Lo scorso 10 agosto Rete Ferroviaria Italiana (parte del Gruppo Ferrovie dello Stato) ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di gara per la realizzazione del passante e della stazione dell’Alta Velocità (la Foster di via Circondaria) del nodo fiorentino. Un bando da oltre 1,1 miliardi di euro, un’opera per la quale sono già statio spesi 800 milioni di euro.
L’approvazione del progetto dell’Alta Velocità di Firenze risale al 3 marzo 1999, con annessa presentazione in pompa magna a Palazzo Vecchio da parte dell’archistar Norman Foster; i lavori del lotto 1 furono avviati nel 2009, a partire dal cosiddetto “scavalco” nella zona di Rifredi (che sostanzialmente è un ponte con cui una linea ferroviaria ne scavalca un’altra che è stata abbassata fin sotto il livello della falda acquifera, il tutto per separare il traffico dei treni AV da quelli regionali). L’impresa appaltatrice Nodavia ha blindato il cantiere nel 2011 ed è poi fallita nel 2018.
Da sempre il Comitato No Tunnel TAV e altri comitati della zona si sono opposti al progetto, giudicato a ben vedere come uno sperpero di soldi pubblici, decisamente fumoso nella sua realizzazione e pieno di difetti nella realizzazione.
Oggi, a 13 anni dall’inizio dei lavori (andati avanti dal 2009 al 2011), si “scopre” che lo scavalco mai collaudato è tutto da rifare, perché nella galleria a cielo aperto filtra da sempre acqua in abbondanza, non essendo essa stata impermeabilizzata. Decine di migliaia di euro di soldi pubblici buttati nel cesso…
Scrive giustamente il Comitato No Tunnel TAV:
Questa vicenda richiede una decisione radicale, cioè l’abbandono del progetto del Passante AV. Perché non potenziare le linee di superficie liberando davvero binari non solo per i treni regionali, ma per creare una rete di treni metropolitani o suburbani che rispondano alle esigenze della maggior parte dei pendolari? Perché intestardirsi in un’opera dai costi, dai rischi e dai tempi di realizzazione altissimi e imprevedibili? Perché le cose troppo semplici costano troppo poco?
Come in molti altri casi le grandi opere volute o avallate da governi e amministrazioni delle Larghe Intese servono solo a riempire le tasche dei capitalisti italiani e stranieri, così come della malavita e del Vaticano.
Ci serve davvero il TAV così come è stato pensato e realizzato finora? Certo che no! A Firenze, come nel resto del paese, ci sono lavori ben più urgenti da fare: potenziare la sanità e il resto dei servizi pubblici, mettere in sicurezza le decine di scuole della città, porre fine allo smantellamento dell’apparato produttivo che sta colpendo duramente le tante aziende grandi e piccole della zona, e via dicendo.
Questi sono i lavori che servono alle masse popolari, queste sono le “grandi opere” di cui la città ha davvero bisogno. Ma né Nardella, né Giani hanno nella loro agenda questi progetti, essendo da sempre in prima fila nella distruzione della regione: da Firenze città-vetrina per i ricchi turisti americani al progetto di rigassificatore di Piombino (di cui Giani è commissario) al progetto di base militare a Coltano e chi più ne ha più ne metta. Sdraiati al servizio dei grandi gruppi finanziari e speculativi e parte integrante del sistema delle Larghe Intese che sta trascinando il nostro paese sempre più nel baratro.
Ma la rotta può e deve essere invertita: non da Nardella o Giani o chi per loro, ma dalle masse popolari organizzate! Sono i comitati come quello contro il tunnel TAV, il comitato No Aeroporto, il Collettivo di Fabbrica GKN, i lavoratori del Cartonificio Fiorentino, gli studenti medi e universitari e le altre decine di organismi fiorentini che possono prendere in mano la gestione della città e del territorio.
Approfittiamo di queste settimane di campagna elettorale per impedire la realizzazione del disastrato progetto dello scavalco di Rifredi! Utilizziamo i mille appigli che la situazione ci offre per rendere ingovernabile il paese alle Larghe Intese. Promuoviamo iniziative di lotta, mobilitazioni, proteste e organizzazione dei lavoratori e delle masse popolari contro il carovita, la guerra, le speculazioni, la devastazione dell’ambiente, la precarietà, la distruzione della sanità pubblica, ecc.
Che i candidati nelle liste che si pongono apertamente contro Draghi e le Larghe Intese usino queste ultime settimane prima delle elezioni non per farsi concorrenza tra loro, ma per cominciare a fare già adesso quello che promettono di fare una volta eletti. Che i candidati di Firenze prendano posizione pubblicamente contro il progetto del tunnel TAV e usino i loro mezzi e risorse per organizzare iniziative di lotta e protesta che ne impediscano la realizzazione!
Contro le speculazioni e i governi criminali delle Larghe Intese, solo le masse popolari organizzate possono e devono invertire il corso delle cose!
P.CARC, Federazione Toscana