Questa estate centinaia di attivisti e attiviste di organizzazioni politiche contrarie all’agenda Draghi sono riusciti sotto il sole d’agosto a raccogliere le migliaia di firme necessarie per partecipare alle elezioni politiche. Ma ora che il giorno delle elezioni incombe che fare?
La banda Mattarella-Draghi ha indetto le elezioni del 25 settembre perché ha bisogno di un Parlamento più disponibile dell’attuale a funzionare da ufficio registrazione e legittimazione delle misure decise da Draghi e i suoi padrini. Indire queste elezioni con il Rosatellum è una trappola tesa agli oppositori e ai contrari, per eliminarli dal Parlamento.
Ma è possibile far cadere la banda nella sua trappola. Per farlo bisogna paralizzare la banda Draghi-Mattarella!
Come fare? I capi politici, promotori e candidati delle liste anti Larghe Intese devono convogliare su una sola delle liste tutti i voti che gli attivisti delle liste sono in grado di mobilitare! Devono farlo mettendo da parte gli interessi di bottega o la paura che gli sforzi fatti dai propri attivisti nel pieno dell’estate si sentano traditi. Al contrario, se l’obiettivo è realmente quello di combattere contro le Larghe Intese bisogna fare di tutto per far entrare il maggior numero possibile di eletti contrari all’agenda Draghi.
Su quale lista far confluire i voti? Per noi del Partito dei CARC tra le liste che si definiscono anti sistema, Unione Popolare è quella con maggiore radicamento nel paese, che è presente in tutti i collegi sul territorio nazionale e soprattutto che gode di maggiori legami con collettivi di fabbrica, comitati di lotta e di quartiere, sindacati di base e realtà sociali autorganizzate. Per questo è la lista con più possibilità di entrare in parlamento e su cui far convergere i voti!
Quali limiti dobbiamo superare? Finora nessuno dei capi politici, promotori e candidati di una lista elettorale anti Larghe Intese ha proposto apertamente a quelli delle altre simili di accordarsi perché ciascuno faccia convergere i propri consensi verso una sola di esse. Ognuno di questi ha risposto esponendo i limiti e i difetti, passati e presenti, delle altre liste. E certamente nessuno ha difficoltà a individuare e denunciare limiti reali di ognuna delle liste anti Larghe Intese. Ciò non cambia il fatto che l’aspetto principale non è quale lista ha il programma migliore, l’aspetto principale è unire le forze per far entrare in parlamento il maggior numero possibile di eletti contrari all’agenda Draghi!
La domanda da porsi è concreta: senza convergenza su un’unica lista, quanti candidati delle liste contrarie all’agenda Draghi verrebbero eletti? Per questo diciamo a tutti gli elettori e attivisti delle liste anti Larghe Intese che se non sono i loro capi politici a farlo, lo facciano loro! Facciano convergere i propri voti per verso la lista anti Larghe Intese che ha maggiori possibilità di entrare in parlamento e sabotare l’attuazione dell’agenda Draghi! Quella lista è Unione Popolare.
Il voto non è una cambiale in bianco. A quanti saranno eletti nelle file di Unione Popolare diciamo fin da subito che anche il loro ruolo richiede di essere messo a livello con la gravità della situazione. Non servono “buoni eletti” che fanno i pompieri nel mondo dei padroni che brucia, servono eletti che usano la loro posizione per alimentare l’incendio e per sostenere i lavoratori e le masse popolari nella lotta per imporre un loro governo di emergenza.