Solo nella città di Siena e solo nel mese di settembre è prevista una riduzione della produzione (da 430mila a 400mila pezzi) e la cassa integrazione per i lavoratori della multinazionale americana Whirlpool. Pare, stavolta, la colpa sia della guerra e del carovita… ma a ben vedere, come si evince da un documento pubblicato da MarketScreener, l’azienda ha in programma di chiudere tutti gli stabilimenti Emea e di premiare con un bonus il manager che riuscirà nell’impresa entro il 2024.
Quello della Whirlpool è un processo che investe già centinaia di aziende italiane e non può che espandersi anche alle altre: è sotto gli occhi di tutti lo smantellamento produttivo del paese e la non volontà da parte di istituzioni e governo di affrontare adeguatamente il problema nonostante la presenza di leggi e decreti che impediscono la delocalizzazione incontrollata e la chiusura delle fabbriche (anche tramite nazionalizzazione). Quindi, quanto sta accadendo al sito di Siena non è, purtroppo, una novità nel panorama nazionale e neanche in quello locale, visto che la situazione di rischio permane da anni, l’unica novità è che all’opera di smantellamento è stata „semplicemente“ conferita una data di scadenza.
Stante anche la centralità della fabbrica per il territorio (lavoratori dell’indotto, negozianti, baristi, servizi di trasporto ecc…), come Sezione Siena-Valdelsa del P.CARC riteniamo poco giustificabile il fatto che nella campagna elettorale del nostro territorio non si stia parlando di questa gravissima situazione.
I candidati che dicono di voler opporre all’Agenda Draghi l’Agenda scritta da chi per vivere ha bisogno di lavorare (UP, ISP, PCI), devono prendere una posizione chiara e ferma sulla questione Whirlpool non solo a parole “limitandosi” alla denuncia o alle promesse post-elezioni: la campagna elettorale in corso deve diventare uno strumento per rafforzare la lotta degli operai e per gli operai. Alle masse popolari non servono bei programmi, programmi radicali, servono semmai azioni radicali, che rafforzino e fomentino la mobilitazione e l’organizzazione nelle fabbriche, nelle scuole, nei quartieri.
Quindi, che fare? I lavoratori Whirlpool devono:
– intervenire nei palchi della campagna elettorale per denunciare la situazione della loro azienda ed indicare alcune misure pratiche da prendere;
– incalzare le liste e i candidati che vengono ai cancelli della fabbrica e/o che si schierano apertamente a loro sostegno. Alla Whirlpool di Napoli De Magistris è tornato davanti ai cancelli della fabbrica, come aveva promesso di fare. Bene: seguano il suo esempio anche altre liste che hanno a cuore l’apparato produttivo e la sovranità del paese, contro la sottomissione a USA e UE (come Italia Sovrana e Popolare). Liste come Unione Popolare possono spingere fin da subito i loro parlamentari di riferimento ancora in carica (gruppo Manifesta-PRC-PaP con le deputate Menna, Suriano, Sarli, Ehm, Benedetti) a fare un’azione di forza in Parlamento: bloccarne i lavori fino a che la legge contro le delocalizzazioni scritta dal Collettivo di Fabbrica GKN e già depositata in Parlamento dai senatori Mantero e Ehm sia messa all’ordine del giorno! Si tratta di una legge che serve, qui ed ora, non solo per GKN o Whirlpool ma anche per le decine di tavoli ancora aperti al MiSE, per tutte le aziende in via di chiusura e soprattutto per gli operai in lotta. Che i parlamentari cerchino alleanze politiche, che allarghino il fronte della lotta dalla sola denuncia all’azione pratica! Altri parlamentari ancora in carica così come altri candidati sarebbero disposti ad impugnare quest’azione (dal senatore PC Alessandro Dessì, oggi candidato per Italia Sovrana e Popolare a reduci del M5S)!
– Mobilitarsi e coordinarsi con altre realtà operaie e popolari, come il Comitato dei Lavoratori di Siena, con le quali si condividono obiettivi e diritti comuni (dal diritto al lavoro a quello all’istruzione e alla salute) e cercare l’appoggio incondizionato di tutte le forze politiche disposte a supportare qualsiasi azione da parte di lavoratori e i cittadini.
Il partito dei Carc supporta quanti tra lavoratori e liste o partiti si mobilitano per difendere il diritto ad un lavoro utile e dignitoso. Invita altre forze politiche a partecipare attivamente alle iniziative che sicuramente verranno prese nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per la difesa del sistema produttivo locale e nazionale, in un’ottica di collaborazione tra sigle partitiche e sindacali per contrastare chi ha portato allo sfacelo il sistema produttivo del nostro Paese e della nostra città.
Invitiamo pubblicamente i candidati delle liste anti Larghe Intese a partecipare ad un volantinaggio unitario e congiunto davanti ai cancelli della Whirlpool martedì 20 settembre!