Alluvioni, incendi, picchi di calore mai visti, siccità, inquinamento atmosferico. Sono solo alcune delle manifestazioni della crisi climatica e ambientale che imperversa, ormai da tempo, in tutto il mondo.
Una crisi provocata dal sistema capitalista, un sistema criminale, che per sua natura tende a devastare, distruggere, inquinare in nome del profitto e lascia, ai giovani delle masse popolari, un futuro incerto. Sembra impossibile, quindi, avere fiducia nel futuro pensando di rimanere nella situazione in cui siamo adesso. Ma bando alla rassegnazione: è possibile e necessario organizzarsi per invertire la rotta, come stanno già facendo i tanti giovani di Fridays for Future e Ultima Generazione.
Come primo passo, è necessario dare il giusto inquadramento alla crisi ambientale. È una crisi i cui responsabili hanno nomi e cognomi, sono gli uomini e le donne che negli ultimi trent’anni hanno dato vita a governi di centro-destra e di centro-sinistra, in ogni caso accomunati dalla volontà di fare tutto tranne ciò che è negli interessi delle masse popolari.
Il Governo Draghi ne è un esempio lampante: riempendosi la bocca di “transizione ecologica”, ha trascinato il nostro paese nella guerra contro la Federazione Russa, pensando bene di ovviare al problema del rifornimento del gas progettando due rigassificatori per fare un favore agli USA, dai quali dovremmo comprare un gas liquido scadente e a costi triplicati. È il governo che parlava di riapertura delle centrali a carbone, il Governo che lo scorso luglio ha privatizzato l’acqua.
Questo è successo perché Draghi, Letta, Salvini, Meloni, Berlusconi, Renzi, sono tutti esecutori del mandato dei capitalisti italiani e stranieri, monopoli, grandi aziende e multinazionali che per aumentare i loro profitti devono produrre a costi sempre più bassi e le cui volontà sono rispettate diligentemente dai governi. Sono quelli che portano avanti una guerra di sterminio non dichiarata verso gli studenti e i lavoratori.
Lorenzo, Giuseppe e Giuliano, morti sull’alternanza scuola-lavoro, e le undici vittime dell’alluvione nelle Marche, gridano una comune vendetta: la vendetta contro il capitalismo. Un sistema nel quale la borghesia tesse le lodi dei tanti giovani che aspirano a un cambiamento, ma poi li massacra con l’alternanza scuola–lavoro, prospettando per le nuove generazioni un futuro di sfruttamento e depressione.
Per combattere questa guerra è necessario che in ogni scuola e quartiere nascano collettivi che uniscano la lotta in difesa dell’ambiente alla lotta per riconquistare un diritto allo studio che sia davvero tale. È necessario che si coordinino sempre di più con i comitati popolari come quelli contro la costruzione del rigassificatore di Piombino, con i comitati contro il carovita che stanno nascendo in tutta Italia, con gli operai e il resto dei lavoratori.
Avete in mano la possibilità di sfruttare la campagna elettorale in corso per smascherare i veri artefici della crisi ambientale e climatica, quelli che oggi vengono a chiedervi (non si sa con quale coraggio) il voto utile, quelli che si fanno belli di programmi elettorali che valgono meno di carta straccia!
Dovete rovinare la campagna elettorale di questi sciacalli irrompendo nei loro comizi e passerelle, dovete portare l’agenda di governo che serve (vedi l’agenda climatica di Friday for Future), pretendete che siano loro a pagare gli importi triplicati delle bollette e spingete i candidati delle coalizioni anti Larghe Intese che vogliono sostenervi, a venire con voi mettendoci la faccia.
Già nei mesi scorsi avete dato prova del fatto che per incidere sulla realtà servono azioni radicali! Lo avete dimostrato bloccando il Grande Raccordo Anulare a Roma e incatenandovi davanti alle sedi dell’ENI in diverse città! Non dategli tregua! Spingeteli a dare seguito ai loro programmi radicali con altrettante azioni radicali. Spingeteli ad unirsi in un unico fronte superando le divisioni e la concorrenza elettorale che ostacolano la costruzione del fronte anti Larghe Intese lasciando mano libera ai capitalisti di continuare a speculare sul vostro futuro.
Come P.CARC aderiamo, partecipiamo e invitiamo gli studenti, i lavoratori, i comitati a partecipare allo Sciopero globale per il clima di Fridays For Future previsto per venerdì 23 settembre nelle principali piazze italiane. Che iniziative come questa si moltiplichino per diventare strumento di organizzazione e lotta contro i responsabili e i complici della distruzione del paese e del pianeta.