di tutti i cassintegrati. Una violazione su tutta la linea dell’accordo quadro firmato a gennaio 2022.
L’unica cosa chiara è che il fumoso progetto del nuovo padrone sta in piedi solo con un ingente investimento di soldi pubblici. “Indicativamente su 50 milioni di euro di investimenti prospettati da QF (che all’inizio erano 100 poi 82 e ora 50), 35 milioni sarebbero pubblici sotto varie forme. Pubblica poi è la cassa integrazione che per quasi 6 anni dovrà sostenere lo stabilimento nelle varie fasi. Pubblici i corsi di formazione, pubblici magari gli sgravi fiscali per le opere civili”, scrivono gli operai del Collettivo di Fabbrica nella loro dichiarazione dell’8 settembre.
Di fronte al non-piano di Borgomeo, gli operai hanno deciso di prendere in mano il destino della fabbrica con maggior decisione, perseguendo in autonomia la strada per la reindustrializzazione. La nazionalizzazione sotto il controllo operaio – parola d’ordine agitata fin da subito dal Collettivo – assume oggi una concretezza superiore. Se i fondi per la reindustrializzazione sono pubblici, ad essi devono corrispondere un controllo pubblico, una pubblica utilità e una struttura societaria differente.
Per dare gambe a questa linea gli operai stanno riorganizzando il presidio in fabbrica e definendo dei gruppi di lavoro misti di lavoratori e solidali, per vagliare le possibili opzioni perseguibili per la reindustrializzazione e la costruzione del progetto di un “Polo per la Mobilità Sostenibile”. Inoltre hanno lanciato per il 9 ottobre un’assemblea nazionale ai cancelli della GKN, aperta a tutti quanti vogliano dare il loro contributo alla costruzione della “fabbrica pubblica socialmente integrata”.
Questo sarà il fronte principale nei prossimi mesi nello sviluppo della vertenza. Gli attacchi e gli ostacoli posti dalla classe dominante potranno essere superati con il supporto e la partecipazione attiva a questo progetto della rete di solidali, di organizzazioni, di comitati che sono al fianco dei lavoratori.
La riuscita di questa possibilità è legata strettamente alla partecipazione popolare, quindi allo sviluppo dei rapporti di forza favorevoli al cambiamento del paese. Questo darà slancio e coraggio anche a tante altre lotte attive contro le delocalizzazioni e la chiusura delle aziende.
Consci di questo i lavoratori GKN continuano a sostenere le lotte dei lavoratori in tutta Italia, come quella della Wärtsilä di Trieste; partecipano alle mobilitazioni in difesa dell’ambiente, come la Climate March di Venezia del 10 settembre o il Global Climate Strike del 23 settembre; appoggiano i movimenti e comitati cittadini; vanno a dare una mano alla popolazione colpita dall’alluvione nelle Marche.
La solidarietà operaia non è fatta di discorsi, ma di atti concreti!
Non si salva una sola fabbrica in un mondo che va in rovina e nessuno si salva da solo. In linea con questi principi il Collettivo di Fabbrica ha lanciato due mobilitazioni nazionali. La prima è quella del 22 ottobre a Bologna: un corteo organizzato insieme a Fridays For Future, Assemblea No Passante Bologna e Rete Sovranità Alimentare Emilia-Romagna “per i diritti, l’ambiente, la salute, gli spazi pubblici e comuni, una vita bella e per la pace”.
La seconda sarà il 5 novembre a Napoli: una manifestazione organizzata insieme al Movimento Disoccupati 7 Novembre.
“Saremo in piazza il 23 settembre per il Global Strike, lo sciopero internazionale per il clima lanciato da Fridays For Future, il 22 ottobre a Bologna, dove saranno protagoniste le lotte che animano quel territorio dal “No Passante”, passando dalle reti contadine fino alla logistica.
Il 23 settembre, il 22 a Bologna e il 5 a Napoli sono per noi un’unica data.
La lotta è “per questo, per altro e per tutto”.
Per cambiare i rapporti di forza qui e ora, per sviluppare solidarietà e collegamento tra ogni mobilitazione, per favorire la convergenza tra l’intero spettro di mobilitazioni che si oppongono a questo sistema, siano esse sociali, ambientali e per i diritti civili.
Con questa dichiarazione congiunta, infine, bandiamo ancora una volta ogni confine geografico e formale tra le nostre lotte”.
Movimento Disoccupati “7 Novembre”, Cantiere 167 Scampia, Collettivo Di Fabbrica – GKN di Firenze.