Pubblichiamo di seguito il comizio della segretaria della Sezione di Massa, Elena Tartarini, che si è tenuto ieri sera sotto al Comune durante il corteo che ieri sera, 10 agosto, ha sfilato per le vie del centro di Massa mentre la borghesia ci avrebbe voluto a guardare le stelle ed ad esprimere desideri.
Noi abbiamo scelto di scendere in piazza uniti e compatti insieme ad altre organizzazioni comuniste e non, insieme agli operai e agli studenti osando dire con chiarezza che il Partito Democratico, come ogni altro Partito delle Larghe Intese, è e sarà sempre nemico giurato delle masse popolari. E abbiamo affermato che non possiamo più aspettare e farci dettare il tempo delle emergenze di una classe dominante affarista e speculatrice, che sempre più ci sta portando nel baratro.
Vi aspettiamo alla Festa Nazionale della Riscossa Popolare 2022!
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“Né con le loro emergenze!
Né con la loro normalità!
LO STATO DI EMERGENZA DOBBIAMO DAVVERO DICHIARARLO NOI!
Noi, che per vivere dobbiamo lavorare e contiamo gli spiccioli per arrivare a fine mese!
Loro, che vivono e si arricchiscono del nostro sfruttamento!
DUE CLASSI OPPOSTE, INTERESSI OPPOSTI!
Vedete, ormai non abbiamo più alternative se non quella di ribellarci, qui e ora!, contro la devastazione e la macelleria sociale che da decenni attraversano prepotentemente il nostro paese e la nostra città.
Una città che potrebbe offrire tutto, se non fosse che quel tutto è stato devastato, smantellato, inquinato.
FARMOPLANT MONTEDISON
Una strage annunciata. Sapevamo già che saremmo stati noi, oggi, a pagarne le conseguenze.
Giovani donne, uomini, bambini. Cancro , leucemia, sindromi di ogni genere.
E non abbiamo bisogno di nessun luminare per arrivare a comprendere che sono tutte conseguenze della nostra continua esposizione a pesticidi, e pure all’amianto!, perché ormai sono ovunque. Sono sotterrati ovunque!
Inoltre, abbiamo anche diverse discariche, dove sappiamo benissimo che cosa (illegalmente e in perfetto stile camorristico) ci viene buttato dentro.
E nonostante ciò, sul nostro territorio, piuttosto che alimentare la possibilità di prevenire e di curare queste malattie, ci stanno via via togliendo tutto: ospedali, distretti, guardia medica, 118, visite ed esami con il risultato che chi può si dirige al privato, chi non può … bhe si arrangia, si ammala e muore.
ZONA INDUSTRIALE
Un cimitero di fabbriche destinato ad allargarsi, perché se noi resteremo passivi, le prossime a chiudere saranno la SANAC, l’SKF, il Pignone… e dopo di che resterà il nulla.
Ma siamo noi e nessun altro, che dobbiamo opporci utilizzando tutte le nostre forze per impedire che ciò avvenga!
ALPI APUANE e poi finisco la lista, alla quale ovviamente và aggiunto il costo della vita ormai diventato insostenibile (GAS, luce, Acqua, carburante, generi alimentari con prezzi alle stelle!).
Le nostre montagne sono tra le più belle del nostro paese, se non fosse che vengono ogni giorno sbriciolate per il solo profitto di pochi, così come si sbriciolano le SCUOLE dei nostri ragazzi che cascano a pezzi e ogni giorni sfioriamo il rischio di una tragedia.
Una situazione dunque devastante, insopportabile, inaccettabile.
Causa di rabbia, abbrutimento, disperazione, depressione e suicidi tra le masse popolari del nostro territorio, e, purtroppo, giovani inclusi!
Sia chiaro!
Non è che la nostra sia un’anomalia massese!
E’ una situazione in perfetta linea con ciò che avviene in tutto il nostro paese dove 50 anni di alternarsi di governi di centro sinistra, centro destra, Larghe Intese, governi tecnici (espressione dei più svariati gruppi di potere, servi della NATO e dell’UNIONE EUROPEA) ci hanno portato nel baratro.
Ed uguale è stato a Massa dove il centro sinistra e il PD, nulla hanno fatto per noi in decenni di amministrazione della città!
Piuttosto, in molti, hanno fatto per loro, per i loro interessi, mangiando e speculando, e magari anche con l’aiuto di qualche ‘ndranghetista!
E ora, con l’amministrazione di centro destra, quella che doveva essere “l’amministrazione del cambiamento”, in realtà non è cambiato proprio un bel niente se non qualche rotonda in piu’.
Quindi stesso modus operandi del caro ex Sindaco Roberto Pucci, che magari sarebbe anche ora che si mettesse un po’ la coscienza apposto, in quanto risulta un po’ contraddittorio andare in piazza a cantare “Bella Ciao” e, al tempo stesso, aver intentato ben 3 procedimenti giudiziari contro quattro compagni, arrivando a delle condanne che ammontano a 50/60 mila euro, per dei lavoratori e precari colpevoli, secondo lui, di aver ridato vita ad un fondo in Via Stradella completamente abbandonato al più totale degrado dalla sua stessa amministrazione.
Quindi noi oggi quello che dobbiamo fare è cacciare il Governo guerrafondaio di Draghi, o meglio, quello che oggi è il suo “Governo Ombra”, così come impedire l’installazione di qualsiasi altro Governo che i Vertici della Repubblica Pontificia punteranno ad installare. Cioè, di nuovo un governo dei grandi capitalisti e banchieri, imperialisti europei, USA e sionisti, Vaticano e organizzazioni criminali.
Quindi, nuovamente, un Governo delle Larghe Intese o simili.
Certo sarà difficile riuscire a farlo per il 25 settembre, perché è chiaro che i tempi estremamente ridotti per la raccolta delle firme, la presentazione di simboli e liste, ostacolano gravemente la partecipazione di Partito e Coalizioni che non sono già presenti in Parlamento.
Però, va fatto lo stesso! il far convergere in un unico schieramento tutte le forze che sono contro Draghi e contro i Partiti delle Larghe Intese.
Ma non perché saranno le elezioni a cambiare le sorti del paese. Ma perché sarà importante sfruttare la campagna elettorale. Soprattutto per sviluppare l’organizzazione e la mobilitazione dei lavoratori e delle masse popolari.
Solo così le elezioni del 25 settembre diventeranno uno strumento per rafforzare quel fronte comune che scalzerà le Larghe Intese e imporrà il Governo che serve al paese.
Un governo che, grazie alla mobilitazione popolare, sarà in grado di attuare quelle misure di emergenza necessarie a rimediare sin da subito, almeno, gli effetti peggiori della crisi e dell’Agenda Draghi.
Questo per il governo del paese, ma per il governo della città siamo chiamati a fare altrettanto: cioè impedire ad ogni costo che ancora una volta siano i Partiti delle Larghe Intese ad avere in pugno la città!
E per fare questo il primo passo che spetta ad ognuno di noi è quello di mettere da parte i bisogni individuali per mettere al centro quelli collettivi, organizzandosi e coordinandosi:
dando vita a Collettivi di fabbrica, come alla GKN di Firenze, dentro i luoghi di lavoro, per difendere l’apparato produttivo della nostra città!
Così come ad organismi popolari che vadano ad occuparsi di tutto il resto:
a partire dalla difesa della scuola,
per procedere finalmente a serie bonifiche,
a difesa della sanità pubblica,
e contro la devastazione e l’abbandono del nostro territorio. Per la rinascita del nostro territorio!
DICHIARIAMOLO NOI LO STATO D’EMERGENZA!“