Il 20 settembre a Roma, il Coordinamento di Unità Popolare ha promosso una manifestazione per celebrare il 152° anniversario della Breccia di Porta Pia, che segnò la presa di Roma e la fine del potere politico dello Stato della Chiesa. Non una rievocazione storica, ma un pomeriggio di lotta contro il Vaticano, che continua ad essere il governo occulto e di ultima istanza del paese. Ruolo questo di cui abbiamo avuto chiara dimostrazione anche nel corso della campagna elettorale, dal meeting di Comunione e Liberazione a Rimini di fine agosto all’assemblea nazionale di Confindustria dei primi di settembre.
Tenuta a ridosso delle elezioni politiche, la manifestazione del 20 settembre ha visto la partecipazione di alcune decine di compagni.
La manifestazione è stata una presa di posizione coraggiosa nel contesto del movimento comunista romano e nazionale che, con l’inizio del papato di Bergoglio nel 2014, è in larga parte caduto nella trappola mediatica del “Papa buono”.
Il risultato è l’abbandono da parte dei più della lotta contro il Vaticano, in nome dell’opportunità di non inimicarsi le masse popolari cattoliche, oggi rappresentate da un Papa che agita discorsi contro la guerra e il corso disastroso delle cose.
Una linea dai risultati disastrosi! Non solo non eleva la mobilitazione della parte avanzata delle masse cattoliche, ma fornisce anche un salvacondotto alle chiacchiere di Bergoglio che, ad esempio, parla contro la guerra, ma non scomunica chi è responsabile dell’invio di armi. Una linea che copre il centro di potere che egli rappresenta, la Chiesa di Roma, con la sua rete nazionale e internazionale di ingerenze, traffici, speculazioni e ammanicamenti con la parte peggiore del sistema politico della borghesia imperialista nel mondo.
“Facciamo ancora breccia” è il motto con cui Unità Popolare ha celebrato il 20 Settembre 2022. Un invito a lottare contro il Vaticano e il suo potere politico, economico e culturale, ma soprattutto un incitamento a superare l’opportunismo politico di chi, rinunciando a combattere contro questa piovra, si è di fatto lavato le mani del destino dei lavoratori e delle masse popolari italiane.
Accanto alle bandiere dei partiti e delle organizzazioni partecipanti sono tornate a sventolare le bandiere NO VAT, simbolo delle lotte sociali contro il Vaticano, almeno fino a prima del 2014.
Due gli interventi principali al microfono.
Carla Corsetti, per Democrazia Atea, ha argomentato con ricchezza di esempi la denuncia del potere tentacolare del Vaticano in Italia e in particolare nella città di Roma, entrando nel merito del suo ruolo nella privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale con la complice collaborazione delle istituzioni e del sistema politico delle Larghe Intese.
Andrea De Marchis, per il P.CARC, ha riassunto il senso di cosa significa e perché è necessario fare “ancora breccia” nel 2022, tratteggiando lo stretto legame tra la lotta politica contro il Vaticano e la lotta per fare dell’Italia un paese libero, sovrano e socialista.
Comune l’impegno assunto dai promotori e partecipanti all’iniziativa a dare seguito alla mobilitazione.
Facciamo ancora breccia non è una rievocazione: è il compito qui ed ora dei comunisti e di chi non si rassegna al disastroso corso delle cose.