Sabato 1 ottobre ci saranno a Bologna (Noi non paghiamo e PLAT), Modena (Comitato modenese contro la guerra e il carovita) e Ravenna (Assemblea permanete contro la guerra e il carovita) iniziative di lotta contro il carovita con falò di bollette in piazza e altre azioni di protesta.
Un presidio simile è stato tenuto da Sinistra Unita (PRC e PCI Alboresi) oggi a Bologna davanti alla sede della multiutility HERA. Altre iniziative simili erano state messe in campo da Unione popolare, sempre a Bologna, nell’ambito della campagna elettorale. A Reggio Emilia, promossa da Uniti Contro il Green Pass (ora trasformatosi in Assemblea Resistenza Popolare), un’assemblea cittadina sul carovita è stata svolta il 10 settembre.
La lotta al carovita, al carobollette e alla guerra (tra cui rientra la contrarietà al rigassificatore al largo di Ravenna) è sempre più centrale nella lotta di classe emiliano-romagnola: si tratta in potenza di una vera e propria campagna coordinata a livello regionale e in questo risiede la sua forza e prospettiva.
In particolare, a Bologna si è sviluppata la campagna, che ha respiro nazionale, “Noi non paghiamo”. PLAT (l’Assemblea di intervento sociale) ha messo in campo l’esperienza dell’Avvocamper (qui la nostra intervista a Luca ), cioè dei gazebo itineranti nei quartieri popolari dove vengono mobilitati avvocati e commercialisti che sostengono chi ha bisogno di sapere come fare per questioni relative al diritto all’abitare, per il (non) pagamento delle bollette, per l’accesso al reddito.
Il gazebo è anche occasione di propaganda politica e di mobilitazione: è un’esperienza che dimostra come passare dal solo movimento di piazza e di protesta all’organizzazione delle masse popolari con azioni concrete.
È un salto che sta facendo anche la parte più avanza del movimento No Green pass in regione, che in questa fase sta legando la questione dell’opposizione alla gestione criminale della pandemia alla guerra e al carovita. I due temi, infatti, sono strettamente connessi e riguardano la gestione della società da parte di un pugno di affaristi e speculatori, gli stessi che vogliono imporre e dettare l’Agenda Draghi al governo prossimo venturo.
Legare guerra (che oltre a essere guerra contro la Federazione Russa che ha come capofila i gruppi imperialisti americani – perché di questo si tratta – è guerra contro le masse popolari italiane) e carovita pone le basi politicamente per allargare il movimento di protesta a tutti quelli che vorranno aderire, siano essi già organizzati o meno.
Inoltre, “Noi non paghiamo Emilia Romagna” (qui il canale Telegram) lancia per l’8 ottobre una prima assemblea regionale rivolta a tutte le realtà che si stanno mobilitando in questi giorni. Essa è occasione per scambiare esperienze e alimentare il processo di coordinamento in atto in queste settimane.
Per questo sosteniamo e rilanciamo tutte queste iniziative: organizzarsi e coordinarsi in ogni città e quartiere!
Non solo vi aderiamo ma chiamiamo tutte le realtà organizzate dei vari territori che si oppongono all’Agenda Draghi ad aderire e partecipare alle mobilitazioni dell’1 ottobre, alla giornata dell’8 ottobre e al capillare Insorgiamo Tour promosso in questo stesso periodo dal Collettivo di Fabbrica della ex GKN (qui il programma completo).
Questo percorso può e deve diventare un primo passo per ulteriori campagne coordinate a livello regionale, concatenando l’8 ottobre con la prima data di naturale confluenza la giornata del 22 ottobre, data in cui la GKN e il movimento ecologista saranno in corteo a Bologna.